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Lazio, Consiglio straordinario sanità: dibattito in aula/3


23/07/08 - Il dibattito è proseguito con l'intervento del consigliere Angelo D'Ovidio (Movimento libertà e solidarietà) che, rivolgendosi al presidente Marrazzo, ha dichiarato: "La sua presenza in qualità di commissario regionale alla Sanità ci impone una riflessione per rimettere al centro del sistema il malato e non gli appaltatori di servizi esterni. Per troppo tempo, in nome della razionalizzazione della spesa, le scelte non sono state comprese, livellando verso il basso i servizi offerti. Tale condotta sarebbe mossa da esigenze di risanamento dimenticando il vero centro del mondo sanitario, cioè il malato". D'Ovidio si è poi soffermato sulla situazione della provincia di Frosinone, citando il caso dei doppi turni degli operatori sanitari, definiti "assurdi", o quello dell'eliporto per il soccorso medico, inesistente a Frosinone e invece presente negli altri centri del Lazio. "Nelle province - ha concluso D'Ovidio - ci sono cittadini di serie B rispetto a chi abita nella capitale".

Subito dopo è intervenuto il consigliere Tommaso Luzzi (An-Pdl) che ha esordito rivolgendo "un saluto affettuoso agli operatori del nostro sistema sanitario, a quei medici e infermieri che con turni massacranti contribuiscono ogni giorno al benessere dei nostri cittadini. Al commissario Marrazzo ora, e all'assessore Battaglia prima, sarebbe bastato leggere le numerose interrogazioni tuttora inevase - ha poi continuato Luzzi - per evitare i recenti scandali nella Sanità laziale. Abbiamo invece dovuto apprendere dai giornali numerose notizie riguardanti il nostro sistema sanitario, senza alcun rispetto per il ruolo di questo Consiglio. Vorrei inoltre conoscere lo stato e l'entità delle numerose consulenze esterne a carico del nostro sistema sanitario, nonché l'assetto preciso dell'organico dell'Asp, dove il numero di dirigenti appare del tutto sproporzionato".

Subito dopo è intervenuto il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Lucherini (Pd) : "Il commissariamento non è certo un fatto positivo, ma paradossalmente può rappresentare un'opportunità, in quanto il conferimento dei poteri commissariali al presidente Marrazzo lo svincola da continui patteggiamenti, mettendolo in condizione di affrontare in maniera decisa e veloce i problemi della sanità laziale. Penso che i temi individuati nella relazione iniziale siano effettivamente quelli su cui bisogna intervenire al più presto, a partire dai criteri per l'accreditamento e dalla razionalizzazione della rete ospedaliera. I duemila posti letto da tagliare devono essere concentrati nella città di Roma, anche per riequilibrare il rapporto posti letto/cittadini nelle varie province. Mi preoccupa solamente l'ultima parte del decreto di commissariamento, quando si pongono paletti a nuove iniziative regionali per la realizzazione o l'apertura di nuove strutture sanitarie pubbliche: secondo me bisogna invece andare avanti sull'ospedale del Golfo o dei Castelli, tanto per fare qualche esempio".

Il capogruppo di Alleanza Nazionale Antonio Cicchetti ha ricordato che "nel 2000 il debito era di 8.000 miliardi di lire lasciato in eredità da Badaloni. Il presidente Marrazzo deve parlare di problemi dovuti alla mancanza di conti non revisionati. Continuano gli abusi sulle varie nomine. Continuano le consulenze stravaganti, inservibili e ridicole. Questa situazione è figlia della mancanza di controllo sui direttori generali delle Asl. Va indagato sui comportamenti non 'virtuosi' ma virtuali che lasciano andare i malati fuori Regione, i cui conti e spese torneranno dopo tre anni. E' arrivato il momento di tirare il freno in maniera adeguata, perché neanche il Paese più ricco del mondo può permettersi questo sperpero di soldi, tanto meno noi che non navighiamo in acque tranquille. Siamo all'ennesimo dibattito sulla sanità improntato sulle buone intenzioni. Debbono essere commissariati i direttori generali, perché sono loro il problema, dove parte un fiume di denaro incontrollato".

Il capogruppo del Pd Giuseppe Parroncini ha sottolineato come "la maggioranza abbia mantenuto fede ad un impegno preso: abbiamo già discusso di rifiuti e oggi della sanità. Siamo in presenza di una nomina forte a Commissario ad acta da parte del Governo e va sottolineato nel contempo il lavoro positivo svolto in questi tre anni. Abbiamo quasi dimezzato il deficit e ne va dato atto a chi ha gestito la sanità, quindi anche all'ex assessore Battaglia. Prodi aveva previsto un aumento delle risorse per i prossimi anni, invece il governo Berlusconi sta procedendo a tagli indiscriminati che rischiano di procurare un calo dell'offerta sanitaria. Dobbiamo ricordarci quello che era il passato, dove addirittura mancavano i rendiconti di interi anni tra il 2000 ed il 2005. Oggi siamo in presenza di una nomina di un commissario ad acta nella persona del presidente Marrazzo e quindi resta all'interno delle prerogative della Regione. Però quando vengono posti paletti e prescrizioni, esse minano l'offerta della sanità. La nostra unica preoccupazione riguarda il livello dei servizi ai malati. Circa lo sblocco delle risorse di 5 miliardi che lo Stato deve trasferirci, tutti noi, maggioranza e minoranza, dobbiamo rivendicarli. Il Lazio non può essere considerata una Regione qualunque, perché ha specificità e particolarità maggiori rispetto ad altre Regioni e questo ci va riconosciuto".


Il consigliere Franco Fiorito (An-Pdl) , rivolto a Marrazzo ha detto: "Sono deluso più delle altre volte perché ho appreso la triste notizia che anche lei diventa un ragioniere. La problematica economica e tecnica è giusta ma io non vedo più il Marrazzo di una volta che girava per gli ospedali cercando di cambiare le cose. Voi avete abdicato a cambiare la sanità e ora lei si ritrova ad essere commissario di se stesso. Un intervento tecnicistico il suo, come quelli che abbiamo più volte contestato a Battaglia. Non cada in questa imboscata dei numeri, noi vorremmo un atto di coraggio. C'è una sensibilità oggi sui temi delle chiusure degli ospedali che bisogna prendere in considerazione. Siamo contrari a qualsiasi tipo di chiusura prima che siano fatte le necessarie verifiche". Auspicando un ritorno della politica nella sanità, Fiorito ha poi chiesto a Marrazzo un confronto sulle strutture territoriali.

Subito dopo è intervenuto il consigliere Claudio Moscardelli (Pd) che, rivolgendosi anch'egli a Marrazzo ha dichiarato: "Apprezzo il suo intervento e lo sforzo di farsi carico di complicati problemi sia di carattere istituzionale che politico e il suo appello ad un senso di responsabilità comune, ma la sequela di interventi dei colleghi di centro destra credo spazzi ogni dubbio sulla possibilità di collaborare. Credo sia nostro dovere difendere le prerogative costituzionali, c'è un tentativo inaccettabile di esproprio da parte del Governo.
Dobbiamo rivendicare con forza l'azione positiva di risanamento sui 2 miliardi di euro di deficit ereditati nel 2005 dalla giunta che ha governato negli anni precedenti. Dobbiamo reagire anche riaffermando le competenze della Regione, la nomina di un assessore alla sanità è assolutamente necessario, sarebbe un errore enorme rinunciarvi. Rivendicare non solo le risorse ma anche la rimodulazione del piano di rientro del deficit, come il problema del blocco del turn over che colpisce la sanità pubblica".

Roberto Alagna (Lista civica per il Lazio) ha parlato di un "commissariamento, per così dire, interno, nella persona del presidente della regione. Commissariamento che sembra contenere anche lo sblocco dei famosi 5 miliardi di euro. Questo percorso è stato fortemente apprezzato dalla società perché si è vista una istituzione camminare con delle logiche più 'istituzionali' che politiche. Ora ci aspettiamo la nomina di un assessore regionale alla Sanità, possibilmente in fretta e che prescinda da qualsiasi ragionamento politico ulteriore, ma che serva a restituire alla partecipazione democratica l'amministrazione della sanità e, soprattutto, a separare la questione del piano di disavanzo dall'amministrazione della sanità, due questioni che gravano sul presidente. Occorre però parallelamente una forte spinta legislativa riformatrice".

Luigi Celori (An-Pdl) ha ribadito che "l'interesse dei cittadini laziali è l'unica cosa che bisogna preservare. Mi duole constatare che anche in questi tre anni il malcostume e la cattiva amministrazione hanno caratterizzato la gestione della sanità laziale. Siamo disponibili a dare qual contributo che ci viene chiesto con la massima trasparenza, ma occorre uno sforzo del presidente Marrazzo nell'ammettere che questo governo Berlusconi probabilmente sta trattando il Lazio meglio del precedente governo Prodi".

Ha chiuso il dibattito in aula il capogruppo dei Verdi Enrico Fontana ha manifestato dubbi di costituzionalità sull'atto con il quale Marrazzo è stato nominato commissario per la Sanità nel Lazio. "Si prevede - ha sottolineato - che debba essere lei, in quanto commissario, ad approvare il piano sanitario regionale". A questo proposito Fontana ha chiesto chiarezza tanto sui limiti del mandato assegnato dal Governo, quanto sui rapporti con il Consiglio regionale, visto che i consiglieri non possono presentare interrogazioni al commissario. In secondo luogo, il consigliere dei Verdi ha chiesto di interrogarsi non su "come si tagliano i costi", bensì come si rendono "appropriate" le prestazioni e per questo ha annunciato di proporre - in sede di assestamento - norme severe per la verifica dell'appropriatezza.

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