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Lazio: norme a tutela dei dipendenti trasferiti a enti locali


13/10/05 - “Approvare subito una legge per restituire certezze e diritti ai dipendenti della Regione Lazio trasferiti presso gli enti locali, mantenendo lo status di dipendenti regionali. Lo faremo appena avremo esaminato e considerato ogni aspetto tecnico-legislativo idoneo a garantire la salvaguardia di diritti acquisiti”.

Questo l’impegno di Wanda Ciaraldi (Udeur) e Giuseppe Mariani (Verdi), presidenti rispettivamente della commissione regionale Risorse Umane e Lavoro, assunto nel corso dell’audizione con le rappresentanze sindacali dei circa 500 dipendenti della Regione Lazio che dal 1 Luglio 2002 sono stati trasferiti ai comuni e province per svolgere funzioni che la Regione ha delegato agli Enti locali in base alla L.R. n. 14/99.

Presenti all’audizione i consiglieri Giuseppe Parroncini (Ds), Enrico Luciani (Prc), Franco Fiorito (An), Fabio Desideri (Lista Storace), Enzo Foschi (Ds), Roberto Alagna (Lista Marrazzo), Franco Dalia (Margherita), Donato Robilotta (Nuovo Psi), Mario Perilli (Ds), Antonio Zanon (Margherita), Fabio Armeni (Fi).

A margine della riunione che ha avuto appassionati interventi da ambo le parti, i due presidenti hanno dichiarato di essere “consapevoli che adesso è necessario esaminare con gli uffici competenti, ogni aspetto che possa migliorare e rendere esaustiva la proposta di legge presentata nel marzo del 2003 da Enrico Luciani e Giuseppe Parroncini in modo tale che le funzioni e i compiti amministrativi conferiti siano chiari ed applicabili. Da troppo tempo – sottolineano ancora Ciaraldi e Mariani – persone con professionalità acquisite vivono una situazione di incertezza che depaupera risorse costruite con anni di lavoro. Professionalità di cui abbiamo bisogno. La normativa che andremo ad approvare – hanno concluso i due presidenti – dovrà garantire la posizione giuridica ed economica in godimento al momento dell’assegnazione, compresa l’anzianità maturata dai lavoratori, tenendo conto dell’eventuale impegno di spesa per la Regione”.

92Ntr/ac/2005

Regione, prima riunione della commissione Roma capitale

Foschi: recuperare cinque anni di vuoto assoluto

Si è riunita per la prima volta stamani alla Pisana la commissione speciale ‘Roma Capitale’. Il presidente, Enzo Foschi (Ds), ha illustrato nel suo intervento gli obiettivi che si pone nel lavoro dei prossimi mesi. “Dobbiamo colmare un ritardo lungo cinque anni. Nella scorsa legislatura questa commissione, presieduta da un consigliere di An, non si è mai riunita. Questo è il segno dell’attenzione che la destra ha verso Roma, senza considerare poi lo spreco di soldi pubblici. Ora dobbiamo cambiare pagina, lavorando seriamente per superare la contrapposizione artificiosa che si era voluta creare fra Roma e la Regione. Deve essere chiaro che fra la Capitale e il Lazio c’è un forte rapporto di interdipendenza. Se cresce Roma si ha un effetto moltiplicatore che va ben al di là del Raccordo anulare. Roma, insomma, è un vero e proprio volano per il resto della Regione. E allo stesso tempo un progetto coordinato per tutto il territorio può aiutare la città, rimasta troppo isolata grazie alla politica della destra”.

“I nostri primi obiettivi – ha concluso Foschi - sono la realizzazione di uno studio comparato con le altre capitali europee, con particolare attenzione ai rapporti con il governo centrale e le autonomie regionali, e il contrasto della Finanziaria del governo Berlusconi. L’abbiamo già detto e lo ribadiamo con forza: questa manovra economica strangola la Capitale, sarà un freno per il processo di sviluppo e di crescita in tutti i settori che con la giunta Veltroni ha avuto ritmi

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