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Commissione Sanità: confronto positivo sul Policlinico Umberto I


25/10/07 - La cosa più urgente da fare per il Policlinico Umberto I è la firma del nuovo Protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Università ‘la Sapienza’. Un Protocollo che è scaduto da un anno. E’ questa la conclusione di due distinte audizioni, convocate martedì 23 ottobre in via della Pisana, dal Presidente della commissione Sanità Luigi Canali. La prima con il Preside della Facoltà di Medicina Luigi Frati, la seconda con il direttore generale del Policlinico Umberto I Ubaldo Montaguti. Canali ha chiesto a Montaguti di avere i dati salienti sulla struttura Policlinico (personale, costi, progetti).

“L’insieme dei dati –ha detto- lo trasferirò ai componenti la commissione perché si abbia un’idea chiara dei problemi del Policlinico e di come risolverli”. Ma un mosaico della situazione dell’ospedale lo si è avuto anche oggi in commissione. Montaguti ha respinto l’immagine negativa del Policlinico descritta da alcuni organi di stampa, sostenendo che è un’immagine non aderente alla realtà. Nella precedente audizione, Frati aveva spiegato che “la campagna denigratoria ha avuto i suoi effetti negativi per un mese, dopo di che il Policlinico è tornato a riempirsi come prima”. Frati ha aggiunto che il numero dei posti letto è 1.293, non ci sono più i 1.700-2000 letti di qualche anno fa, grazie al decentramento di 450 letti al Sant’Andrea e di 250 letti a Latina.

“Il piano di disattivazione –ha detto - è stato attuato”. Frati ha poi parlato di una progettualità da riavviare per dotare il Policlinico di un parcheggio multilever da 1500 posti-auto e di un hotel per pazienti e parenti provenienti da altre regioni. “Al Policlinico ci sono eccellenze in branche importanti della Medicina”, ha affermatoFrati, lanciando l’idea di costituire al suo interno tre IRCCS, Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, specializzati nell’Oncologia, nelle malattie cardiovascolari e nelle malattie neurologiche, le tre più grandi patologie che colpiscono la popolazione sempre più anziana del Lazio e dell’Italia.

“Questa progettualità – ha concluso Frati – restituirebbe al Lazio un ruolo importante nella ricerca, con la possibilità di attrarre investimenti e ‘cervelli’ e riequilibrerebbe l’anomala situazione attuale in cui su 36 IRCCS esistenti in Italia, ben 20 si trovano in Lombardia”. Presenti alle audizioni numerosi consiglieri: Stefano De Lillo, Donato Robilotta, Tommaso Luzzi, Peppe Mariani, Anna Pizzo, Simone Gargano, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Antonietta Brancati, Franco Fiorito, Alfredo Pallone, Massimiliano Maselli e Alessio D’Amato.

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