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Carceri; laurelli (ds): "azioni concrete in sostegno ai detenuti"


13/10/06 - “Diritto dei detenuti alla salute, alla formazione, al lavoro, all’inclusione sociale: sono questi i punti cardine sui quali si incentra l’azione concreta della Regione per rendere civili e umane le condizioni di vita nelle carceri del Lazio. Le visite che sto compiendo negli istituti penitenziari testimoniano che occorre un salto di qualità nell’approccio con la questione carceraria. Il momento è adesso, perché, per effetto dell’indulto, nelle carceri si è attenuato il fenomeno del sovraffollamento: pertanto questo è il momento di intervenire in maniera strutturale”.
Così si esprime Luisa Laurelli (Ds), presidente della commissione Sicurezza e Lotta alla criminalità, per commentare i risultati dell’audizione, avvenuta ieri a tarda sera, con i direttori delle carceri del Lazio sulla proposta di legge quadro regionale “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”, primo firmatario l’assessore al Bilancio Luigi Nieri. L’audizione si è tenuta in seduta congiunta con la commissione Politiche sociali, presieduta da Maria Antonietta Grosso (Pdci) e hanno partecipato i consiglieri Giuseppe Mariani (Verdi), Anna Evelina Pizzo (Prc), Francesco Lollobrigida (An), Anna Maria Massimi (Ds), il consigliere Emilio Di Somma - Vice Capo del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), il Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Lazio Dr. Ettore Ziccone e la dott.ssa Raffaella Durano dell’Ufficio rapporti tra il Ministero della Giustizia e Regioni.
Ai presenti sono stati forniti i dati della popolazione detenuta che per effetto dell’indulto è diminuita in Italia di 23.852 persone su un totale di circa 60.000 e, nel Lazio, dai precedenti 6.020 agli attuali 3.700. Nonostante l’enorme riduzione che ha eliminato il problema del sovraffollamento, rimangono i problemi determinati dalla carenza di personale, in particolare di quello civile (educatori, psicologi, assistenti sociali). I dati della recidiva, cioè del ritorno a delinquere delle persone scarcerate, sono di 700 su 23.852.
“Ci sono stati casi di rientro in carcere a causa dell’impossibilità di trovare fuori qualsiasi forma di accoglienza - ha spiegato Laurelli -. Ad oggi, risultano tutti impegnati dai comuni i fondi stanziati dalla Regione Lazio per interventi di accompagnamento e inclusione dei detenuti usciti dal carcere per effetto dell’indulto e continuano a pervenire ancora richieste di finanziamento, soprattutto per progetti di inserimento al lavoro. Per questo - ha concluso - non possiamo far venire meno il nostro impegno se vogliamo cogliere appieno l’opportunità di consolidare un programma di interventi che punta al reintegro in una vita normale e dignitosa”.
La proposta di legge è stata giudicata positivamente da tutti i presenti che si sono soffermati sulle parti relative alla gestione dei servizi sanitari e al diritto allo studio, alla formazione, alla formazione professionale. Da tutti è stata confermata la volontà di proseguire la buona collaborazione con la Regione Lazio e di adottare forme di intervento coordinate tra Ministero, direttori delle carceri, Regione Lazio, Aziende ASL. Le prossime riunioni delle commissioni prevedono l’incontro con le associazioni di volontariato e con le organizzazioni sindacali del settore.
215/Ntr/ac/13ottobre 2006

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