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Lazio: Comunità Montane, nuove norme per ridurre costi


18/09/08 - La Commissione Affariistituzionali ed enti locali del Consiglio regionale, presieduta da Wanda Ciaraldi (Pd), ha approvato una proposta di legge di riforma della governance delle Comunità montane con la finalità di ridurne le spese di funzionamento e snellirne le strutture.

La legge, che ora passa all’esame del Consiglio regionale per l’approvazione definitiva, era stata presentata nei giorni scorsi e votata oggi all’unanimità dai cinque membri di maggioranza della XII Commissione: Wanda Ciaraldi, Antonietta Brancati (Repubblicani, liberali e riformatori), Giuseppe Celli (Sdi), Luisa Laurelli e Simone Gargano (Pd).

“Con questa legge – ha dichiarato la presidente Wanda Ciaraldi – andiamo incontro alla richiesta dei cittadini di ridurre i costi della politica. Si tratta di un provvedimento tecnico che intervenendo sui meccanismi elettorali delle Comunità montane e sulle indennità di carica, permetterà una riduzione delle spese che è stata calcolata in due milioni di euro”.

L’assessore regionale agli Affari istituzionali, Daniele Fichera (Lista Marrazzo), augurandosi che il Consiglio regionale approvi la proposta di legge entro il 30 settembre, ha dichiarato che “si tratta di un vero taglio dei costi della politica che riduce ad un terzo la numerosità delle Assemblee e dimezza quella delle attuali Giunte. Secondo i primi calcoli il risparmio ottenibile potrebbe avvicinarsi ai 2 milioni di euro. Le Comunità, inoltre, assumerebbero un aspetto più efficiente e maggiormente collegato ai comuni che le compongono. Resto comunque disponibile a proseguire il confronto in Commissione ed eventualmente in Aula, sugli altri aspetti della riforma delle Comunità Montane a partire dalla riduzione del loro numero”.

Nel dettaglio, la nuova legge, in attesa di un riordino complessivo della materia, ridefinisce gli organi delle Comunità montane, che durano in carica cinque anni: l’Assemblea, il Presidente e l’Ufficio di Presidenza, con una sostanziale riduzione di figure istituzionali.

I presidenti verranno eletti dai consigli comunali dei comuni appartenenti alle comunità montane, scelti tra tutti i consiglieri comunali. Le assemblee saranno composte solo dai sindaci dei comuni appartenenti alla Comunità montana o loro delegati, più uno o due candidati presidenti non eletti, in modo da ridurre drasticamente il numero dei membri, garantendo però una pluralistica rappresentanza del territorio di appartenenza. I componenti dell’Ufficio di Presidenza saranno nominati dal presidente stesso nel numero di due per le Comunità montane con popolazione inferiore ai 30 mila abitanti e di quattro per quelle aventi popolazione superiore ai 30 mila.

Coerentemente con l’obbiettivo di tagliare i costi degli Enti, saranno anche ridotte le indennità per le cariche istituzionali. In particolare, al presidente e ai componenti dell’ufficio di presidenza spetterà un’indennità non superiore, rispettivamente, al 50 per cento e al 30 per cento di quella percepita dal sindaco del comune, appartenente alla Comunità montana, con il maggior numero di abitanti. Ai membri dell’Assemblea spetteranno solo i rimborsi spese.

Le Comunità montane dovranno adeguare i propri statuti alle nuove norme entro 60 giorni dall’entrata in vigore della nuova legge. In caso contrario, il Presidente della Regione nominerà un commissario ad acta. Lo stesso Presidente della Regione indirà le elezioni per la costituzione dei nuovi organi delle Comunità montane entro 90 giorni dalla entrata in vigore della nuova legge.

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