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Lazio: la Pisana invasa dal consiglio dei bambini e ragazzi


05/03/07 - Su iniziativa del Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Massimo Pineschi e della consigliera Maria Antonietta Grosso (Pdci), si è riunito oggi, in Via della Pisana, ‘Il Consiglio regionale dei bambini e dei ragazzi del Lazio’, 250 tra bambini e giovani di elementari, medie e alcune superiori, in rappresentanza dei giovani studenti della nostra regione. Presente l’assessore alla scuola e formazione Silvia Costa (Margherita), l’assessore ai lavori pubblici Bruno Astorre (Margherita), quello alla tutela dei consumatori Mario Michelangeli (Pdci), il consigliere Aldo Forte (Udc) e il presidente regionale dell’Unicef Alfonso De Biasio.
Nell’aprire la riunione, il presidente Pineschi ha fatto osservare un minuto di silenzio rivolgendo “un pensiero a tutti i bambini, vittime innocenti di tutte le assurde guerre combattute in ogni parte del mondo”. Successivamente, il presidente ha illustrato ai ragazzi che gremivano l’Aula consiliare e l’adiacente sala Mechelli collegata in video, le attività e il ruolo del Consiglio Regionale, sottolineando, in particolare, che “dove non c’è legge c’è arbitrio, senza un ordinamento non esiste convivenza civile. Un paese è prospero e si sviluppa - ha spiegato - quando è in grado di tutelare i propri cittadini attraverso gli strumenti che la democrazia mette a disposizione. La democrazia, infatti, è partecipazione, è confronto e condivisione, è ciò che consente di scegliere insieme le strade da percorrere”. Riferendosi poi al mondo della scuola, Pineschi ha detto che “occorre iniziare sui banchi della scuola, imparando a conoscere i diritti e i doveri di ciascuno, partendo dalle regole da osservare”, e ricordando la nascita dell’unione europea e dell’allargamento a popoli e culture diverse, ha esaltato la figura di Altiero Spinelli rievocando il manifesto di Ventotene, con il quale “si iniziò a pensare, in quegli anni difficili, a qualcosa di diverso per il nostro futuro. Se oggi potete condividere con tanti ragazzi europei speranze ed ambizioni - ha concluso Pineschi - è grazie a quegli uomini coraggiosi e lungimiranti”.
Maria Antonietta Grosso (Pdci), presidente della commissione Politiche sociali, ha rilevato che “la Carta dei diritti del Fanciullo da sola non basta a garantire i giovani. Dobbiamo fare di più pere tutelare le nuove generazioni, per accendere le speranze di un futuro migliore”, mentre per Aldo Forte (Udc), è necessario “rafforzare il connubio tra istituzioni e il mondo della scuola. Spero - ha detto - che l’iniziativa di oggi non rimanga un fatto isolato”.
L’assessore Bruno Astorre (Margherita), ha affermato che “le istituzioni sono fondamentali per lo svolgimento della vita civile e per garantire un futuro” e, rivolgendosi direttamente ai ragazzi, “siete voi ad accendere la speranza per il domani. Oggi - ha sottolineato - avete portato in quest’Aula l’entusiasmo, il candore e la sincerità che noi abbiamo i dovere di considerare”. Successivamente, Astorre ha fatto riferimento alle iniziative portate avanti dalla Regione riguardo la sicurezza nelle scuole e per facilitare il confronto con i bambini immigrati.
Silvia Costa (Margherita), assessore alla scuola e alla formazione, ha ricordato che nel Lazio un bambino su cinque è uno studente, per questo, “è importante far crescere i livelli di studio. A breve - ha affermato - avremo l’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica, e incrementeremo gli sforzi per sensibilizzare i ragazzi all’educazione della legalità, alla cultura del movimento, dell’alimentazione e altre iniziative ancora.” Riguardo il diritto allo studio, Costa ha detto che “dobbiamo fare di più: nelle scuole del Lazio le famiglie povere sono circa l’8%. E’ nostro dovere intervenire per aiutarle e consentire di offrire anche a loro pari opportunità di studio e partecipazione. Ma dalla scuola emerge un altro dato allarmante: l’8% di ragazzi figli di immigrati provenienti da 180 nazionalità. Credo - ha concluso - che il riconoscimento della cittadinanza a chi nasce in Italia sia il primo passo importante da compiere”.
Mario Michelangeli (Pdci), assessore alla tutela dei consumatori ha detto che “sentire i giovani parlare in quest’Aula dei problemi e dei diritti dei più deboli, di chi non ha le stesse possibilità, è per noi importante e stimolante allo stesso tempo. Alla vostra realtà è giusto e necessario dedicare la massima attenzione iniziando a tutelare i vostri diritti e ad abbattere i soprusi”.
Il Presidente regionale dell’Unicef Alfonso De Biasio, ha rivolto ai politici due proposte: analizzare l’opportunità di istituzionalizzare questi incontri, e di provvedere quanto prima alla nomina del Garante dell’Infanzia.
I giovani presenti, dal canto loro, si sono detti consapevoli dei loro diritti ed hanno chiesto di essere aiutati a raggiungere i loro obiettivi. Molti gli argomenti che hanno toccato, dalla televisione, che auspicano e preferiscono educativa, all’esigenza di avere spazi coperti dove riunirsi, alla possibilità di essere parte attiva nella società.

ODG all’unanimità: ecco che cosa chiediamo alla politica
Al termine della seduta, i ragazzi hanno presentato un ordine del giorno, che è stato poi votato all’unanimità, con il quale il Consiglio Regionale dei bambini e dei ragazzi del Lazio impegna il Presidente e la Giunta Regionale a:
- adottare ogni atto e provvedimento utile al fine di favorire la costituzione di consigli dei bambini e dei ragazzi in tutti i comuni del Lazio;
- adottare appositi atti finalizzati all’istituzione e al potenziamento di progetti urbanistici, viabilistici, sportivi, culturali, sociali, educativi;
- adottare la proposta di istituire una consulta regionale dei bambini e dei ragazzi della regione Lazio;
- realizzare sul portale della regione Lazio uno sportello di ascolto e di informazione rivolto nello specifico ai bambini e ai ragazzi cittadini della regione Lazio finalizzato ad accogliere istanze e suggerimenti e che possa permettere l’accesso all’informazione sulle attività e sulle azioni politiche della Regione Lazio che riguardano direttamente gli stessi. 46/Ntr/ac/5 marzo 2007

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