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Carceri: Lazio, iniziativa regione per diritti detenuti


26/06/06 - Quattro commissioni regionali riunite in forma congiunta oggi in via della Pisana, per concordare un iter veloce alla proposta di legge “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta nella regione Lazio”, capace di aggredire in maniera efficace alcuni dei più esplosivi problemi delle carceri. Tra i primi atti concordati, le commissioni Lavoro, presieduta da Peppe Mariani (Ambiente e Lavoro), Sanità, presieduta da Franco Dalia (DL), Politiche sociali, presieduta da Maria Antonietta Grosso (Pdci) e Sicurezza, presieduta da Luisa Laurelli (Ds), hanno fissato un’audizione con il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi, che è anche Garante dei detenuti del Comune di Roma.
Presenti, l’assessore al Bilancio nonché primo firmatario della proposta di legge, Luigi Nieri (Prc), l’assessore alla Sanità Augusto Battaglia (Ds) e quello alle Politiche sociali Alessandra Mandarelli (Sdi).
Il provvedimento allo studio delle commissioni si articola in quattro parti. La prima parte comprende due norme di carattere generale, una riguardante il ruolo di coordinamento del Garante regionale dei detenuti, l’altra sulla necessità di tutelare i diritti umani delle persone private della libertà. La seconda parte concerne la questione della sanità penitenziaria. Si tratta di dare attuazione al decreto legislativo 230 del ’99, correlato al 229/99, meglio noto come “riforma Bindi” del Servizio sanitario nazionale. Il 230/99 ha sancito, per quanto riguarda le carceri, il passaggio di competenze dal Ministero della Giustizia a quello della Sanità, prevedendo una sperimentazione in sei regioni, tra cui il Lazio. La terza parte si occupa di ridare forza e risorse al lavoro penitenziario mentre la quarta, affronta la questione del trattamento penitenziario. Mancando una disposizione a livello nazionale che dia effettiva esecuzione alla riforma Bindi, la Regione Lazio, pur partendo da un modello analogo presentato in Toscana, sarebbe la prima ad attuare un provvedimento del genere.
“L’impianto normativo che stiamo approntando - ha detto Peppe Mariani, che presiedeva i lavori della commissione congiunta - è articolato e al tempo stesso delicato, in quanto riguarda persone private della libertà personale, e il diritto alla salute che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini. Per accelerare e snellire i lavori di coordinamento tra commissioni, sarà costituita una sottocommissione formata dai presidenti e dai due vicepresidenti delle quattro commissioni consiliari alle quali è stato affidato l’esame della proposta di legge. L’impegno - ha concluso Mariani - è quello di portare la proposta di legge in Aula prima della pausa estiva”.
141/Ntr/ac/26giugno2006

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