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Lazio: presto legge internazionalizzazione imprese


05/12/06 - “Opportunità per le imprese del Lazio nei paesi del Mediterraneo” è il tema affrontato dalle commissioni ‘Affari comunitari e internazionali’ presieduta da Paola Brianti (Margherita) e ‘Piccola e media impresa, commercio e artigianato’ presieduta da Umberto Ponzo (DS), riunite in audizione congiunta con i rappresentanti di Confindustria Lazio, Gerardo Moroni, Mariano Maggio, Giambattista De Paoli, Francesco Morabito (Unione industriali di Roma), guidati dal direttore generale Franco Martone.
Erano presenti alla riunione l’assessore Francesco De Angelis (DS), i consiglieri Antonietta Brancati (Italiani nel Mondo), Luigi Celori (An), Maria Antonietta Grosso (Pdci), Carlo Lucherini (DS) e Bruno Prestagiovanni (An).
Con il suo intervento, l’assessore De Angelis ha illustrato le iniziative intraprese dalla Regione a favore dello sviluppo delle PMI laziali e ha sottolineato che il “primo obiettivo sarà la legge sull’internazionalizzazione, con la quale colmeremo un vuoto normativo. Conto di portare in Giunta, prima di Natale, il testo della legge per poi sottoporlo all’approvazione del Consiglio Regionale. Testo che, è bene ricordalo, nasce da una proposta di Confindustria ed è frutto di un lavoro di concertazione. Intanto - ha affermato De Angelis - posso anticipare che nel prossimo bilancio regionale sarà inserita la norma che prevede l’istituzione di un Fondo Unico a favore dell’internazionalizzazione delle PMI. Unirà - ha spiegato - i fondi previsti per la programmazione di sviluppo, dello sportello per le imprese e i fondi europei. Intanto, come governo regionale abbiamo già approvato una delibera di programmazione per indicare i paesi, gli obiettivi e i settori produttivi sui quali intervenire”. Quindi, rivolgendosi direttamente ai rappresentanti degli imprenditori, De Angelis ha concluso dicendo “lanciamo insieme il progetto ‘Lazio per il Mediterraneo’, la Regione è disponibile a sostenerlo”.
I presidenti Paola Brianti e Umberto Ponzo hanno affermato che “questa è la prima di una serie di audizioni riguardo il tema dell’internazionalizzazione. Siamo convinti che occorre fare sistema attraverso la realizzazione degli strumenti operativi: un compito che tocca alla politica. Non dobbiamo trascurare però, l’aspetto importante rappresentato dal rapporto delle imprese con il sistema creditizio. Conosciamo le difficoltà per l’accesso al credito - hanno detto Ponzo e Brianti - e sappiamo bene che senza la possibilità di credito, si toglie ossigeno alle imprese tagliando le gambe a qualsiasi progetto imprenditoriale. Le imprese laziali guardano al Mediterraneo e all’Europa, la Regione - hanno sottolineato - saprà essere all’altezza per offrire gli strumenti necessari per lo sviluppo, il sostegno e la promozione di un settore importante e strategico per l’economia dell’intera Regione”.
La consigliera Maria Antonietta Grosso nel suo intervento ha ricordato che “va bene lo sviluppo e l’internazionalizzazione verso i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, però è altrettanto importante che in alcuni di quei Paesi siano riconosciuti i diritti umani, penso per esempio ai diritti negati al popolo Saharawi”, mentre Bruno Prestagiovanni ha parlato della necessità di “stabilire priorità di intervento, valorizzando il meglio che offre l’imprenditoria laziale: tecnologia, sistema produttivo e sistema scolastico. Questa - ha concluso - può essere una soluzione”.
Gli imprenditori dal canto loro, per bocca di Franco Martone hanno sottolineato che “i mercati mondiali guardano oggi al Lazio con fiducia” e che è fondamentale centrare “l’obiettivo dell’UE di creare un’area euromediterranea di libero scambio entro il 2010”, perché esiste “un forte interesse delle imprese occidentali e soprattutto di quelle che si affacciano sul mediterraneo, come Francia, Spagna, Italia, Grecia, a potenziare le già intense relazioni economiche soprattutto nei paesi del Maghreb. I vantaggi - ha ricordato Martone - sono evidenti dal momento che quell’area è un importante bacino di manodopera a basso costo, detiene preziose riserve energetiche, e rappresenta uno sbocco di mercato di dimensioni potenzialmente significative”. Riguardo poi al ruolo delle Regioni nello sviluppo della politica di prossimità, Martone ha spiegato che queste devono essere “portatrici delle specificità (anche produttive) del proprio territorio” e questo perchè “l’occasione offerta dalla nuova politica europea di costruire reti di partenariato stabili con istituzioni locali dei Paesi mediterranei si riflette nell’opportunità per le imprese localizzate nelle Regioni di usufruire di canali preferenziali per attuare forme di internazionalizzazione commerciale o produttiva, nei Paesi mediterranei”. Martone ha ribadito poi “il modo ottimale per sviluppare i processi in parola deve vedere le amministrazioni regionali operare in utile raccordo con le associazioni imprenditoriali, che posseggono il know how e le competenze professionali specifiche e differenziate. La Regione Lazio in particolare - ha concluso Martone - deve acquisire una approfondita conoscenza dei fabbisogni delle imprese e sviluppare interventi mirati costruiti sui fabbisogni specifici delle imprese locali e dei Paesi sui quali esse vanno ad operare”.
270/Ntr/ac/4 dicembre 2006

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