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Carceri; manconi "presto garante nazionale detenuti"


17/07/06 - “La vostra è una proposta di legge importante. Ritengo di potermi adoperare affinché altre regioni la acquisiscano come modello e mi impegno ad incontrare entro luglio o subito dopo, l’assessore alla sanità Battaglia, con l’auspicio che assuma la figura di coordinatore degli assessori di tutte le regioni per dare una impostazione complessiva alla questione delle carceri. Il carcere non deve essere una ‘discarica sociale’, ma luogo che consenta anche il reinserimento nella vita sociale garantendo, al tempo stesso, il diritto alla salute per chi è ristretto in carcere. A maggiore tutela dei diritti dei detenuti, vi è un disegno di legge di iniziativa del governo per istituire il Garante nazionale dei detenuti”.
Lo ha detto il sottosegretario alla giustizia con delega alle carceri Luigi Manconi, nel corso dell’audizione dinanzi alle quattro commissioni regionali del Lazio riunite oggi in forma congiunta in via della Pisana nell’ambito della proposta di legge che prevede “interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta nella regione Lazio”.
Continua dunque a pieno ritmo il lavoro delle quattro commissioni – Lavoro, presieduta da Giuseppe Mariani (Ambiente Lavoro), Politiche Sociali, presieduta da Maria Antonietta Grosso (Pdci), Sanità, presieduta da Franco Dalia (DL) e Sicurezza, presieduta da Luisa Laurelli (Ds), per arrivare quanto prima a licenziare una legge che intende dare piena applicazione alla riforma avviata sette anni fa dal Governo con il D.lgs. 230 del 22.6.1999, connesso al D.lgs 229/99 cosiddetta ‘Legge Bindi’.
Erano presenti alla riunione l’assessore al Bilancio Luigi Nieri (Prc), l’assessore alle politiche sociali Alessandra Mandarelli (Sdi), il Garante dei detenuti Angiolo Marroni, i consiglieri Enzo Foschi (Ds), Antonietta Brancati (Gruppo Misto), Vladimiro Rinaldi (Lista Storace), Giuseppe Parroncini (Ds), Donato Robilotta (socialista riformista), Guido Milana (DL), Paola Brianti (DL), Anna Evelina Pizzo (Prc), Giuseppe Celli (Sdi).
“Ritengo che per quanto concerne la sanità in carcere – ha proseguito Manconi - la legge attuale sia chiara. Penso, tuttavia, che si debba operare nel senso dell’integrazione tra due sistemi, permettendo l’assistenza sanitaria dentro il carcere che, secondo me, rimane la via giusta da seguire”.
Riguardo le mozioni votate in Consiglio regionale a favore dell’amnistia e della riduzione dei termini della carcerazione preventiva ricordate da Luisa Laurelli, il sottosegretario ha detto che “oggi per la prima volta negli ultimi dieci anni, vi sono le condizioni più favorevoli per arrivare all’approvazione dell’indulto che possa in qualche modo alleviare il soprannumero dei detenuti nelle carceri italiane. Un indulto di due o tre anni – ha spiegato Manconi – porterebbe ridurre la popolazione carceraria di dodici o anche tredicimila unità, riportando la capienza degli istituti di pena vicina alla normalità”.
Riferendosi poi alla figura del garante dei detenuti, Manconi ha detto “che entro luglio sarà emanata una circolare che consentirà di estendere a tutti i garanti – quello regionale, quello provinciale e i dodici garanti presso gli uffici comunali – l’accesso al carcere, al pari di parlamentari nazionali e regionali secondo quanto previsto dall’art.117 del regolamento carcerario. Stessi diritti avranno il sindaco ed il presidente della provincia qualora nel territorio amministrato vi siano delle carceri”.
Soddisfazione per l’incontro con Manconi è stata espressa da tutti i consiglieri presenti, e Giuseppe Mariani, che presiedeva l’assemblea, ha rilevato che “l’audizione del sottosegretario alla giustizia ci ha permesso di approfondire aspetti importanti riguardo la situazione carceraria consentendo l’acquisizione di dati e riferimenti che saranno utili per proseguire il nostro lavoro. Far lavorare insieme quattro commissioni comporta una mole di lavoro rilevante per consiglieri e per gli uffici, ma ritengo che alla fine la Regione Lazio assumerà il ruolo importante di apripista per affrontare in modo profondo e radicale uno dei più gravi problemi sociali che interessa migliaia di cittadini e le loro famiglie”.
158/Ntr/ac/14luglio2006

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