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Lazio: dibattito su Programma Marrazzo (3)


08/06/05 - Per Claudio Moscardelli (Margherita) la questione posta da Marrazzo circa la collaborazione con Roma è da sostenere al fine di sfruttare “la realtà romana, che è una realtà forte e dinamica, affinché possa essere volano di sviluppo per l’intera Regione”. Una realtà, quella di Roma, che secondo l’esponente della Margherita “cresce economicamente, che è una realtà molto dinamica, anche in controtendenza rispetto alla realtà nazionale e a quella delle Province dove, invece, ci sono indicatori economici e sociali molto negativi”.

Antonello Iannarilli (Fi), ha rivendicato il buon lavoro svolto dall’assessorato all’agricoltura da lui guidato nella scorsa legislatura, sottolineando l’ottimo impiego dei fondi messi ha disposizione dall’Unione Europea consentendo alla Regione Lazio di essere premiata per questo, scalando i vertici delle regioni in espansione in quel campo, “e questo – ha precisato Iannarilli – grazie ai nostri programmi e agli uffici regionali che hanno lavorato al meglio”.

Caloroso e colorito l’intervento di Franco Fiorito (An), che ha incentrato il suo discorso su valutazioni politiche con l’esperienza che, – ha sottolineato – ha maturato da sindaco di Anagni e dalla conoscenza diretta dei problemi del suo territorio, augurandosi che le questioni vengano affrontate direttamente scansando le polemiche inutili.

Di sottomissione a Roma da evitare, ha parlato Fabio Rampelli (An), perché un tale appiattimento “danneggerà i romani oltre le province del Lazio, e poi – ha insistito Rampelli – la Regione deve conservare, da istituzione superiore, un ruolo a difesa dei cittadini connessi ai nuovi strumenti urbanistici, da accordi di programma e via dicendo, una delega esclusiva a Veltroni, renderà ancora più difficile la vita dei romani”.

Bruno Prestagiovanni (An), assessore al personale nella scorsa legislatura, ha evidenziato il fatto che non è stato fatto nessun cenno nella relazione di Marrazzo ai meriti della giunta Storace, specialmente nel settore tecnologico, dove “tutti quanti hanno riconosciuto alla Regione Lazio di aver saputo investire nelle innovazioni tecnologiche, che hanno portato il Lazio ad essere una delle regioni leader in questo settore. Non a caso oltre il 95% delle nostre aziende investe in innovazione tecnologica”.

Francesco Dalia (Margherita), ha accusato l’opposizione di non voler riflettere sulle cause della sua sconfitta e di vivere la contraddizione “di non rendersi conto che oggi esistono due aspetti politici: che oggettivamente prima c’era il Governatore, mentre oggi non c'è più il Governatore, ma c'è il Presidente di una Giunta regionale. Sono due modi estremamente diversi di immaginare la costruzione politica e un cammino politico”.

L’importanza del sostegno alle piccole e medie imprese invece, è stato sostenuto dall’ex assessore alle attività produttive Francesco Saponaro (Lista Storace), che ha ricordato la creazione dei distretti industriali del Lazio, che hanno permesso di monitorare e di indirizzare le risorse la dove erano necessarie. “Lo dico – ha sottolineato Saponaro – non soltanto da assessore uscente della passata giunta, ma anche da persona che conosce da vicino il mondo dell’imprenditoria”.

Wladimiro Rinaldi (Lista Storace), ha posto la questione della cura Di Bella affrontata recentemente dall’attuale ministro della salute, Francesco Storace che, secondo Rinaldi, “da Presidente della Regione Lazio fece in modo che i malati di tumore in terapia Di Bella, versanti in estrema indigenza, potessero usufruire di un rimborso per le medicine acquistate con enormi sacrifici. Ora, reverente di migliaia di malati nel Lazio, chiedo al Presidente Marrazzo se tale rimborso, vitale e addirittura indispensabile, sarà mantenuto oppure se sarà abolito”.

Antonio Cicchetti (An), riferendosi ai risultai elettorali del 3 e 4 aprile scorsi, ha ribadito che “nel Lazio Francesco Storace ha finito per pagare un prezzo più alto del dovuto, perché è un leader nazionale e a lui facevano capo responsabilità politiche, per l'immaginario collettivo, che ad altri non potevo essere attribuite” e poi, ha aggiunto che “d'altra parte, non possiamo chiedere, a chi va a fare la spesa al mercato, di ragionare di economia così come ne ragionano gli economisti, molti dei quali non sanno quale sia ricetta per affrontare le presenti condizioni”.

Di una opposizione da svolgere “in maniera corretta, attenta, costruttiva e rivolta contro gli sprechi” ha parlato Stefano De Lillo (Fi), mantenendo però “la massima sensibilità per chi è capace, in queste ore, di fare scelte e di prendere decisioni coraggiose come, nel caso della Margherita, sta facendo Rutelli. La nuova giunta – ha concluso – ha la possibilità di costruire cose apprezzabili sui risultati raggiunti da una regione all’avanguardia per modernizzazione e sviluppo, ma non ci sono state nella relazione programmatica, risposte su cosa farà la giunta in materia di sanità, trasporti, lavoro e opere pubbliche”.

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