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Lazio. Mezzo milione di euro per la divulgazione agricola


17/07/09 - La normativa punta a favorire lo sviluppo armonico delle aree agricole laziali

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato, questa mattina, con 29 voti a favore e 2 astenuti la legge per la "Divulgazione e comunicazione in ambito agricolo, agroalimentare e forestale per l'innovazione e lo sviluppo integrato delle zone rurali della Regione Lazio". La normativa punta a sostenere le attività di divulgazione, animazione ed orientamento in ambito agricolo, agroalimentare e forestale a favore di imprenditori e operatori del settore, consumatori, enti pubblici e privati. La legge adegua la disciplina regionale alle norme comunitarie ed alle mutate esigenze del contesto rurale del Lazio. "La normativa - secondo il presidente della commissione Agricoltura, Mario Perilli (Pd) - arriva in un momento importante, quello in cui entra nella concretezza il Piano di sviluppo rurale".

"Intendiamo garantire una comunicazione efficace ed efficiente del sistema agricolo verso imprese e consumatori - ha illustrato l'assessore all'Agricoltura, Daniela Valentini - La legge nasce dall'esigenza di attualizzare e modernizzare la precedente normativa in materia di sviluppo agricolo, che è datata rispetto alla normativa comunitaria". Obiettivi della proposta - sempre secondo Valentini - sono quelli di favorire lo sviluppo armonico, sostenibile ed integrato delle aree agricole. Tra le finalità figurano: la crescita di competenze e competività di operatori e imprese, la conservazione e la valorizzazione del territorio rurale e dell'ambiente, anche attraverso la multifunzionalità, il benessere degli animali e la salubrità dei luoghi di produzione, l'utilizzo di fonti di energia rinnovabile e, infine, l'educazione e la sicurezza dei consumatori in materia alimentare.

I fondi stanziati ammontano a 500 mila euro per il 2009. Tra gli strumenti previsti: campagne di informazione e animazione, sportelli informativi, prodotti editoriali, incontri e attività dimostrative. Le organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative, quelle del movimento cooperativo e gli altri soggetti riconosciuti dalla normativa comunitaria saranno gli attuatori della normativa. Prevista la costituzione di una rete informativa e divulgativa agricola (RIDA) per il rilevamento delle esigenze del mondo rurale del Lazio.

Nel corso del dibattito, svoltosi nella precedente seduta, dai banchi dell'opposizione Aldo Forte (Udc) aveva definito la legge una "proposta spot" che non affronta le emergenze incontrate dagli agricoltori. "Stanno chiudendo le aziende - aveva osservato - e noi stiamo a parlare di una legge sulla comunicazione, che si indirizza non agli agricoltori ma agli intermediari che fanno politica". Perilli ha rigettato l'etichetta di spot: "Il mondo agricolo aspetta da tempo questa legge. Non credo invece che sia riduttivo essere al fianco delle associazioni di categoria, al movimento agricolo, alle cooperative che hanno diritto ad essere informati". Secondo il presidente della commissione Agricoltura il testo "rappresenta una semplificazione ed insieme un'opportunità di risparmio, nell'ottica della promozione dello sviluppo dell'agricoltura laziale".

Fontana (Sinistra e Libertà) ha ricordato il contributo che la legge potrà dare attraverso la comunicazione al cambiamento di approccio che la Regione sta dando all'Agricoltura, in particolare rafforzandola per quanto riguarda il Programma di sviluppo rurale. Interventi a favore del settore ritenuti invece insufficienti, nel corso dei loro interventi, dai consiglieri Raffaele D'Ambrosio (Unione di centro per la costituente) e Augusto Pigliacelli (FI - PdL) che hanno entrambi ricordato il "caso della Valle del Sacco". Le aziende chiudono perché non c'è più redditività, ha infine denunciato durante i lavori Antonio Cicchetti (An - PdL), temendo che la legge sia "una bella cornice che rischia di rimanere senza quadro".

L'assessore Valentini ha concordato, nel corso della discussione, sul fatto che si è di frontre ad una fase di crisi, che però è globale e proviene anche - per quanto riguarda l'Agricoltura - da scelte lontane nel tempo fatte sulle linee di sviluppo dell'Italia. "Come Consiglio abbiamo però approvato in quattro anni otto leggi - ha replicato, ricordando le politiche del Piano di sviluppo rurale a favore dei giovani agricoltori - e restituto a questo settore la normativa che non aveva. Abbiamo restituito dignità all'Agricoltura e ne dobbiamo essere tutti orgogliosi come consiglieri".

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