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Lazio: commissione Sanità approva legge su staminali. Consenso unanime per un provvedimento unico in Italia, promosso dal presidente Canali (Pd) e dal consigliere Pallone (FI)


19/02/08 - La commissione Sanità ha approvato all’unanimità il testo unificato per “promuovere l'impiego di cellule staminali emopoietiche da sangue cordonale e placentare per scopi terapeutici, clinici e di ricerca", promosso dal presidente Luigi Canali (Pd).

Il progetto di legge, che presto approderà in Consiglio, intende creare a livello regionale le condizioni strutturali e funzionali in grado di garantire a tutte le partorienti residenti nel Lazio, la possibilità di donare il sangue cordonale e placentare a fini terapeutici, clinici o di ricerca. Si tratta di un provvedimento in grado di rispondere ad una delle ultime sfide poste dalla scienza.

“Tali cellule, che già oggi rivestono un ruolo assai rilevante nel campo della medicina terapeutica, hanno enormi ambiti di potenziale applicazione, soprattutto nella ricerca di base, molecolare e sperimentale, per non parlare dei trapianti cellulari. È inoltre dimostrato che l’impiego di cellule staminali, rispetto ad altre, assicura minori problemi di rigetto e quindi maggiore efficacia in termini di risposta terapeutica”, ha dichiarato il presidente Canali nella sua relazione, sottolineando l’ottimo clima di collaborazione instaurato con l’opposizione per la redazione del testo unificato.

Si disciplina così l'utilizzo che le partorienti possono fare del proprio sangue cordonale e placentare, sia per uso autologo (personale), allogenico consanguineo (cioè favore di un individuo geneticamente correlato alla donna), o allogenico (ovvero verso individuo geneticamente non correlato alla donna).

In particolare, si prevede che gli oneri della conservazione del sangue cordonale  placentare per uso autologo, dedicato al neonato o a consanguineo, siano a carico del richiedente, salvo in presenza di patologia al momento della raccolta o di appartenenza a famiglie ad alto rischio di malattie geneticamente determinate. In questi ultimi casi, gli oneri sono a carico del sistema sanitario regionale, così come nel caso di donazione e conservazione per uso allogenico a fini solidaristici.

La proposta di legge approvata in commissione impegna poi la Giunta regionale a emanare un provvedimento attuativo che disciplini una serie di aspetti tra i quali i requisiti minimi per l'esercizio dell'attività di conservazione e trapianto; le modalità di donazione; la procedura di individuazione, autorizzazione e accreditamento dei centri trapianto e delle banche del sangue presso le strutture sanitarie private. Si disciplina, inoltre, l'istituzione della banca regionale del sangue cordonale e placentare. Si prevede, infine, l'istituzione di un comitato tecnico scientifico con compiti di consulenza proposta e monitoraggio.

Soddisfatto dell’esito della votazione anche il consigliere di Forza Italia, Alfredo Pallone, autore di una delle proposte di legge confluite nel testo unificato: “Siamo la prima regione in Italia a regolamentare questo delicato settore: si tratta di una legge fondamentale, che tende al bene comune e che adesso ha bisogno di una grande azione culturale di supporto. Speriamo si parta con il piede giusto, portandola in Consiglio il più presto possibile per l’approvazione definitiva”.

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