menù principale per la navigazione

  1. menù argomenti correlati
  2. contenuto della pagina
  3. servizi

Ora per ora:

ferma lo scorrimentomostra tutte le notizie
Siete qui: Homepage / Comunicati / Dettaglio

Lazio - Appalti: verso legge regionale antimafie


03/03/06 - Appalti pubblici per i lavori, appalti per forniture e appalti per servizi: presto una nuova legge regionale fisserà regole ‘rigorose’ sia per l’affidamento, sia per i controlli, in aderenza agli indirizzi europei. La Regione Lazio, impegnata in questi giorni nell’approvazione del Bilancio di previsione 2006, avvierà subito dopo i percorsi istituzionali di Giunta e di Consiglio per varare la nuova legge sugli appalti pubblici, che avrà nella trasparenza il suo punto di forza. L’intento è quello di privilegiare le imprese oneste e più professionali e di arginare le infiltrazioni della criminalità nell’aggiudicazione degli appalti pubblici e dei sub-appalti.

“L’impegno della Regione Lazio è corale in questo settore vitale dell’economia”, spiega il capogruppo di ‘Ambiente e Lavoro’ Alessio D’Amato, che, insieme a Filiberto Zaratti, capogruppo dei Verdi, ha promosso oggi un evento dal titolo inequivocabile: “No alla mafia. Per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Lazio. Per una nuova legge regionale sugli appalti pubblici” e che ha visto la presenza dei rappresentanti dei costruttori e dei lavoratori delle costruzioni. A sostenere l’iniziativa l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Astorre che ha illustrato le linee-guida della proposta di legge che dovrà prima essere approvata dalla Giunta e poi approderà in Consiglio Regionale, in tempi brevi.

“Ma il nostro intento –dice D’Amato- è quello di lanciare un segnale forte: nella nostra Istituzione regionale il contrasto alla criminalità è netto e inequivocabile. Qui non passeranno, e se oggi ci sono smagliature nella normativa attuale, non ce ne saranno più con il nuovo testo sugli appalti, che sarà frutto di un’ampia consultazione e che porrà la parola fine alle infiltrazioni mafiose”. In un’Italia in cui il giro di affari delle mafie si attesta sui 100 miliardi di euro all’anno, come ha detto Gian Maria Fara, Presidente Eurispes, “è significativo che la Regione Lazio si sia costituita parte civile in processi di mafia che coinvolgono i clan Fallace-Novella, connessi alla ‘ndrangheta calabrese”, ha detto Luigi De Ficchy, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia. De Ficchy è il massimo esperto di infiltrazioni mafiose nel Lazio, dalla ‘banda della Magliana’ al contrasto alle infiltrazioni e al radicamento di ‘ndrangheta e camorra nel Sud-Pontino. Nel day after dell’arresto di otto persone legate al clan di Giuseppe D’Alterio, che controllava il Mercato ortofrutticolo di Fondi, ad opera del Procuratore e del sostituto di Latina Giuseppe Mancini e Luigia Spinelli e della direzione centrale anticrimine della Polizia, De Ficchy ha confermato che “il Lazio viene subito dopo le regioni a rischio per numero di procedimenti depositati presso la Procura Nazionale Antimafia”. De Ficchy sostiene che non si può parlare più soltanto di infiltrazioni, perché ormai alcuni fenomeni sono stanziali.

Ma le azioni di contrasto saranno a tutto campo: se Bruno Astorre parla di Osservatorio sugli appalti, l’assessore all’Ambiente Angelo Bonelli propone l’Osservatorio sulle ecomafie, altro fenomeno criminale radicato e connesso allo smaltimento dei rifiuti, anche nocivi e pericolosi.

Luisa Laurelli, Presidente della commissione Sicurezza e Lotta alla criminalità, ha ricordato “l’intenso lavoro avviato dalla commissione, che si trova in prima linea nel contrasto al crimine, anche in territori come Nettuno e Ardea, dove si tratta di restituire ai cittadini il senso di appartenenza alle comunità e alle Istituzioni. La presenza della criminalità è un fattore di degrado del tessuto sociale, economico e urbanistico dei territori. Anche in sede di Bilancio di previsione, inseriremo emendamenti specifici per la lotta alla criminalità nel Lazio”. Tema rilanciato da Giuseppe Mariani, Presidente della commissione Lavoro, per il quale “il sistema delle garanzie sui luoghi di lavoro deve funzionare e la Regione Lazio ha il dovere di controllare a chi vengono affidati appalti di manutenzione degli stabili del Comune di Roma”. Giovanni Carapella, presidente della commissione Lavori pubblici ha spiegato che “la lotta alla criminalità negli appalti pubblici è una garanzia per le imprese sane che operano in settori vitali dell’economia, compresa l’edilizia, ma lo Stato deve essere presente anche nel contrastare fenomeni che apparivano dimenticati, come il caporalato, dove si annidano interessi criminali nel controllo e nello smistamento della mano d’opera”.

Area Informazione
indirizzo: Via della Pisana 1301 00163 - Roma -
tel: 06.6577.1408
fax: 06.6500.1518
e-mail: areainformazione@regione.lazio.it


torna al menù