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Lazio: la regione alza il tiro contro usura e usurai


16/06/06 - E’ l’Istituzione Regione, Consiglio e Giunta insieme, che alza il tiro contro il fenomeno dell’usura e contro gli usurai. L’intervento di Massimo Pineschi, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, alla ‘Giornata contro l’usura’ dal tema ‘Liberarsi si può’ non lascia spazio a dubbi sulla ferma volontà della Regione di aiutare le vittime dell’usura e colpire gli usurai. “Già durante gli anni di professione come avvocato, ho difeso più volte vittime dell’usura, pertanto conosco il problema e adesso da Presidente dell’Assemblea Regionale confermo che questa lotta è “un grande impegno delle Istituzioni a tutti i livelli, delle associazioni, degli operatori economici, delle banche, dei Confidi e dei loro consorzi in un quadro d’intesa e di coordinamento con la magistratura e con le forze dell’ordine il cui ruolo è stato finora essenziale nell’azione repressiva e alle quali rivolgiamo ancora una volta il nostro più sincero e profondo ringraziamento”. La giornata antiusura sarà conclusa dal Presidente della Regione Piero Marrazzo.
Gli strumenti legislativi per combattere l’usura nel Lazio ci sono: le recenti modifiche, in sede di legge Finanziaria regionale 2006, alla legge 23 del 2001 hanno perfezionato gli strumenti di lotta all’usura e i meccanismi di gestione del fondo antiusura destinato, in varie forme, alle vittime, nonché a garantire alle vittime assistenza legale, nonché per sostenere le associazioni antiracket e antiusura operanti sul territorio. Modifiche alla legge del 2001 richiamate anche da Luisa Laurelli, Presidente della Commissione Sicurezza e lotta alla criminalità, che, assieme alla Presidenza della Regione, ha promosso l’evento di oggi. “Nel Lazio i procedimenti penali aperti per usura sono 76 con un andamento oscillante negli anni –ha detto tra l’altro Luisa Laurelli – ma occorre considerare che le vittime dell’usura, un po’ per sfiducia verso le istituzioni, un po’ per solitudine, non denunciano la loro situazione e ciò rende più difficili le azioni di prevenzione e di contrasto”.

Finanziato un numero verde antiusura
Laurelli ha quindi spiegato che è stato finanziato un numero verde antiusura e saranno potenziati gli sportelli esistenti, mentre un’azione di educazione alla legalità sarà promossa nelle scuole. “Fatti, occorre compiere fatti, nella consapevolezza che ormai l’idea ‘romantica’ dell’usuraio di quartiere o del ‘cravattaro’ vicino di casa deve essere sostituita dalla consapevolezza che gli usurai sono soggetti mafiosi e che l’usura è un’attività connessa alla criminalità organizzata”.
Giuseppe Mariani, Vice-Presidente della Commissione, ha insistito sull’impegno corale del Consiglio e della Giunta nella lotta all’usura e alla criminalità organizzata: “La maggior parte del fenomeno usura riguarda ormai le persone fisiche e le famiglie, oltre ai commercianti e alle piccole imprese. Dobbiamo renderci conto che se una famiglia, per ragioni strettamente economiche o per affrontare una malattia, cade nella rete dell’usura, si troverà poi in situazioni drammatiche da cui non potrà uscire senza un aiuto da parte delle Istituzioni e dell’associazionismo che opera sul campo”. Sulla stessa linea Giuseppe Parroncini, capogruppo dei Ds, per il quale “l’usura è un vero e proprio dramma sociale, rispetto al quale un’iniziativa come quella di oggi testimonia che la Regione farà fino in fondo la sua parte”. Il socialista riformista Donato Robilotta ha puntato il dito sul ruolo delle banche: “Occorre una sinergia tra Istituzioni e sistema bancario perché siano superate rigidità e chiusure nei confronti di chi incappa in un tragedia individuale, d’impresa o familiare come l’usura”. Per Robilotta, occore applicare fino in fondo la normativa esistente, dal momento che, oltre alla legge nazionale (la 108 del 1996), la Regione Lazio si è dotata di una propria legge, recentemente modificata. L’assessore al Bilancio Luigi Nieri, nel delineare la tipologie delle imprese del Lazio, ha sottolineato come gran parte del tessuto produttivo sia caratterizzato da microimprese che sono maggiormente esposte a rischi finanziari. “Per questo, la Regione rivolgerà la propria attenzione alle famiglie, alle imprese, al sommerso”.

Massiccia presenza di Istituzioni e associazioni
Alla presenza di Ettore Rosato, sottosegretario all’Interno con delega per le iniziative antiracket e antiusura, che ha confermato l’impegno del Governo sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, hanno partecipato attivamente alla ‘giornata contro l’usura’ associazioni e rappresentanti di organismi che operano per contrastare il fenomeno: Tano Grasso, Presidente Onorario FAI, Federazione Associazioni antiracket e antiusura; Lino Busà, Presidente di SOS Impresa di Confesercenti; Giancarlo Elia Valori, Presidente di Confindustria Lazio; Erminio Amelio, sostituto procuratore Pool antiusura della Procura di Roma; Mauro Felici, coordinatore Comitato Tecnico per la prevenzione all’usura Unionfidi-Lazio; Lucia Brandi, referente per gli sportelli antiusura del Comune di Roma. Presenti nella sessione pomeridiana Enzo Ciconte, Presidente Osservatorio Tecnico-Secientifico sulla Sicurezza e la Legalità; Alfonso Pironti, Prefetto di Latina; Regino Brachetti, Assessore Affari Istituzionali Regione Lazio; Luigi Capaldo, Associazione Bancaria Italiana; Orazio Ciliberti, delegato alla sicurezza Anci; Fabio Piccolini, segretario nazionale Adiconsum; i rappresentanti delle tre confessioni religiose Mons. Carmine Recchia, Prov. Rav. Scialom Bahbout, Pastore Ignazio Barbuscia. L’assessore alla Tutela dei consumatori Mario Michelangeli ha ripreso il tema del rapporto con le banche: “Stiamo lavorando per trovare alcune banche che abbiano l’eticità di mettersi a disposizione e che possano concedere prestiti grazie ad un fondo di garanzia. Si può fare un accordo con loro: se ci si riesce potremo essere operativi entro fine anno in via sperimentale”.
“La presenza massiccia delle associazioni dimostra che chi dice di non essere stato coinvolto sbaglia di grosso”, afferma Luisa Laurelli, in riferimento alla polemica sollevata dal ‘Codici’: “Il Codici è stato invitato come le altre associazioni, ma ha declinato l’invito. Dire che questo è un convegno propagandistico perché non ci sono le associazioni è una strumentalizzazione inaccettabile”.

De Ficchy: usura e criminalità romana legate alle mafie
“Ormai nel Lazio non si può più parlare di infiltrazioni mafiose, ma di radicamento di organizzazioni criminali, soprattutto ‘ndrangheta, mafia siciliana e camorra, in alcune aree della Capitale e del territorio regionale”. Così Luigi De Ficchy, Sostituto procuratore Antimafia, ha descritto la situazione nella regione, anche con riferimenti per così dire ‘storici’, come la presenza di Pippo Calò, il cassiere delle cosche siciliane, di Frank Coppola, di clan ‘ndranghetisti sul litorale romano e pontino. Nacque poi la banda della Magliana e il groviglio di affari attorno a Enrico Nicoletti, a dimostrazione che a Roma l’usura è legata al riciclaggio di ingenti capitali e a dimostrazione che le mafie non sono presenti solo nelle regioni del Sud. “Solo così si spiega che diminuiscono le denunce degli usurati, perché la presenza delle mafie porta con sé omertà e paura e quindi diminuzione delle denunce”.
La giornalista del Tg3-Lazio Alessandra Atti Di Sarro ha intervistato due vittime dell'usura, Pia Calabrini e Michele D'Alessio. Sono due usurati che hanno reagito e hanno portato toccanti testimonianze di come sia facile incappare nel problema e di come sia difficile, senza aiuti adeguati, uscirne. Calabrini e D'Alessio hanno evidenziato il ruolo insostituibile delle associazioni che si battono contro l'usura.
136/Ntr/ac/16giugno2006

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