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Lazio - Laurelli (DS): "Lotta alle mafie è una priorità'


13/09/05 - “La lotta alle mafie è una priorità per la Regione Lazio, è un tema centrale dell’azione di governo perché strettamente connessa al tema della sicurezza dei cittadini e alla percezione che i cittadini hanno delle tante insicurezze che attraversano la società, dal terrorismo internazionale alla diffusione delle droghe”. E’, questa, una delle indicazioni di fondo fornita da Luisa Laurelli (Ds), Presidente della commissione Sicurezza e lotta alla criminalità del Consiglio Regionale del Lazio, nel corso dell’audizione dell’Associazione coordinamento antimafia di Anzio-Nettuno. “Questa è la prima delle audizioni, ma ne faremo altre a partire da lunedì 12 settembre con Legambiente e ‘Libera’ sul tema delle ‘ecomafie’. Seguiranno poi le audizioni con la Fondazione ‘Caponnetto’ e con il Garante dei detenuti, quindi con l’Agenzia per le tossicodipendenze, con i sindacati della polizia penitenziaria, con le associazioni anti-racket e anti-usura. Il 29 settembre è già programmata un’audizione di Luigi De Ficchi, sostituto procuratore della Repubblica. Dalle audizioni –ha detto Luisa Laurelli- contiamo di ricavare informazioni preziose sulla situazione della criminalità nella regione, al fine di svolgere un ruolo propositivo di proposte ad ampio raggio, capaci di promuovere nella società momenti di coesione sociale, che costituiscono la risposta strategica alle infiltrazioni criminali, al di là della pur necessaria opera di repressione messa in atto dalle Forze dell’Ordine”. Oggi l’Associazione Coordinamento Antimafia di Anzio-Nettuno ha rappresentato in commissione la mappa dei fenomeni criminali che interessano non soltanto le due cittadine costiere, ma anche il basso Lazio, compresa la provincia di Latina. Il Presidente dell’Associazione Edoardo Levantini ha consegnato alla commissione un documento che ripercorre la storia delle infiltrazioni di mafia, camorra e ‘ndrangheta nel territorio laziale, con riferimenti precisi al clan Fallace-Novella, connesso a ‘ndrine della costa jonica calabrese. Numerose sono state le azioni di repressione delle Forze dell’Ordine e della Magistratura che hanno inferto duri colpi a ‘ndrine calabresi e cosche siciliane, compreso il ‘cartello’ Cuntrera-Caruana, che ha ramificazioni anche oltre Oceano. Dall’audizione è emerso anche che la ‘ndrangheta calabrese è in questo momento l’organizzazione criminale più forte e ramificata e che controlla quasi interamente il traffico internazionale di stupefacenti, ma è altrettanto inquietante la presenza delle ‘mafie dell’est’, compresa quella albanese, come d’altra parte aveva già sottolineato la Commissione Nazionale Antimafia nel 2001 nella sua relazione finale presentata dall’on. Giuseppe Lumia. La specificità della mafia albanese è contenuta in una parte della relazione curata da Daniele Audoly, Vice-Presidente del Coordinamento Antimafia.

La tecnica di penetrazione nei territori è sempre la stessa ed è fatta di ricatti ed intimidazioni nei confronti di esercizi commerciali, ben 35 episodi dal ’96 ad oggi tra Anzio, Nettuno, Pomezia ed Ostia.

L’Associazione indica delle proposte operative: rafforzamento dei presidi delle Forze dell’Ordine nei territori; stesura di ‘protocolli di legalità’ tra Prefettura, Enti locali e Direzione Nazionale Antimafia; presenza sui territori della Commissione Nazionale Antimafia e della Commissione regionale Sicurezza e Lotta alla criminalità; alcune modifiche alla mission dell’Osservatorio regionale sulla legalità. Tutte misure ed azioni volte a spezzare il legame mafie-politica-affari.

Presenti all’audizione i consiglieri Giuseppe Mariani (Verdi), Claudio Mancini (Ds), Donato Robilotta (Nuovo Psi), Giuseppe Parroncini, capogruppo Ds, Wanda Ciaraldi (Udeur), Anna Maria Massimi (Ds) e Ivano Peduzzi, capogruppo Prc. Mancini ha chiesto soprattutto approfondimenti sui fenomeni di penetrazione criminale. Mariani e Peduzzi hanno insistito sulla necessità di promuovere azioni di educazione alla legalità, a partire dalle scuole. Robilotta, nel ricordare che nella precedente legislatura “il Lazio ha varato una legge sulla Polizia locale, in linea con quanto hanno fatto le altre Regioni”, ha chiesto che l’audizione sia estesa anche ai Sindaci e agli amministratori dei comuni interessati dal fenomeno. “Non vorrei che uscisse l’immagine del Lazio in mano alla criminalità. Il fenomeno è serio e va affrontato con serietà, riconducendolo però alle sue dimensioni reali”. La Presidente Laurelli ha assicurato che la commissione promuoverà audizioni ad ampio raggio.

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