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UE: Da Ventotene Pineschi rilancia l'idea comune di Europa
23/05/05 - “Il Lazio è una regione che ha la testa in Europa e i piedi nel Mediterraneo. L’idea stessa di Europa è nata qui nel Mediterraneo, in questa splendida isola. Di questi tempi si parla molto del Mediterraneo come laboratorio per la convivenza tra le diverse civiltà, come risposta e antidoto all’intolleranza e al fanatismo”. E’, questo, uno dei passaggi del discorso di Massimo Pineschi, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, a Ventotene, dove è in svolgimento la giornata celebrativa “Dal Manifesto di Ventotene alla Costituzione Europea”, con la deposizione di corone sulla tomba e sulla stele di Altiero Spinelli, che, assieme ad Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, tradusse nel Manifesto di Ventotene quell’idea di Europa che solo oggi si sta avviando ad essere attuata.
Pineschi ha ricordato gli anni della guerra e delle dittature, delle persecuzioni e del confino di tanti ‘Padri della Repubblica’: “La speranza veniva da qui e da altri luoghi del pensiero democratico. Il Manifesto di Ventotene è un progetto politico di grande respiro, una pietra miliare nella battaglia per la federazione europea, un’organizzazione politica nuova, lontana dagli egoismi nazionali e dai limiti delle ideologie tradizionali”.
Pineschi ha auspicato che domenica prossima, quando i francesi saranno chiamati a ratificare la nuova Costituzione, giunga dalla Francia la notizia positiva della vittoria del ‘SI’.
Oggi c’è l’Europa a 25, domani chissà. Pineschi ha concluso ricordando la caduta del Muro di Berlino e la fine del comunismo ed ha paragonato l’ingresso nell’Europa Unita dei Paesi dell’Est europeo al processo di Costituzione Federale degli USA: “Questi Paesi guardano a noi con rispetto e stima, per loro rappresentiamo quello che furono per gli americani i Padri fondatori. Con orgoglio possiamo dire che Altiero Spinelli, Eugenio Colorni e Ernesto Rossi sono i nostri Padri Fondatori, i Padri Fondatori dell’Europa che noi conosciamo e amiamo”.
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