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Lazio: servizi pubblici, presentata indagine Eures bene scuola e sanità, bocciati i trasporti. Canali (Pd): "Presto un osservatorio"


19/12/07 - Presentati alla Pisana i risultati dell’indagine “Accessibilità, qualità ed efficienza dei servizi pubblici nel Lazio: l’opinione dei cittadini”, commissionata all’istituto Eures dal consigliere regionale Luigi Canali (Pd), attualmente presidente della Commissione Sanità, e primo firmatario di una proposta di legge sull’istituzione di un Osservatorio sui servizi pubblici regionali. L’indagine dell’Eures è stata effettuata attraverso un campione rappresentativo delle 5 province del Lazio, nei piccoli, medi e grandi comuni.

Le domande hanno riguardato alcuni fra i principali servizi pubblici, in particolare: la scuola, l’Università, i servizi per la ricerca di un’occupazione, la sanità e i servizi socio-assistenziali destinati ai bambini e agli anziani, i trasporti pubblici urbani e extraurbani, i treni regionali e locali, e i servizi di sicurezza (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza).

Per ciascun servizio è stato chiesto ai cittadini di esprimere sia una valutazione di apprezzamento/gradimento generale (attraverso un “voto scolastico” compreso tra il valore minimo di 1 e il valore massimo di 10), sia un giudizio specifico su alcuni aspetti fondamentali dell’offerta, quali l’adeguatezza delle strutture e dei macchinari, la competenza e la cortesia del personale o l’efficacia stessa del servizio prestato.

I dati presentati dal presidente di Eures, Fabio Piacenti, sottolineano un buon gradimento per l’Università (6,3), gli ospedali pubblici (6,2) e la scuola pubblica (6,1), mentre gli autobus extraurbani e i trasporti pubblici urbani si posizionano all’ultimo posto, con voti medi rispettivamente di 5 e 4,9. Ma soprattutto, si registra un’alta percentuale di voti di eccellenza (quelli compresi tra 8 e 10) sul fronte della professionalità e la competenza di determinate categorie di lavoratori del settore pubblico: i docenti universitari (37,8%), i medici (25,1%), gli infermieri (22,1%).

In generale, è proprio la componente umana (professionalità, competenza, cortesia) a raccogliere i giudizi più alti, compensando le carenze spesso emerse a livello delle strutture, delle tecnologie e delle attrezzature. Nel suo intervento Canali è tornato sull’Osservatorio sui servizi pubblici regionali: “È un modo per ridurre la distanza tra politica e cittadini - ha dichiarato - per elaborare politiche più equilibrate e condivise e per conoscere, al di là dei pregiudizi e dei luoghi comuni, le opinioni e le esperienze degli utenti sullo stato dei servizi pubblici”. “Senza dimenticare – ha aggiunto Canali – le eccellenze e le buone pratiche, che non mancano nella nostra Regione, anche in settori, come la sanità, che solo all’apparenza sembrano allo sbando”.

L’Osservatorio, da istituire presso la presidenza della Giunta regionale, è configurato come un organismo di supporto per le attività di programmazione, gestione e valutazione dei servizi pubblici regionali, in armonia con l’articolo 7 dello Statuto, che prevede di assicurare in tutto il territorio adeguati livelli qualitativi e quantitativi di servizi. Tra i suoi compiti: condurre indagini ed analisi sulle tendenze di mercato; favorire l’efficienza, l’economicità, l’accessibilità, la continuità e la trasparenza dei servizi; promuovere la partecipazione degli utenti alle procedure di valutazione e l’istituzione di tavoli di conciliazione delle controversie tra gestori dei servizi e cittadini.

Una proposta di legge che finirà all’esame del Consiglio entro il primo semestre del 2008, come ha assicurato il presidente dell’assemblea legislativa regionale, Guido Milana (Pd): “Nel quadro di una revisione globale del complesso sistema di osservatori regionali, è pur vero che ci dobbiamo dotare di strumenti di indagine per leggere meglio la realtà socio-economica che quotidianamente governiamo.

Il progetto di legge presentato da Canali va certamente in questa direzione e godrà di tutta l’attenzione possibile da parte dell’aula che presiedo. Quanto ai risultati dell’indagine Eures, ne terremo conto sin da subito. In taluni settori, come la Sanità, possiamo agire direttamente; in altri, come i trasporti, bisognerà concertare gli interventi con le aziende che praticamente erogano il servizio”.

331/Ntr/ac/19 dicembre 2007

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