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Lazio - Laurelli (Ds): 'Spezzare il legame mafie-affari'


13/12/05 - Lazio; laurelli (Ds), ‘spezzare il legame mafie-affari'

valori (Confindustria): l’illegalità inquina l’economia sana

“ho inviato una lettera al Presidente Piero Marrazzo per proporre che la Regione Lazio si costituisca parte civile nel processo contro il clan ‘ndranghetista Gallace-Novella. Sottolineo che questo è il primo processo di mafia che si apre nel Lazio contro uno dei clan più pericolosi della ‘ndrangheta calabrese, che ha infiltrazioni in alcuni territori della nostra regione”. Lo ha detto Luisa Laurelli (Ds), Presidente della commissione per la Sicurezza e la Lotta alla criminalità della Regione Lazio, nel corso dell’audizione del Presidente di Confindustria Lazio Giancarlo Elia Valori.

Luisa Laurelli ha poi sottolineato “il carattere di estrema concretezza delle azioni promosse dalla commissione: subito dopo le vacanze di Natale, riunione congiunta commissione-assessorato-osservatorio sulla legalità per concordare linee comuni di intervento, a partire da un monitoraggio della situazione reale di infiltrazioni o di radicamento delle organizzazioni criminali nel Lazio, al fine di approntare misure di contrasto alla criminalità, per colpire il legame tra mafie e affari”. Fenomeni come l’usura, l’estorsione, il riciclaggio e la bancarotta fraudolenta sono purtroppo presenti nelle pieghe delle attività economiche nel Lazio. All’audizione hanno partecipato l’assessore Regino Brachetti, i consiglieri Giuseppe Mariani (Verdi) e Donato Robilotta (Nuovo Psi), Enzo Ciconte, neo-Presidente dell’Osservatorio istituito dal Presidente Marrazzo, Vincenzo Boncoraglio, direttore del Dipartimento Sicurezza della Giunta e il Garante dei diritti dei detenuti Angiolo Marroni.

Giancarlo Elia Valori ha compiuto un’analisi ad ampio spettro sul rapporto tra etica ed economia, sul sistema bancario, sulla necessità di contrastare i condizionamenti della criminalità sull’economia: “Le attività economiche illegali distorcono la concorrenza e inquinano la buona economia. Da nostre fonti riteniamo che la ‘ndrangheta e la mafia siciliana operano nella nostra regione da due, tre decenni”. Valori ha poi detto di condividere le azioni della commissione e della Regione per il contrasto alla criminalità e si è detto favorevole all’attività dell’Osservatorio.

Donato Robilotta ha ricordato il Protocollo per la legalità sottoscritto dalla Regione Lazio con Confindustria Lazio e URCEL il 16 ottobre 2004 e rinnovato il 9 giugno 2005, ha proposto l’istituzione di una banca dati, come previsto dalla legge sulla Polizia locale, “perché la Polizia locale ha conoscenza del territorio”. Robilotta ha poi chiesto la valorizzazione del CREL, Consiglio Regionale dell’Economia e del Lavoro e l’istituzione di un Osservatorio sulla trasparenza.
Peppe Mariani ha richiamato alcuni punti critici nella società romana (sicurezza sui luoghi di lavoro, emergenza abitativa, carceri) che dovrebbero indurre a pensare che “l’etica sociale è da collocare al primo posto”. Mariani ha auspicato una collaborazione diretta tra Regione Lazio e Confindustria.
Enzo Ciconte, nel ricordare che l’Osservatorio è ai suoi primi passi, ha spiegato che si lavorerà per una mappa dettagliata delle presenze criminali nel Lazio, mentre Vincenzo Boncoraglio ha detto che si conosceranno così non solo i dati, ma anche l’evoluzione dei dati.

Valori ha evidenziato l’eccessivo numero di leggi in vigore in Italia e la necessità di un impiego oculato delle risorse finanziarie: “Più qualità e più quantità di servizi e meno sprechi – ha detto – ma anche le Banche devono fare la loro parte e competere in reputazione, mentre si attende ancora una legge sul risparmio”. Valori si è detto d’accordo sull’istituzione di sportelli per la legalità e contro l’usura, mentre “Confindustria Lazio istituirà un Osservatorio sulle attività economiche”. Secondo Luisa Laurelli, “la commissione si sta muovendo nel modo giusto e con gli interlocutori giusti. Questo rapporto con Confindustria andrà avanti, ma anche con altre associazioni ed enti di rilevanza economica, perché solo conoscendo la realtà è possibile colpire i clan nei loro interessi economici.

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