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L'intervento di Laura Boldrini (UNHCR)
23/10/07 - Il portavoce per l’Italia dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati (Unhecr), Laura Boldrini, nel suo intervento in commissione ha detto che “sulla crisi irachena è calato un silenzio inquietante, perlomeno sulle conseguenze per la popolazione. Assistiamo quasi con indifferenza, al più grande spostamento di gente dal ’48 ad oggi. Sono circa 4 milioni e mezzo - ha spiegato - gli iracheni costretti a lasciare le loro case, di cui la metà sfollati nel territorio interno e l’altra metà nei paesi limitrofi Giordania, Siria, Libano, Egitto.
Per chi è rimasto in Iraq non c’è reddito né sicurezza, si vive in una situazione di continuo pericolo, specialmente per quanto riguarda la comunità cristiana e quella palestinese che ha vissuto una vera persecuzione. Per questi ultimi - ha sottolineato Boldrini - oggi le frontiere sono chiuse, nessun paese limitrofo li accetta, rimane soltanto la ‘terra di nessuno’ al confine tra Iraq e Siria e tra Giordania e Iraq. E’ un deserto di pietre, non c’è nulla, si vive solo di aiuti umanitari.
In Italia arrivano poche richieste d’asilo, per quanto riguarda l’Europa, i 27 stati membri non ha una norma univoca in materia di asilo, pertanto ciascun paese adotta la propria. La tendenza, degli iracheni, comunque, è quella di puntare ad essere accolti nei paesi del nord Europa dove ci sono migliori condizioni di accoglienza e di protezione”. Due gli appelli lanciati da Laura Boldrini alla Regione Lazio: “fare la propria parte per contribuire a riportare a scuola 155mila bambini iracheni che hanno abbandonato la loro terra d’origine offrendo loro la possibilità di studiare nei paesi che li ospitano, e per migliorare l’accesso alla sanità per gli iracheni che si sono riversati in Siria, Giordania ed Egitto. I governi di questi paesi, infatti, non possono sopperire da soli alla copertura dei costi dovuti all’incremento degli utenti.” 235/Ntr/ac/23 ottobre 2007
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