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Lazio. "Aprire subito il nuovo carcere di Rieti"


27/03/09 - Sopralluogo della commissione Sicurezza. Laurelli:  "Una risposta al sovraffollamento dei penitenziari laziali"

Un carcere nuovo, pronto da un anno. Ma chiuso: manca il personale. Nel frattempo, però, i detenuti restano in un ex monastero nel centro storico. Accade a Rieti, dove questa mattina la commissione Sicurezza del Consiglio regionale del Lazio ha tenuto un'audizione all'interno della struttura "fresca di calce".

"Il ministro Alfano parla di nuove case di custodia da realizzare, ebbene eccone una pronta - ha osservato Luisa Laurelli (Pd), presidente della commissione, nel corso del sopralluogo - La sua apertura risponderebbe al sovraffolamento nel Lazio. Ma sarebbe bene che venga usato per la custodia attenuata, perché è stato progettato per questo". Anna Maria Massimi, consigliere regionale Pd aggiunge: "Santa Scolastica, il vecchio carcere, è inadeguato non ci sono spazi per pregare, fare sport, ricrearsi: all'ora d'aria i detenuti vanno a turno nel cortile per quanto è piccolo. L'apertura della nuova sede non è più rinviabile".

Per arrivarci in tempi stretti Laurelli, Massimi e Mario Perilli (Pd), anche lui all'audizione a Rieti, presenteranno una mozione in Consiglio regionale perché Marrazzo intervenga sul Ministero della Giustizia al fine di sollecitare l'entrata in funzione del nuovo carcere. "Magari si riuscisse ad aprirlo entro giugno - ha detto Perilli - gli ostacoli non sono strutturali, serve invece personale: una quantità di persone in grado di produrre ricadute sull'economia locale. Senza il personale l'apertura è ben lontana da venire".

La direttrice già c'è, ci sono impianti funzionanti, mancano gli allestimenti di spazi comuni come teatro e chiese. Ci sono cucine in ogni "raggio", tv nelle celle. Ma servirebbero subito un centinaio di addetti - in particolare guardie penitenziarie - per iniziare ad aprire un primo reparto del carcere in grado di sostituire l'attuale, passando però da 18 a 34 celle. A regime per i 250 detenuti il personale dovrebbe però superare le 300 unità. "Bisogna sollecitarne l'entrata in funzione - ha detto il Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni - l'affollamento delle strutture carcerarie nella regione ha bisogno di una valvola. Se manca il personale, o si fanno i concorsi o si razionalizza".

La presidente Laurelli ha infine ricordato l'impegno finanziario regionale a sostegno dei diritti dei detenuti. Tra fondi delle politiche sociali, dell'assessorato Sicurezza e della formazione, negli ultimi due anni sono stati stanziati quasi dieci milioni di euro, cui si aggiungono i nove per ciascuna annualità per la sanità nelle carceri garantita dalle Asl del Lazio.  "La Regione - ha concluso Laurelli - si sta sostituendo a funzioni proprie dello Stato".

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