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Lazio - Milana (DL): "Così il Consiglio delle autonomie locali"


28/07/05 - Una legge che porterà alla nascita della ‘seconda Camera’ della Regione Lazio
Milana: “L’istituzione del Consiglio delle autonomie locali dà poteri concreti a province, comuni e comunità montane”



Una seconda Camera per la Regione Lazio. E’ questa la suggestione fornita dal Vice-presidente del Consiglio regionale del Lazio Guido Milana (Margherita) del Consiglio delle autonomie locali, l’organismo per il quale Guido Milana ha presentato oggi, conferenza stampa in via della Pisana, la proposta di legge istitutiva, di cui è estensore e primo firmatario. Era presente il capogruppo della Margherita Mario Di Carlo.

Milana spiega: “Si tratta della prima legge che applica il nuovo Statuto regionale nell’auspicata direzione di una separazione netta delle funzioni legislativa e amministrativa. Il tutto in piena coerenza col programma di Marrazzo che pone tra gli obiettivi primari la creazione di reali forme di dialogo e confronto tra la Regione e gli Enti locali. Un confronto che esce, così, dalle buone relazioni per diventare istituzionale”.

“Con l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali –
prosegue il vice presidente del Consiglio Regionalesi concretizzano forme di partecipazione mirate ad una sussidiarietà intesa non come mera definizione ma come terreno su cui sviluppare servizi al cittadino in un contesto in cui province, comuni e comunità montane, chiamate ad organizzarsi in modo autonomo per eleggere i propri rappresentanti in seno al Consiglio, avranno un ruolo attivo nella costituzione del sistema delle autonomie locali. Molte annose questioni nel piano delle competenze trovano nel Consiglio delle autonomie il luogo ideale per essere affrontate. Uno strumento, insomma, attraverso il quale costruire e definire il chi e il come su temi come viabilità, trasporti, servizi sociali…”.

Nel disegno di legge si stabilisce che alle sedute del Consiglio delle autonomie locali partecipino, con diritto di parola, i presidenti delle camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato e i rettori delle università statali e non statali del Lazio dando, inoltre, la facoltà al Presidente del Consiglio delle autonomie, in relazione agli argomenti trattati, di invitare a partecipare alle sedute anche i rappresentanti di organizzazioni sindacali, professionali e imprenditoriali. Si tratta, in sintesi, dell’organo di consultazione più rappresentativo della socialità dell’intera Regione.

A garanzia del giusto equilibrio nei rapporti Regione/Enti locali, il Consiglio delle autonomie costituisce nel proprio seno l’Osservatorio permanente sulla sussidarietà amministrativa, col preciso compito di verificare il rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza da parte della Regione e degli enti, agenzie, aziende e società regionali. L’Osservatorio svolge, inoltre, un ruolo di vigilanza in materia di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o vantaggi economici agli enti locali.


“Nella sostanzaprecisa Milanasi tratta di una sorta di seconda Camera regionale attraverso la quale, dal dialogo tra la Regione ed il sistema delle autonomie, trovare una sintesi operativa in questa fase turbolenta di trasferimento di funzioni e deleghe. Il nuovo Consiglio, insomma, consente al complesso sistema delle autonomie di esercitare un potere vero sul territorio”.

Il capogruppo regionale della Margherita, Mario Di Carlo ha sottolineato come, con questa legge, la Margherita intenda portare un contributo importante verso la definizione di una‘Regione leggera e di un rapporto stretto con le autonomie locali’, concetto, questo, ribadito con insistenza, in campagna elettorale, dall’intera coalizione di Piero Marrazzo.

“Una nuova visionespiega Di Carlo - che si contrappone al sistema accentratore creato da chi ci ha preceduto che, oltre a risultare penalizzante per le autonomie locali, ha consentito che fossero partorite leggi stupide come quella contestata in questi giorni da tassisti e autonoleggiatori”.

“Un contributo
aggiunge il capogruppo D.L.utile per costruire un sistema di contropotere che si contrapponga a quel centralismo regionale che, troppo spesso, tende a prendere il posto del centralismo nazionale. Con questa legge diamo una risposta articolata ed aperta al contributo di tutti, soprattutto di chi ha compreso che la cultura di un uomo solo al potere penalizza cittadini ed istituzioni”.

40/Ntr/ms/ac/2005



QUADRO SINOTTICO DELLA LEGGE:



Composizione del Consiglio delle autonomie locali:
1. Il Consiglio delle autonomie locali è composto da quaranta componenti.
2. Sono componenti di diritto:
a) il Sindaco di Roma;
b) i sindaci dei comuni capoluogo;
c) i presidenti delle province;
d) tre rappresentanti indicati dal Coordinamento regionale delle autonomie locali.
3. Sono componenti elettivi:
a) quindici rappresentanti dei comuni, eletti secondo criteri di equa rappresentanza provinciale, di cui almeno cinque rappresentativi dei comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti;
b) dieci rappresentanti dei consigli provinciali, eletti nel numero di due per ciascuna provincia espressione, rispettivamente, della maggioranza e della minoranza consiliare;
c) due rappresentanti delle comunità montane, eletti tra i presidenti delle comunità montane.

Competenze:
Il Consiglio delle autonomie locali:
1. esprime parere obbligatorio sulle proposte di legge regionale di revisione dello Statuto, di conferimento di funzioni agli enti locali o di modifica del riparto di competenze tra Regione ed enti locali, nonché sulle proposte di legge regionale di approvazione dei bilanci di previsione, di legge finanziaria regionale, sul documento di programmazione economico-finanziaria regionale e sugli strumenti di programmazione generale socio-economica e di pianificazione generale territoriale della Regione;
2. esprime pareri facoltativi sugli atti di competenza del Consiglio e della Giunta regionale, di propria iniziativa ovvero su richiesta del Presidente della Regione o di almeno un quarto dei componenti del Consiglio regionale;
3. Ha la facoltà di proporre emendamenti o rinviare un provvedimento in Consiglio regionale.

Osservatorio sulla sussidiarietà amministrativa:
1. Il Consiglio delle autonomie locali costituisce nel proprio seno l’Osservatorio permanente sulla sussidarietà amministrativa, incaricato di verificare il rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui all’articolo 118 della Costituzione e dei principi e criteri direttivi di cui all’articolo 16 dello Statuto regionale da parte della Regione e degli enti, agenzie, aziende e società regionali.
2. L’Osservatorio vigila altresì sul rispetto dei principi stabiliti dall’articolo 51, comma 4, dello Statuto, in materia di concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari o vantaggi economici comunque denominati agli enti locali.

Guido Milana e le autonomie locali:
Mantenendo l’impegno assunto all’indomani della propria elezione al Consiglio Regionale del Lazio, Guido Milana presenta oggi la proposta di legge per l’istituzione del Consiglio delle autonomie locali.
Una priorità che nasce dall’esperienza maturata negli anni nell’ambito del sistema degli Enti locali dove l’attuale Vice Presidente del Consiglio ha ricoperto i seguenti incarichi svolgendo sempre un ruolo attivo a difesa di una maggiore autonomia di province, comuni e comunità montante rispetto al centralismo regionale:
- dal 1995, per tre volte Consigliere Provinciale di Roma;
- dal 1999, per due volte Sindaco di Olevano Romano;
- dal 1995, per due volte Presidente dell’Unione delle Province del Lazio (Upi Lazio);
- nel 2004 ha istituito l’Unione dei Comuni dell’Alta Valle del Sacco;
- membro direttivo dell’Anci Lazio;
- membro della conferenza Regione – Autonomie locali fin dalla sua costituzione.

Area Informazione
indirizzo: Via della Pisana 1301 00163 - Roma -
tel: 06.6577.1408
fax: 06.6500.1518
e-mail: areainformazione@regione.lazio.it


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