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Mediatori familiari Lazio, Milana: "Presto l'elenco"


24/03/09 - Il presidente del Consiglio regionale alla tavola rotonda sulla mediazione parla anche del ricorso presentato dal Governo alla Corte costituzionale

“La prossima settimana uscirà il formulario per l’iscrizione all’elenco regionale dei mediatori familiari. Saranno gli unici che potranno essere chiamati a svolgere l’attività di mediazione presso i centri istituiti attraverso i piani di zona dei distretti socio-sanitari delle Asl”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Guido Milana, nel corso della tavola rotonda che si è svolta al Teatro Orione di Roma nell’ambito del seminario sulla mediazione familiare organizzato dal IX Municipio e dal Centro famiglie Villa Lais. Davanti ad un’affollata platea di operatori sociali e mediatori, il presidente Milana ha ribadito le finalità della legge che, approvata a dicembre dal Consiglio regionale del Lazio (primo in Italia a dotarsi di un simile strumento), regolamenta l’esercizio della mediazione.

“Una legge – dichiara Milana – che il Governo, in questi giorni, ha impugnato davanti alla Corte costituzionale e che noi difenderemo con i denti. Altre regioni stanno lavorando a norme molto simili alla nostra e, per colmare il vuoto legislativo che c’è in Italia, ci auguriamo che il Governo intervenga, come fa spesso in altri settori, con un decreto che istituisca l’albo dei mediatori e dia finalmente la dignità che merita a chi svolge questa professione”.

Nel corso dell’intervento il presidente del Consiglio regionale ha anche ricordato le finalità di una normativa che mette ordine e sottopone a forme di controllo l’esercizio dell’attività di mediatore, sottolineando l’avvio di una fase di valorizzazione di una professione che rappresenta una risposta civile per le coppie che vivono i conflitti di una separazione. Riguardo all’attribuzione del ruolo di coordinamento alle Asl, Milana ha spiegato che “serve a costituire un punto di vista istituzionale che osserva la realtà, non solo monitorando l’offerta pubblica ma adeguando gli strumenti alla domanda che giunge dai territori”. Di fronte alle richieste degli interlocutori, il presidente ha precisato che “la legge non è rigida ma potrà essere modificata secondo l’evoluzione del fenomeno”.

Parole di apprezzamento sono giunte dal Garante regionale dell’Infanzia e dell’adolescenza, Franco Alvaro, che ha sottolineato il ruolo di avanguardia svolto dal Lazio in questa materia, evidenziando l’avvio di un processo di riflessione che coinvolge le famiglie e gli operatori e tutela in primo luogo i figli minori.

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