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Carceri; lazio, presto in aula legge su diritti detenuti


28/07/06 - Più assistenza sanitaria, formazione e lavoro
“Proprio il giorno successivo all'approvazione alla Camera dei Deputati del provvedimento sull'indulto, finalmente abbiamo licenziato, approvandola all'unanimità, la proposta di legge sulla popolazione detenuta nel Lazio. Una legge che supera i confini della regione. Quando sarà approvata, la Regione Lazio sarà la prima ad avere una legge quadro in materia penitenziaria”.
Così il Presidente della commissione regionale Lavoro, Giuseppe Mariani (Verdi), sull'approvazione della proposta di legge inerente “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”
Erano presenti alla riunione l'assessore Luigi Nieri (Prc), i consiglieri Fabio Armeni (Fi), Franco Fiorito (An), Enzo Foschi (Ds) e Franco Dalia (DL).
La proposta di legge presenta importanti aspetti riguardanti le competenze che la Regione Lazio assume in materia di sanità penitenziaria, fino ad ora invece, di pertinenza del Ministero della Giustizia. Le legge nazionale che prevedeva tale passaggio risaliva al lontano 1999. Con questo provvedimento, le Asl della regione Lazio dei comuni dove vi sono le carceri, sulla base della normativa vigente, sono tenute ad attuare negli Istituti penali laziali gli obiettivi di salute contenuti nel Piano sanitario regionale e a organizzare in ogni Istituto penitenziario un proprio Dipartimento che, in sinergia con l'amministrazione penitenziaria, dovrà istituire, laddove non è presente, una unità che si occupa di trattamento sanitario e psicologico, in particolare dei “nuovi giunti” allo scopo di ridurre i rischi di suicidio. La medicina generica, quella specialistica e quella di urgenza saranno di competenza delle Asl.
Previsti, tra l’altro, interventi a sostegno dell'occupazione e della formazione professionale nelle carceri. Ogni anno verrà programmato un progetto formativo che conterrà tutte le iniziative concordate con l'amministrazione penitenziaria, tenendo conto dei bisogni formativi della popolazione detenuta e le richieste del mercato del lavoro. Inoltre, è prevista l'assunzione in via sperimentale, per tre anni, di personale educativo che andrà a supportare quello dell'amministrazione penitenziaria, in costante stato di carenza di organico. Le procedure di assunzione saranno affidate ai Comuni, innovative da questo punto di vista, che consentiranno di rimediare alla carenza di personale a livello ministeriale.
Un tavolo interassessorile poi, definirà annualmente, tutti gli interventi utili per i detenuti ristretti nelle carceri laziali al fine di assicurare coerenza e ottimizzazione delle risorse che riguarderanno anche il lavoro e la formazione, utilizzando diversi strumenti applicativi quali stages, tirocini, nonché iniziative di autoimprenditorialità e autopromozione sociale.
“Il percorso è stato lungo e faticoso – ha spiegato Mariani - ma siamo riusciti nonostante tutto, a concretizzare gli sforzi e a creare consenso unanime all'interno della commissione. Questa provvedimento ambisce a dare attuazione a quel processo di decentramento in grado di conferire protagonismo e competenze alle Regioni in materia di sanità, trattamento, formazione professionale e lavoro nel mondo penitenziario, restituendo vivibilità e uno stato di diritto. La situazione nelle carceri laziali infatti, rimane gravissima e va sanata immediatamente. Adesso – ha concluso - possiamo andare finalmente verso l'approvazione in Consiglio Regionale”.
Soddisfatto l'assessore al Bilancio Luigi Nieri (Prc), primo firmatario della proposta di legge, che ha ricordato l'impegno finanziario sostenuto dalla Regione Lazio “che stanzierà 6 milioni di euro per il triennio 2006/2009. Oggi – ha sottolineato - è una giornata importante, i consiglieri hanno dimostrato tutti grande sensibilità. L'estate, dura per i detenuti - ha concluso- richiede un altro grande sforzo: l'approvazione rapida della legge in Consiglio.”
170/Ntr/ac/28luglio2006

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