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Mutui, ok ai criteri per accedere al fondo di solidarietà


26/03/09 - La Regione garantirà per 18 mesi le rate per la prima casa. L’assessore Di Carlo e il presidente Carapella (Pd): “Boccata d’ossigeno per le famiglie in difficoltà”

Un anno e mezzo senza pagare il mutuo. Garantisce la Regione. E’ questo il meccanismo di sostegno a favore di chi ha un basso reddito e la rata da pagare contenuto in una deliberazione di Giunta che ha ricevuto, questa mattina, il preventivo via libera a maggioranza dalla commissione “Politiche della casa” del Consiglio regionale del Lazio. “E’ una boccata d’ossigeno – ha detto l’assessore alla Casa, Mario Di Carlo – che vale 18 mesi, per coloro che dal 2002 al 31 dicembre hanno contratto un mutuo per l’acquisto della prima casa”. Passato il periodo per cui varrà la fidejussione, non superiore a 18 mila euro ed erogata attraverso la Sviluppo Lazio, chi ha contratto il mutuo per l’acquisto, la costruzione, il recupero o autorecupero dell’abitazione principale, tornerà a pagare le rate.

Il provvedimento, nato su proposta congiunta di Di Carlo e dell’assessore al Bilancio Nieri, utilizzerà il “Fondo di solidarietà per i mutui”, previsto nell’ultima Finanziaria regionale, che ammonta – per ciascun anno dal 2009 al 2011 – a dieci milioni di euro. Potranno accedervi, dopo che il bando sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio, coloro che hanno stipulato mutui fondiari e ipotecari con un reddito Isee fino a 25 mila euro. Nel caso di interventi di autorecupero di immobili pubblici, con mutuo intestato alla coop degli assegnatari degli appartamenti, le agevolazioni spetteranno invece nel caso in cui almeno il 70 per cento dei soci abbiano un reddito Isee fino a 25 mila euro.

Previsti inoltre, come criterio per poter usufruire della garanzia fidejussoria regionale, alcuni requisiti. Il richiedente dovrà trovarsi in una di queste situazioni: perdita del lavoro di un appartenente al nucleo familiare (che incida sul reddito complessivo minimo per il 30 per cento), difficoltà economiche per morte, malattia o grave infortunio di un familiare. Oppure, ancora, la condizione di lavoratore atipico, la separazione, aumento del numero dei componenti il nucleo familiare dopo l’accensione del mutuo e – per le coop – interventi di autorecupero per i quali si registra una difficoltà economica da parte di alcuni soci.

“Con questa deliberazione – ha commentato a margine il presidente della commissione, Giovanni Carapella (Pd) – si attua quanto il Consiglio aveva previsto in Finanziaria. E’ un provvedimento anticrisi, che permetterà di aiutare numerosi nuclei familiari in difficoltà”.

Il consigliere Fabio Desideri (Fcp), astenutosi in sede di votazione, pur condividendo gli obiettivi del bando si è preoccupato per la sua applicabilità. Il provvedimento, secondo l’esponente dell’opposizione, nel porre come limite massimo di valore dell’alloggio 300 mila euro – valore, per prassi, negli atti dichiarato in misura inferiore – ed il requisito del reddito Isee a 25 mila euro potrebbe lasciar fuori le fasce che si intendeva tutelare.

Hanno partecipato alla votazione Domenico Di Resta (Pd), Antonio Zanon (Pd), Anna Maria Massimi (Pd) e Maria Antonietta Grosso (Pdci).

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