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Legalità: Regione Lazio, batterie mafie anche negli appalti "Saremo presenti agli Stati Generali dell'Antimafia il 17-18-19 novembre"


09/11/06 -

“Saremo presenti agli Stati Generali dell’Antimafia il 17-18-19 novembre”
“Avvieremo subito un confronto tra le forze politiche per arrivare in tempi brevi alla nuova legge sugli appalti pubblici, ma al tempo stesso promuoveremo più formazione e più informazione per il contrasto alla criminalità. Proporremo al Presidente Marrazzo di istituire una giornata-seminario su questi temi con esperti e con il contributo della Procura Nazionale Antimafia”. Su questi tre punti Luisa Laurelli (DS), Presidente della commissione Sicurezza e Lotta alla criminalità, ha concluso oggi l’audizione congiunta con la commissione Lavori Pubblici, presieduta da Giovanni Carapella (DS) con gli assessori Bruno Astorre (Margherita) e Regino Brachetti (UDEUR), e il sostituto Procuratore Nazionale Antimafia Luigi De Ficchy.
Erano presenti i consiglieri Domenico Di Resta (DS), Fabrizio Cirilli (AN), Enrico Fontana (Verdi), Anna Maria Massimi (DS), Donato Robilotta (SR-RNP), Gianfranco Bafundi (UDEUR).
L’impegno della Regione Lazio sul fronte della lotta alla criminalità e al malaffare è totale e abbraccia anche il campo degli appalti. L’assessore Astorre ha annunciato l’adesione della Regione Lazio alla “Associazione Avviso Pubblico - Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”, un’adesione che, per dirla con Enrico Fontana, implicherà anche per la Regione l’adozione di ‘buone pratiche’ amministrative in materia di appalti. Astorre ha anche ricordato la partecipazione della Regione Lazio agli “Stati Generali dell’Antimafia”, che si terrà a Roma nei giorni 17, 18 e 19 novembre prossimi, su iniziativa di ‘Libera’, l’Associazione fondata da Don Luigi Ciotti. Luisa Laurelli ha infatti ribadito la presenza della Regione Lazio agli Stati Generali dell’Antimafia.
Tra le iniziative intraprese dalla Giunta regionale per combattere l’illegalità negli appalti, Astorre ne ha sottolineata una in particolare che è in via di attuazione definitiva: la costituzione di un gruppo di lavoro interassessorile per un progetto di legge regionale in materia di appalti di lavori, servizi e forniture, in linea con le nuove direttive europee cosiddette unificate.
Riferendosi poi ad un prossimo progetto di legge regionale, l’assessore ha assicurato l’intervento sui nuovi istituti contrattuali attualmente previsti dalle norme quali il cosiddetto Global Service, il Project-Financing e il General-Contractor “non certo per negarli ma per determinare condizioni più favorevoli per il contrasto dell’illegalità, che non attiene all’istituto in sé ma alle condizioni che questo stesso determina nella gestione delle attività e relazioni contrattuali che ne conseguono”.
Regino Brachetti ha detto che “occorre mettere meglio a fuoco questa materia, anche perché la trasparenza deve essere garantita per tutti gli appalti pubblici e non solo per quelli che riguardano le opere edili”. Ma che l’edilizia sia uno dei settori ‘critici’ da questo punto di vista lo ha sottolineato Giovanni Carapella, che ha parlato di “tracciabilità” e di “riconoscibilità” di tutta la filiera dell’edilizia, dallo smorzo ai materiali, alle costruzioni, una filiera nella quale si annidano attività connesse alla criminalità. Carapella ha anche denunciato la ricomparsa del caporalato in zone della Capitale, “uno scandalo se si pensa che siamo nel 2006”.
Enrico Fontana ha detto che “l’allarme sarebbe dovuto scattare già qualche anno fa, i segnali c’erano. Occorre adesso predisporre un Piano regionale contro le infiltrazioni mafiose nelle opere pubbliche”.
Fabrizio Cirilli ha ricordato il dramma dell’usura, che ha mutato la sua pericolosità e i suoi metodi: “Ormai la fase terminale dell’usura non è più l’acquisizione dei beni degli usurati da parte degli usurai, ma è il controllo. E questo è un tipo di criminalità che non ha più interesse nemmeno al massimo ribasso dei costi delle opere: quelli che prima erano episodi isolati, ora sono divenuti realtà nel settore dei lavori pubblici nella nostra Regione. E’ quindi importante che l’istituzione regionale, per quanto di propria competenza, si faccia portatrice di una forte azioni sia normativa che di controllo e contrasto di questi aspetti che ancora, nella maggioranza dei casi, sfuggono”. 249/Ntr/ac/9 novembre 2006
 
 

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