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Lazio: ponzo (ds) avvia iter per 'piano attivita' estrattive' "e' un importante strumento di programmazione regionale"


06/11/06 - “Ho intenzione di portare in Consiglio il Piano regionale per le attività estrattive (PRAE) nel più breve tempo possibile. Intanto, con oggi, sono avviate le audizioni che interesseranno gli operatori economici e i sindacati. Poi, in base a un cronoprogramma, metterò in atto gli altri passaggi, comprese le riunioni congiunte della mia commissione con le commissioni Urbanistica e Ambiente, per arrivare nell’Aula del Consiglio Regionale con il PRAE già nelle condizioni di essere approvato con la più ampia condivisione dei consiglieri e delle forze politiche”.
Così Carlo Umberto Ponzo (DS), Presidente della commissione Piccole e medie imprese del Consiglio Regionale del Lazio, ha commentato l’audizione di oggi con il professor Alberto Pristininzi dell’Università ‘la Sapienza’ sul Piano regionale per le attività estrattive.
“Si tratta di un atto importante di programmazione – ha spiegato Ponzo- perché la disciplina delle attività estrattive è strategica per un settore che incide sullo sviluppo del Lazio”.
Era presente Francesco Saponaro (Gruppo Misto), già assessore al ramo nella precedente legislatura, il quale ha ricordato le difficoltà incontrate nell’elaborazione del PRAE, “un percorso –ha detto- che si è interrotto nella primavera del 2005 con lo scadere della legislatura”.
A parere di Ponzo, “è necessario porre adesso le basi perché il PRAE veda la luce entro pochi mesi. Questo è il motivo per cui la commissione procederà a tappe forzate per accelerare i tempi”.
Il PRAE è uno strumento di programmazione molto atteso, e che comunque dovrà essere varato in osservanza alle normative vigenti in materia di urbanistica e di tutela del territorio e dell’ambiente. Il professor Pristininzi ha illustrato il lavoro svolto: “Il Piano è interamente informatizzato proprio perché può essere sottoposto a modifiche in ogni momento, dal momento della sua approvazione, in base alle esigenze che a mano a mano si presenteranno. Il Piano –ha spiegato- non è statico, ma dinamico e consente un continuo monitoraggio della situazione per evitare sconfinamenti dai perimetri prefissati per ciascuna cava”. Il Piano comprende la ricognizione delle attività estrattive in esercizio e non in esercizio; l’analisi dei trend; la disponibilità delle risorse e la loro distribuzione; i volumi autorizzati ancora disponibili, introducendo l’innovazione del passaggio dalle superfici ai volumi; la verifica del rapporto tra domanda e disponibilità; gli indirizzi del Piano.
237/Ntr/ac/6 novembre 2006

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