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Cultura: Audizione AGIS, ATCL e Teatro Vittoria


02/10/08 - Gli operatori dello spettacolo dal vivo del Lazio lanciano l’allarme sui tagli al Fus e chiedono regole antitrust

Gli imminenti tagli in arrivo che il Governo ha deciso nel settore dello spettacolo dal vivo sono fonte di apprensione per gli operatori del Lazio sentiti oggi in Commissione Cultura, presieduta da Antonio Zanon (Pd). “Si tratta di un miliardo di euro in tre anni che si trasforma in un taglio al Fondo Unico dello Spettacolo di circa il 20% l’anno – ha spiegato l’Assessore alla Cultura Giulia Rodano (Sd) – La Conferenza delle Regioni ha già chiesto un incontro al Ministro Bondi su questo punto”. Un taglio che avrà pesanti e significative conseguenze per ogni ente penalizzato, come ha fatto presente Stefano Marafante, presidente della Consulta dei teatri del Lazio (associazione delle imprese di produzione della regione), per il quale si determinerebbe una situazione peggiore di quella dell’Alitalia, “con molti più posti a rischio e senza protezione”. “Tutti gli impegni assunti verrebbero messi in discussione”, hanno aggiunto Pietro Longhi e Massimo Arcangeli, rispettivamente Presidente e Segretario dell’Agis Lazio, auspicando forme alternative al Fus quali i benefici previsti per le piccole e medie imprese visto che il settore costituisce  un vero e proprio sistema produttivo. I vertici dell’Agis tuttavia sono preoccupati non solo della riduzione del Fondo, ma anche delle distorsioni della concorrenza nel settore dovute al ruolo svolto dal finanziamento pubblico e alle ricadute nel mondo dello spettacolo dal vivo del processo di federalismo. Dal canto suo Zanon, facendo proprio l’auspicio dell’Antitrust per un riordino razionale e conforme ai principi concorrenziali dell’intero sistema dei finanziamenti pubblici destinati al settore da parte del legislatore, ha assicurato gli operatori circa la trasparenza nei finanziamenti regionali. “No alle erogazioni di contributi ex-post finalizzati a sanare bilanci di disavanzo, ma selezioni attraverso procedure concorsuali a scadenza fissa e adeguatamente pubblicizzate. No alla gestione esclusiva di eventi culturali a strutture pubbliche perché possono determinare situazioni di vantaggio a discapito dei concorrenti dell’offerta culturale”, ha detto Zanon, che ha impegnato la Commissione a presentare un ordine del giorno su questo tema. La Commissione ha inoltre ascoltato la relazione dei vertici dell’ATCL, l’associazione teatrale che riunisce 61 Comuni del Lazio, ente riconosciuto sia dal Fus che dalla Regione Lazio, e quelli del Teatro Vittoria di Testaccio che, dopo la recente scomparsa del fondatore Attilio Corsini, lanciano una richiesta d’aiuto: “Siamo un’azienda sana e non abbiamo nessun tipo di debito ma non abbiamo più i soldi per produrre. Il contributo del Ministero quale teatro stabile di interesse pubblico va tutto via in spese correnti. Non riusciamo più a farcela. Con il taglio del 20% sul 2009 del Fus diventa sempre più difficile fare questo mestiere”. “Il Teatro Vittoria con la sua Compagnia di Attori e Tecnici è un punto di riferimento e riqualificazione urbana importante”, ha detto Giulia Rodano, che si è impegnata a rimpinguare, per quanto fattibile, il fondo regionale destinato ai teatri stabili e a verificare la possibilità di adottare un meccanismo diverso di riparto tra gli enti beneficiari.

In Commissione erano presenti i vicepresidenti Enzo Foschi (Pd) e Massimiliano Maselli (FI-Pdl) e Ivano Peduzzi (Prc).

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