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8 marzo: Pineschi,'una parola sopra le altre, gratitudine' presenti le consigliere Anna Pizzo, Maria Antonietta Grosso e Antonietta Brancati


08/03/07 - La Pisana, sede del Consiglio Regionale del Lazio, ha celebrato oggi l’8 marzo, Festa della Donna. Nella sala degli Etruschi l’incontro con le consigliere donne, con le dirigenti, con le dipendenti regionali. Il Presidente dell’Assemblea Massimo Pineschi ha sottolineato con forza che l’8 marzo “non è una festa sentimentale per rendere omaggio alla donna. E’ la ricorrenza di una giornata di lotta, per l’ acquisizione di pari diritti e opportunità”. Pineschi ha ricordato che “Oggi si celebra anche l’Anno Europeo delle pari opportunità. E’ un evento che può produrre una grande sensibilizzazione delle opinioni pubbliche e soprattutto promuovere il rispetto e l’attuazione delle Convenzioni internazionali ed europee e delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa sui temi della tutela, della emancipazione e dell’uguaglianza delle donne”.

Nel mondo ancora troppe sofferenze e vittime
In troppi posti del mondo le donne vivono ancora in condizioni di forte sofferenza. “Voglio ricordare –ha detto Pineschi- il nome di una donna caduta per la libertà nel mese di ottobre scorso: Anna Politkovskaja, uccisa a Mosca per aver denunciato le atrocità della guerra. Voglio ricordare le 566 donne e ragazze uccise in Pakistan per il cosiddetto delitto d’onore. Le 50 insegnanti uccise in Afghanistan tra il 2005 e il 2006 per la repressione talebana e le 100 che hanno tentato il suicidio per sottrarsi alla repressione. Ma è ancora lunga la battaglia per la liberazione della donna dalla schiavitù, dalla prostituzione, dalla violenza tribale, dal fanatismo fondamentalista, dalla discriminazione razziale. Tante donne in questi anni sono, comunque, salite alla ribalta in tanti campi. Penso alle donne che hanno vinto i Premi Nobel per la pace: nel 1992, l’attivista maya Rigoberta Menchù per le sue battaglie per la giustizia sociale nel 2003, l’avvocatessa iraniana Shrin Ebadi, paladina dei diritti civili nel 2004, la keniota Wangari Maathai, paladina della difesa dei diritti umani”.

Come si muove l’Italia
Per quanto riguarda l’Italia, Pineschi ha posto in evidenza alcuni aspetti: “L’istituzione del Ministero delle pari opportunità è stato certamente un atto di grande valore istituzionale e civile. Anche in Italia c’è un grande problema di tutela della donna che emerge drammaticamente dai dati sui delitti di cui è vittima. Le violenze sessuali sono aumentate dal 2004 al 2005 del 22%, quelle sui minori di 15 anni sono aumentate del 25%, percosse, minacce e ingiurie sono aumentate del 19,3%. Sono state previste non solo norme repressive ma sono state introdotte tra le norme processuali misure cautelari che interrompono, ad esempio, reati come gli “atti persecutori” che turbano la vita di tante donne. C’è dunque un problema di giustizia e sotto questo profilo è un motivo di soddisfazione constatare che per la prima volta una donna, Livia Pomodoro, si è insediata alla Presidente del Tribunale di giustizia di Milano, a fronte del 95% di uomini a capo di procure e tribunali”.

Le iniziative concrete. Il ruolo del Consiglio Regionale del Lazio
Circa le iniziative e le azioni che si possono mettere in campo, Pineschi ha fornito indicazioni precise: “E’ necessario il varo di un Piano d’azione nazionale, come hanno fatto altri paesi del Consiglio d’Europa, per combattere la violenza contro le donne e soprattutto quella domestica.
Il ruolo del Consiglio Regionale del Lazio è della massima importanza per dare un forte impulso all’affermazione dei diritti delle donne e creare una reale e concreta uguaglianza di opportunità. Le due Commissioni “Affari Comunitari e internazionali” e “Lavoro, pari opportunità e politiche giovanili”, nei giorni scorsi, si sono riunite in seduta congiunta per presentare la “Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale”, sollecitando una legge regionale in materia. Ho comunicato al Consiglio d’Europa –ha detto ancora Pineschi - che il Consiglio regionale si è impegnato formalmente ad aderire alla “Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale” e ad uniformarsi alle sue decisioni. Gli enti locali possono dare una grande spinta nel promuovere nei cittadini regole fondamentali come quelle propugnate dalla Carta che contrastano ogni forma di discriminazione e rendono viva e operante la democrazia. Ma oltre a questi importanti impegni, il Consiglio regionale ha esaminato il nuovo Piano Operativo Regionale per il periodo 2007-2013 messo a punto dalla Giunta regionale, che prevede una serie di interventi a cui destinare i fondi comunitari e tra i quali sono previste misure per favorire la formazione professionale, incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro e rafforzare le pari opportunità. Attraverso questo Piano si è intrapreso di fatto un percorso di regolarizzazione occupazionale per le molte lavoratrici ed i molti lavoratori atipici presenti nella nostra regione. Finalmente per queste categorie si aprono nuove prospettive di occupazione stabile dopo troppi anni di precariato e di incertezze lavorative. E’ un atto di grande rilievo nella direzione del riconoscimento delle donne del diritto al lavoro. Un altro provvedimento di grande rilievo è la nuova legge sull’immigrazione –ha ricordato Pineschi - che sarà il frutto di sintesi di due proposte di legge già all’esame della commissione competente. Grazie al nuovo testo di legge, saranno definite, armonizzate e attuate tutte le politiche d'intervento che sono essenziali per assicurare ai cittadini immigrati una qualità di vita dignitosa e serena, e garantire loro il rispetto dei diritti essenziali dell’essere umano, a cominciare dalla tutela delle donne e dei minori, al lavoro, all'abitazione, alla salute e alla formazione.
La festa della donna è allora questo: dare lo stesso destino a tutte le donne. Il destino riservato ad ogni essere umano, che è quello di avere un’identità, una dignità, una felicità.
Soltanto aiutando la donna a conquistarsi il suo futuro, vorrà dire che abbiamo riconosciuto il suo valore ineguagliabile, la sua speciale intelligenza e sensibilità, la sua grande forza e il suo incomparabile amore, tutte quelle sue naturali virtù che esprime nella famiglia, nei luoghi di lavoro, nella politica, nella cultura, nel sociale, come vediamo nell’impegno forte e intelligente delle donne del Consiglio. Grazie di esserci –ha concluso Pineschi-. In questa giornata mi sento di usare una parola sopra ogni altra: gratitudine”.
51/Ntr/ac/8 marzo 2007

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