menù principale per la navigazione

  1. menù argomenti correlati
  2. contenuto della pagina
  3. servizi

Ora per ora:

ferma lo scorrimentomostra tutte le notizie
Siete qui: Homepage / Comunicati / Dettaglio

Piano sanitario, Marrazzo: "Debiti ripianati, ora disegniamo un sistema più equo"


15/10/09 - Sull'assenza in aula del centrodestra: "Un improbabile Aventino che suona davvero come una resa. Bene l'atteggiamento propositivo dell'Udc"

Il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, in qualità di commissario ad acta, ha fornito stamane al Consiglio Regionale del Lazio, presieduto da Bruno Astorre (Pd) comunicazioni urgenti circa il nuovo Piano sanitario:

"Non era un percorso obbligato portare in aula in Piano - ha esordito Marrazzo - ma ho valutato che si era arrivati a un passaggio determinante non solo per l'attuale legislatura, ma per il futuro dei cittadini del Lazio. Mi sento responsabile della condivisione più ampia possibile di questo fondamentale documento di programmazione".
"Ecco perché mi sarebbe piaciuto che questo Piano fosse stato sottratto dalla polemica e giudicato esclusivamente sulla base dei benefici che esso potrà dare all'intera collettività e sulle eventuali correzioni da apportare per migliorarlo. Ma così, evidentemente, non è stato. Avrei desiderato che un dibattito aperto e leale con l'opposizione non venisse a mancare proprio oggi", ha proseguito il Presidente della Regione.
Marrazzo si è soffermato sull'assenza in Aula dell'opposizione. "Un Piano che determina l'offerta sanitaria dei prossimi anni per sei milioni di persone - ha detto - è cosa troppo importante per essere abbandonato ai marosi della bagarre della politica. Il Pdl si è assunto una responsabilità enorme e che, per una parte dell'opposizione, quella di oggi è soltanto una grande occasione mancata. Sarebbero stati importanti i rilievi da parte di chi conosce il territorio e ha il dovere di interpretarne le esigenze. E invece ci troviamo di fronte agli scranni vuoti dei consiglieri, rifugiati su un improbabile Aventino, e autoridotti a un silenzio forzoso e pretestuoso, che suona davvero come una resa".
"In questo scenario - ha proseguito Marrazzo - non posso fare a meno di notare, invece, l'atteggiamento responsabile e propositivo dei consiglieri dell'Udc che voglio ringraziare a prescindere dalla posizione che vorrà prendere in aula sul Piano sanitario. Ciò che è utile, è un confronto serrato da cui possano scaturire ipotesi nuove e proposte di lavoro. Mi riferisco, per fare un esempio concreto, a una delle sfide che ci ha lanciato proprio l'Udc e che noi ci sentiamo di dover raccogliere: quello della semplificazione e della riduzione del sistema di governo delle Asl è una sfida che la maggioranza deve fare propria, perché si tratta di un tema reale".
Sui conti della Sanità laziale, il Presidente ha rivendicato "con forza che il debito pregresso di circa 10 miliardi è stato quasi interamente pagato esclusivamente con risorse regionali. Il disavanzo è sceso da 2 miliardi a un tendenziale 2009 di 1 miliardo e 300 milioni. Siamo come una grande nave che, seppur lentamente, ha avviato un'inversione di rotta: la nostra prua, ormai, va in una direzione contraria a quella del passato. E questo è il dato più importante".
Marrazzo ha anche affrontato il problema dei posti letto: "Sui posti letto - ha detto - ci era stato dato l'obiettivo di ridurne 4.800; ne abbiamo ridotti 4.100. Considerato poi il riconoscimento dell'effettivo aumento della popolazione, siamo già vicini al target di 3,5 posti letto per mille abitanti. Gli obiettivi da raggiungere restano quelli fissati dal Piano di rientro e sono stati in gran parte già realizzati. Ora però non vogliamo stressare il sistema. Noi stiamo facendo nel Lazio in tempi record quello che altre Regioni, ora virtuose, hanno fatto in 10 anni. Adesso io credo sia responsabile fare lo stesso lavoro che ha condotto sin qui la commissione sanità, e il suo presidente - che voglio ringraziare - un lavoro prezioso di audizioni e ascolto a partire dagli enti locali, dai sindaci, e passando poi per le rappresentanze sindacali e di categoria, e ancora le associazioni".

Il Presidente ha poi fatto il punto sui risultati raggiunti: "Il centrosinistra - ha detto - si è assunto la responsabilità di un'operazione di risanamento senza precedenti. Ci siamo assunti la responsabilità di interventi reali sulla rete ospedaliera del Lazio, che hanno comportato la riconversione di intere strutture. Noi siamo quelli che si sono assunti la responsabilità della riconversione di un ospedale come il San Giacomo, senza timore di affrontare le proteste dei cittadini, spaventati dalle conseguenze di un cambiamento così radicale per la città".
"Abbiamo fatto tutto questo - ha proseguito Marrazzo - senza paura di un'opposizione che non ha esitato a cavalcare strumentalmente tutte queste proteste, anche se significava andare contro decisioni prese e concordate con il Governo nazionale. Un'opposizione che non si è fatta problemi a dar voce o a inventare di sana pianta enormi speculazioni sul San Giacomo, accordi segreti con costruttori e via dicendo. Sono tutti stati smentiti dai fatti.
il nuovo San Giacomo riaprirà secondo standard nuovi, dando ai cittadini di Roma e del Lazio quei servizi di cui c'è una drammatica mancanza: sarà un poliambulatorio con un centro per assistere i malati terminali, con residenze per anziani, con un centro di igiene mentale".
"Servizi veri, più utili e funzionali in quel quadrante di posti letto per acuto, usati impropriamente. Il San Giacomo, insomma, diventa simbolo della nuova sanità anche per come si è arrivati al progetto per la sua rinascita, che è frutto di un confronto aperto e leale con il Governo, in particolare con il viceministro Fazio, che voglio ancora ringraziare, e con il Comune di Roma. Ma i conti in regola non bastano a fare una buona sanità. Ne sono solo la necessaria condizione. Perché si edifichi la nuova sanità, occorre una visione politica, serve un grande progetto d'insieme solido, moderno, calato sulla realtà e sulle specificità del territorio e sulle esigenze dei cittadini. Ecco che cos'è il Piano sanitario regionale. Il principio generale che determina l'intero Piano è infatti quello dell'analisi della domanda di sanità. Una rivoluzione copernicana, poiché finora tutto il sistema ruotava intorno all'offerta".
"Le linee di indirizzo indicate nel Piano sono state sviluppate con l'obiettivo dell'integrazione tra i diversi ambiti di attività: la promozione della salute e la prevenzione delle malattie alla diagnosi, con la cura e riabilitazione, con un approccio multiprofessionale e interdisciplinare.
La prevenzione, inoltre, viene inserita in un contesto più ampio: viene promosso infatti un approccio multisettoriale, poiché è chiaro ormai come molti fenomeni che riguardano la salute siano in effetti determinati da ragioni sociali, ambientali e comportamentali.
L'ambito che certamente sarà interessato da cambiamenti più radicali è quello dei servizi territoriali: si tratta di un percorso che abbiamo già illustrato e che in una parte del Lazio è già divenuto realtà.
In particolare, a livello distrettuale saranno sviluppate le cure intermedie, attraverso l'attivazione di Presidi territoriali di prossimità, il potenziamento e la qualificazione delle Rsa e degli Hospice. Particolare rilevanza nell'ambito dei servizi territoriali assumeranno le cure primarie, con la qualificazione della medicina generale, dei servizi di assistenza domiciliare integrata e dei servizi specialistici, mediante la diversificazione dell'offerta delle prestazioni erogate per livelli di complessità e il potenziamento dell'offerta specialistica".
"Il Distretto è individuato quale snodo centrale per il governo del territorio, la rilevazione dei bisogni, la valutazione e la programmazione.
Gli ospedali diventano centri di eccellenza, in cui vige rigidamente il criterio dell'appropriatezza. Mentre un sistema diffuso di poliambulatori intercetta la domanda di cura primaria. In coerenza con il Piano di rientro dal debito, sono disposti nel Piano gli interventi per ridefinire l'assistenza agli acuti in regime di ricovero secondo una distribuzione dei servizi maggiormente rispondente ai bisogni di salute e alla dislocazione dei residenti. Oltre a tale fondamentale opera di riorganizzazione dell'offerta ospedaliera, il Piano punta a due ulteriori obiettivi: l'umanizzazione e la costruzione di reti assistenziali.
Non si tratta di obiettivi vaghi, ma di un tema decisivo: quello della centralità della persona. Umanizzare, dare decoro alle strutture ospedaliere e territoriali, renderle luoghi "aperti, accoglienti, decorosi, sicuri e senza dolore", è un nostro grande obiettivo, a cui abbiamo già destinato ingenti risorse".
"Oggi, non solo nel campo sanitario, si afferma il modello dei network. All'interno di tale network verranno infine valorizzate forme flessibili e modulari di assistenza, quali il Day hospital medico e chirurgico, il Week hospital, il Day service, l'Osservazione breve intensiva.
Un progetto di riorganizzazione del sistema sanitario non poteva prescindere da risposte nuove ad alcune problematiche che riguardano l'esistenza, spesso drammatica, di alcuni cittadini. A partire dalla multi etnicità: noi ci riteniamo garanti di un sistema universale, aperto a tutti, in grado di assicurare l'equità nell'accesso ai servizi e lo sviluppo delle attività di promozione della salute a tutti i cittadini. Anche a quelli che non sono nati nel nostro Paese".
"Un focus è dedicato alla salute delle donne, al fine di tutelare la specificità di genere e garantire la parità di opportunità, con una speciale attenzione alla promozione della salute nell'adolescenza, agli interventi nella fascia di popolazione anziana e alla prevenzione dei tumori".
"Infine, ci occupiamo della salute del bambino, con la promozione di progetti a forte integrazione sociosanitaria rivolti a gruppi di popolazione appartenenti a comunità vulnerabili, l'elaborazione e la diffusione di raccomandazioni/linee guida sull'allattamento al seno, la qualificazione della rete di assistenza ospedaliera neonatale, l'identificazione e la presa in carico precoce di bambini con bisogni speciali, la gestione di malattie croniche di bassa ed elevata complessità e la valorizzazione della pediatria di libera scelta".
"Noi stiamo portando la sanità del Lazio nel XXI secolo, con gli stessi criteri adottati nei sistemi più avanzati, dalla Gran Bretagna alla Francia. Un grande sforzo di innovazione e modernizzazione che ci assumiamo e che porteremo fino in fondo, per consegnare ai cittadini del Lazio una sanità più equa, più accessibile, più funzionale", ha concluso Marrazzo.

Area Informazione
indirizzo: Via della Pisana 1301 00163 - Roma -
tel: 06.6577.1408
fax: 06.6500.1518
e-mail: areainformazione@regione.lazio.it


torna al menù