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Lazio - Regione: avviato iter per istituzione reddito di cittadinanza


17/11/05 - Avviato in commissione regionale congiunta Lavoro e Politiche sociali, presiedute rispettivamente da Giuseppe Mariani (Verdi) e Maria Antonietta Grosso (Pdci), l’iter legislativo per giungere all’istituzione del reddito di cittadinanza nella Regione Lazio al fine di combattere l’emarginazione e l’esclusione di chi si trova in condizioni di disagio economico e sociale contrastando, al tempo stesso, il fenomeno crescente dell’aumento della povertà.
Presenti l’assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi (Prc) e quello alle Politiche sociali Alessandra Mandarelli (Sdi), i consiglieri Enzo Foschi (Ds), Andrea Augello (An), Giovanni Loreto Colagrossi (Italia dei Valori), Wladimiro Rinaldi (Lista Storace), Antonio Cicchetti (An), Anna Evelina Pizzo (Prc), Fabio Armeni (Fi), Luisa Laurelli (Ds), Antonello Iannarilli(Fi), carlo Lucherini (Ds), Wanda Ciaraldi (Udeur), Anna Teresa Formisano (Udc).
Nel suo intervento l’assessore Tibaldi (Prc), ha sottolineato che “è talmente centrale la questione del disagio sociale che nessuno in Consiglio Regionale può chiamarsi fuori da questo discorso. L’urgenza è palese, dobbiamo però valutare la consistenza e l’estensione delle reali esigenze. Occorre – ha spiegato – un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i gruppi consiliari confrontandoci su questo tema, maggioranza ed opposizione insieme. Dobbiamo capire se con questo percorso possiamo ottenere uno strumento che affrontando le nuove difficoltà del Welfare sia efficace. Quelle che si presentano oggi – ha concluso Tibaldi – sono enormi e non credo sia possibile ridurre il tutto al reddito di cittadinanza”.
Per la collega Mandarelli (Sdi), è chiaro che “dobbiamo gestire un’emergenza sociale che non può aspettare. Forse abbiamo bisogno di uno strumento finanziario al momento temporaneo, per costruire, successivamente, un impianto legislativo di maggiore portata e stabile nel tempo”.
Per Maria Antonietta Grosso (Pdci), “la priorità che abbiamo di fronte riguarda il sociale ma senza un adeguato programma di formazione rischiamo di rendere vani i nostri sforzi. Occorre confrontarci con le parti sociali e con i potenziali destinatari dei benefici analizzando tutti i comparti che necessitano di interventi”.
Secondo Giuseppe Mariani (Verdi), “le misure che intendiamo intraprendere sono dirette ad un miglioramento delle condizioni di vita, ma saranno a nostra portata soltanto se alleggeriremo le tensioni sociali che travagliano una fascia debole della società. La concertazione è la strada da seguire, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le parti sociali, in un discorso di condivisione piena delle politiche attive. Protagonisti devono essere tutti i soggetti ai quali ci rivolgiamo. Ritengo utile poi, la creazione di sottocommissioni consiliari che possano dare un maggiore contributo per redigere una legge omogenea attraverso un testo concordato”.
Andrea Augello (An), vicepresidente del Consiglio regionale, si è detto sostanzialmente d’accordo ad istituire “una sottocommissione che lavori su due testi, uno di maggioranza ed uno dell’opposizione”, coinvolgendo però, anche “l’assessore regionale al Bilancio, dal momento che ci sarà un certo impegno di spesa che al momento non conosciamo nella sua portata”.
Della necessità di “una fase preliminare e di un confronto con la società” ha parlato Anna Evelina Pizzo (Prc), data la “delicatezza e la complessità dei temi che andremo a trattare”.
D’accordo con Augello si è detta Anna Teresa Formisano (Udc), dal momento che “i tempi per arrivare ad un lavoro compiuto sono stretti, ma senza ipotetici riferimenti di spesa da inserire nel prossimo bilancio regionale si rischia di vanificare il nostro lavoro”.
Luisa Laurelli (Ds), ritiene che “per avere tutti gli elementi a disposizione abbiamo bisogno di due sottogruppi di lavoro, altrimenti con più proposte di legge presentate su un argomento così articolato e composito è possibile un rallentamento dei lavori delle commissioni”.
Di un adeguato approfondimento è convinto Enzo Foschi (Ds), perché anche se c’è una volontà comune di giungere ad un risultato “ciò non toglie che la complessità dell’argomento meriti adeguato approfondimento. Sì, dunque, all’esame di due testi ma senza fretta, perché l’obiettivo deve essere di legislatura e non legato a scadenze di latra natura”.
Wanda Ciaraldi (Udeur), ha invitato a “prendere tutto il tempo necessario ponderando bene tutti gli aspetti della questione che possano portare ad un sistema integrato di interventi atti a garantire quanto ci prefiggiamo con questa legge”.
Secondo Antonio Cicchetti (An), data la materia composita che si va ad affrontare, occorre “una grande attenzione nel redigere il testo legislativo” ed ha proposto anche di “ascoltare i quattro consiglieri aggiunti del Comune di Roma, in quanto elementi che possono contribuire a fornire maggiori riscontri riguardo le norme che si intendono applicare”.
Al termine della riunione i presidenti Mariani e Grosso hanno annunciato l’immediato avvio dei prossimi lavori congiunti, garantendo lo svolgimento delle audizioni richieste e di esaminare subito le proposte avanzate dai vari consiglieri.

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