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Lazio; approvata nuova legge per le Università popolari


22/03/07 - La legge approvata con il sistema di votazione elettronico Nuova legge di disciplina per le Università popolari del Lazio. Il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Massimo Pineschi, ha approvato, e per la prima volta con il sistema elettronico, la proposta di legge, primo firmatario Fabio Desideri (DC per le Autonomie), che intende garantire gli strumenti e le risorse necessarie alle Università popolari finalizzate all’educazione, formazione ed integrazione di tutti quei soggetti che si dirigono verso il mondo dello studio e del lavoro. La legge ha avuto ampio consenso in commissione consiliare Scuola e diritto allo studio presieduta da Luigi Canali (Lista Marrazzo) ed il pieno sostegno dell’assessore al ramo Silvia Costa (DL). Per Università popolari si intendono le associazioni e le istituzioni a carattere volontaristico che non perseguono scopi di lucro, aventi un ordinamento autonomo, un proprio statuto, propri regolamenti e dotate di autonomia gestionale, organizzativa, finanziaria e contabile. Con la norma approvata la Regione Lazio riconosce pienamente il valore storico, pedagogico e sociale delle Università popolari ritenendo che esse costituiscano un patrimonio associativo del proprio territorio che va adeguatamente sostenuto ed incrementato. In particolare, con questo provvedimento si intende promuovere l’integrazione tra i percorsi formativi avviati dalle Università popolari beneficiarie dalla legge approvata e quelli erogati dalla Scuola, dai Centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti e dagli atenei. Per centrare questi obiettivi, la Regione Lazio, attraverso la legge approvata oggi, concederà contributi a titolo di concorso nelle spese alle Università popolari gestite da istituzioni pubbliche o private. Per accedere ai contributi regionali i soggetti interessati devono: a) avere la sede associativa nel territorio regionale; b) svolgere da almeno due anni una regolare attività costituita da cicli di lezioni e/o seminari e/o laboratori e/o corsi e/o attività parallele; c) disporre di strutture idonee allo svolgimento delle attività; d) appartenere ad una struttura federativa operante a livello nazionale riconosciuta dal Ministero competente in materia. 62/Ntr/ac/21 marzo 2007

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