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Lazio, Consiglio: solidarietà con popolo Saharawi


30/10/08 - La costituzione di un intergruppo di consiglieri, rappresentanti di maggioranza e opposizione, per affiancare la causa dei diritti del popolo Saharawi è stata annunciata questa mattina dal presidente del Consiglio regionale, Guido Milana, durante un incontro cui ha partecipato Omar Mih,  rappresentante in Italia del Fronte Polisario, il governo di questo popolo rimasto da 40 anni senza terra. Il Sahara occidentale è una ex colonia spagnola che si estende dalla costa Atlantica e attraverso il deserto arriva ai confini di Marocco, Algeria e Mauritania. Al momento della chiusura del periodo coloniale, fu occupato dal Marocco che ha estromesso dal territorio parte della popolazione - rifugiata ora nelle tendopoli a sud dell’Algeria - rimanendo sempre fermamente contrario allo svolgimento di un referendum per l’autodeterminazione di questo popolo.

 A fianco del presidente, i consiglieri Luigi Celori (An), Maria Antonietta Grosso (Pdc) e Anna Evelina Pizzo (Prc), membri dell’intergruppo cui hanno aderito anche i consiglieri Roberto Alagna (Lista civica per il Lazio), Antonio Cicchetti (An), Enrico Fontana (Verdi), Enzo Foschi (Pd), Luisa Laurelli (Pd), Carlo Lucherini (Pd), Giuseppe Mariani (Verdi), Massimo Pineschi (Lista Marrazzo), Alfredo Pallone (Fi-Pdl) e Ivano Peduzzi (Prc).

“La storia di questa comunità è quella di un popolo che viveva in una terra dalle immense ricchezze, una terra che ha dovuto abbandonare e dalla quale ora è diviso da un muro lungo 2700 chilometri. Sono popolazioni che hanno dovuto ricostruire tendopoli nel deserto e il cui unico sostegno è la comunità internazionale che li sostiene con azioni di solidarietà per sopravvivere e che cerca, attraverso azioni di diplomazia politica diffusa, di fare in modo che il loro dramma non sia dimenticato” ha spiegato Guido Milana, diretto conoscitore della causa del popolo Saharawi, essendo stato ospite anni addietro delle tendopoli nel deserto a sud dell’Algeria dove sono ora rifugiate circa 250mila persone. Il Lazio ha contribuito ad alcune di queste azioni, promuovendo soggiorni estivi per bambini di questa etnia, che vengono ospitati e curati nella nostra regione, ma già in passato si è occupato politicamente della causa del popolo Saharawi. “La costituzione dell’intergruppo è il segno della consapevolezza che questo è un tema cogente, che deve impegnare le coscienze e portare alla costruzione di iniziative politiche perché questa è una delle sofferenze nascoste del mondo: riguarda centinaia di migliaia di persone che non hanno voce nei tavoli della diplomazia internazionale” ha aggiunto Milana. Il presidente ha  annunciato che alla prossima riunione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio si deciderà circa la missione di consiglieri regionali del Lazio nei villaggi al confine fra Marocco e Algeria abitati dai Saharawi, missione in parte autofinanziata dagli stessi consiglieri e che dovrebbe aver luogo alla fine di gennaio 2009. La consigliera Maria Antonietta Grosso, inoltre, parteciperà a un convegno internazionale a Valencia che si occuperà della causa dei Saharawi.

Ringraziando il presidente del consiglio regionale e i consiglieri che prendono parte all’intergruppo, Omar Mih ha spiegato come da 20 anni il suo popolo abbia rinunciato all’uso della forza: “Noi non siamo fondamentalisti – ha detto il rappresentante in Italia del Fronte Polisario – e non abbiamo mai organizzato azioni terroristiche. Condividiamo i vostri valori del rispetto dei diritti umani. L’Onu ha ribadito tante volte il nostro diritto all’autodeterminazione, ma il Marocco sostiene che questa terra è sua e non intende concedere il diritto a effettuare un referendum. Il fatto è – ha aggiunto – che i nostri giovani sono molto delusi, c’è gente che vive in tenda da 35 anni e loro vedono che con il nostro atteggiamento non si è mai arrivati a una soluzione”.

A conclusione dell’incontro la consigliera Anna Pizzo ha annunciato la prossima organizzazione di un convegno internazionale, cui sta lavorando l’assessore alla Cultura Giulia Rodano. L’evento celebrerà i 20 anni della caduta del Muro di Berlino e sarà occasione per affrontare anche il tema del popolo Saharawi diviso da uno dei tanti muri che ancora esistono nel mondo.

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