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Regione - Mariani: "Su questione precari, populismo di maniera"


30/01/06 - Gettare il bambino con l’acqua sporca non rientra nel mio modo di fare. Al populismo di maniera preferisco le analisi critiche e, possibilmente, costruttive. Prima di screditare le professionalità di tanti lavoratori bisognerebbe approfondire meglio il quadro generale della situazione e valutare con dati e riscontri i costi e i benefici che ricadono sulla Regione. Nel “j’accuse” che ho letto sui quotidiani c’è qualcosa che probabilmente va oltre la questione e persegue altri obiettivi, un po’ come il gioco del biliardo: si colpisce una sponda per andare nella buca opposta”.
Commenta così Peppe Mariani (Ambiente e Lavoro), Presidente della Commissione Regionale Lavoro, gli articoli apparsi oggi sui giornali riguardanti la situazione dei lavoratori precari della Regione Lazio.
“Mi domando – ha proseguito Mariani – come sia possibile trattare in questo modo un problema così delicato mostrandone una visione sostanzialmente negativa, trascurando invece, di considerare gli indubbi vantaggi che pure non possono sfuggire a chi dovrebbe conoscere la macchina istituzionale e organizzativa della Regione. I dati di cui siamo in possesso ci dicono che nella maggioranza dei casi, i compiti assegnati ai lavoratori di cui si parla sono assolti in modo ottimale. Perché si fa finta di ignorare che senza queste persone molte attività del Consiglio e della Giunta sarebbero paralizzate? Perché si dimentica l’apporto fornito dagli LSU che pur sottopagati continuano a svolgere mansioni non sostituibili? E’ doveroso fornire riferimenti certi a tutti, riconoscendo professionalità, diritti e sicurezza, partendo dalle risorse umane che già abbiamo: stabilizzazione è una parola che non deve spaventarci. Anziché agitare fantasmi e creare sconcerto tra i lavoratori e i cittadini – ha incalzato Mariani – avrei preferito lo stesso impegno, lo stesso zelo e la stessa pervicacia, per difendere la competenza e la preparazione di molti di questi impiegati che, è bene ricordarlo, pur svolgendo in molti casi incarichi di un certo livello, sono soggetti al contratto nazionale dei metalmeccanici: non proprio il meglio della retribuzione e dei vantaggi. Il lavoro di ricognizione che ho avviato in commissione sulle società Lazio Service e Laziomatica intende muoversi sul binario della concertazione, e questa, mi sembrava fosse un’opinione condivisa. Altre strade al di fuori di quella che prevede il confronto con i sindacati, le direzioni regionali, le forze politiche, la stesura dei profili professionali dei lavoratori impiegati, lo stato degli obiettivi raggiunti e da raggiungere, i progetti conclusi e quelli avviati, la formazione ed eventuale stabilizzazione, risulterebbero demagogiche e comunque contrarie non soltanto alle politiche sociali che abbiamo sempre difeso, ma anche intrise da un velo di ipocrisia che, per quanto mi riguarda, non mi appartiene”.

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