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Sanità, le priorità di Marrazzo come commissario ad acta


23/07/08 - La seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Guido Milana (Pd) e oggi incentrata unicamente sulla Sanità, si è aperta con le comunicazioni del presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.

Marrazzo ha aperto il suo discorso con la lettura della delibera firmata dal premier Berlusconi e dai ministri Tremonti e Sacconi in cui viene ufficialmente nominato commissario ad acta per la realizzazione del vigente piano di rientro, commentando così il momento attuale che sta vivendo il sistema sanitario laziale: "Si tratta di un sistema complesso, articolato, fatto di eccellenze quotidiane: solo oggi saranno effettuati 1.281 interventi chirurgici, 6mila accessi ai pronto soccorso, 1.500 interventi dell'Ares 118, per non parlare delle attività dei nostri istituti di ricerca, dei policlinici universitari. Ogni anno 89mila persone vengono nel Lazio da altre regioni per farsi curare, affidano le loro speranze alle nostre strutture sanitarie. È questa l'istantanea di un sistema che abbiamo ereditato con una patina opaca, che abbiamo preso in carico come si fa con un'auto in corsa. Un sistema che nel 2000 costava alla collettività 6 miliardi e 800 milioni di euro e nel 2005 addirittura 10 miliardi e 500 milioni. Questo il dato da cui siamo partiti, a prescindere da questioni di responsabilità.
Oggi il costo della nostra sanità è di gran lunga inferiore a quello di altre Regioni, senza con questo toccare i livelli di assistenza ai cittadini. E questo è un primo dato da rivendicare e valorizzare. Insieme ad atti programmatici e simbolici come la restituzione alla città di Roma e alla regione tutta, entro il 31 luglio, dei nuovi sotterranei del policlinico Umberto I, secondo una politica della responsabilità, mai frenata dalle difficoltà di carattere contabile esistenti".

Marrazzo ha quindi affrontato il nodo del commissariamento: "Con il commissariamento ad acta nella mia persona abbiamo evitato l'invio di un tecnico dei numeri che ci dicesse come agire, o peggio ancora di un commissario politico. È chiaro che quello del governo nazionale è un atto di sfida verso il governo regionale e la sua maggioranza di centrosinistra. Ma è una sfida che bisogna cogliere, anche collaborando con il centrodestra, a livello nazionale e regionale, per sanare una volta e per tutte la situazione della Sanità regionale. So benissimo che la prova che ci attende può mettere in discussione il vasto consenso popolare che ha portato il centrosinistra alla guida del Lazio. Magari si tratta anche di una 'polpetta avvelenata', ma ci penseremo nel 2010: allo stato attuale non possiamo fuggire dalle responsabilità per meri calcoli politici.
Deve essere chiaro, però, che resta immutata la pregiudiziale, accettata e sciolta dal Governo, per l'elargizione di fondi spettanti alla nostra Regione in caso di commissariamento: si tratta di circa mille euro per ciascun cittadino, per un totale di 5 miliardi di euro, che non potevano essere lasciati nelle casse dello Stato, magari per poi essere utilizzati da altri. Nello specifico, con il commissariamento, il Governo si è impegnato a trasferire 2 miliardi e 79 milioni di euro come pagamento debiti al 31.12.2005; 800 milioni di euro come ripartizione del Fondo Sanitario; 2 miliardi e 100 milioni come mancanti trasferimenti.
Per sbloccare questi fondi mi aspetto, da maggioranza e opposizione, nonché dai parlamentari eletti nel Lazio, un appello comune, in quanto sono fondi che ci spettano e che non chiediamo con la mano tesa".

Il presidente ha anche trattato il caso del recente commissariamento dell'Asl Roma C: "E' stato un segnale per allertare tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità all'interno del nostro Sistema sanitario regionale, affinché passi il principio della tolleranza zero verso chi pensa di lucrare su fondi pubblici".

È quindi partita l'illustrazione della rimodulazione del piano di rientro. "Il tendenziale 2008 arriverà a 1 miliardo e 400 milioni di euro. Rispetto a queste cifre stiamo lavorando con dei correttivi che ci riportino almeno a quota 1 miliardo. In casi del genere, pesano certamente gli oneri di ricerca e di insegnamento dei nostri policlinici universitari e degli istituti di ricerca, caso unico in Italia e che per questo meriterebbe una compartecipazione dello Stato. Bisogna perlomeno porre una questione nazionale sul fatto che nel Lazio formiamo il 30% della classe medica italiana: formazione che ancora una volta pesa interamente sulle casse regionali.
Quanto alla ristrutturazione del sistema, intendo stabilire come punto nevralgico di questa fase commissariale l'introduzione di maggiori forme di partecipazione,. Non espropriare, insomma, istituzioni e cittadini dalle decisioni da prendere. Non mi vedo come un commissario che opera in solitudine, anzi giudico fondamentale l'affiancamento costante dell'attività legislativa del Consiglio, a partire dalle leggi sulla formazione delle professioni sanitarie e sul riordino delle Asl. E l'assestamento di Bilancio che presto sarà discusso in aula rappresenta un primo importante strumento in questo senso.
Una migliore gestione dei fondi della sanità regionale significa anche centralizzazione degli acquisti. Ho chiesto agli Irccs di sospendere le gare che stanno per essere espletate, al fine di istruire gare uniche, mediante un sistema informatico che mutueremo dalla Regione Emilia Romagna.
Bisogna poi riequilibrare il rapporto tra cittadini e posti letto. Insistere sui presidi territoriali, soprattutto nelle province, mentre nel centro della città di Roma bisognerà razionalizzare la presenza di ospedali. Voglio mettere mano, una volta e per tutte, alla cronica insufficienza di Rsa nella nostra regione, sempre nell'ottica di alleggerire la pressione sui nostri ospedali, così come intendo affrontare con decisione la questione del blocco dei turn over per adeguare le dotazioni organiche ai fabbisogni reali. Inoltre, già in autunno conto di introdurre correttivi per tagliare le liste d'attesa e potenziare il Recup".

L'intervento del presidente Marrazzo si è concluso con un appello alla maggioranza di centrosinistra: "Per vincere questa sfida c'è bisogno di un grosso impegno da parte della maggioranza. Mi rendo conto che stiamo alzando l'asticella ma il nostro obiettivo deve essere chiaro: in Sanità bisogna dare a tutti i cittadini ciò di cui hanno bisogno nel momento in cui ne hanno bisogno".

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