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Ex detenuti: necessarie più occasioni di lavoro


05/06/08 - Audizione alla Pisana di tre coop sociali di servizi che si occupano di formazione e integrazione lavorativa di persone svantaggiate. Laurelli: “Intervenga subito l’apposito tavolo interassessorile”

La commissione Scuola, diritto allo studio, formazione professionale e università, presieduta da Annamaria Massimi (PD), e la commissione speciale Sicurezza, contrasto all’usura, integrazione sociale e lotta alla criminalità, presieduta da Luisa Laurelli (PD), si sono riunite oggi in seduta comune per ascoltare la rappresentante delle cooperative sociali Alba, Edera e Zoe, che si occupano di del reinserimento nel mondo del lavoro di ex detenuti. 

Patrizia Caprara, presidente della coop Alba, ha parlato a nome delle tre cooperative sociali di servizi che si trovano spesso a lavorare insieme e che vedono impegnate dalle 60 alle 100 persone, a seconda delle possibilità lavorative del momento, per il novanta per cento detenuti, ex detenuti o in semilibertà. Caprara ha illustrato i progetti che attualmente vede impegnate le tre coop da lei rappresentate in audizione e i principali problemi che devono essere affrontati. Tra questi,  la situazione dei bambini figli di detenute che hanno superato i tre anni di età, ma il nodo centrale è la mancanza di occasioni di lavoro per gli ex detenuti.

“Dobbiamo reperire commesse lavorative – ha detto Patrizia Caprara – per dare risposte concrete a persone che hanno pagato il proprio debito con la giustizia. Di frequente incontriamo difficoltà, perché i bandi sono al massimo ribasso. Inoltre, spesso dobbiamo rivolgerci a specialisti per partecipare, in quanto i bandi sono molto complicati. Talvolta, non si riesce a vincere perché la domanda è stata fatta male”. Caprara ha voluto sottolineare la validità dell’azione delle cooperative formate da persone svantaggiate: “I nostri dipendenti non hanno più commesso reati”, ha detto e ha chiesto la creazione di uno sportello sociale, punto di riferimento delle problematiche post- carcere, nonché la possibilità di saltare il bando per piccole commesse.

L’assessore Costa ha ricordato i programmi di formazione attualmente in fase di svolgimento e l’importanza della puntale rilevazione del fabbisogno di formazione  e informazione della popolazione detenuta. Per l’assessore Costa occorre arrivare a vere e proprie “dimissioni protette” dal carcere, grazie a un assistente sociale che si occupa del futuro del detenuto.

Il capogruppo del PRC Ivano Peduzzi ha sottolineato l’importanza del processo di reinserimento, basato sul binomio formazione-lavoro, di persone che troppo spesso non hanno alcuna speranza  di trovare occasioni di lavoro e di quanto stretto sia il legame con il tema sicurezza. D’accordo con Peduzzi il consigliere Prestagiovanni, per il quale, tra l’altro, occorre rivedere le modalità di assegnazione degli appalti a cominciare dalle aziende regionali.

“Voglio ricordare ai consiglieri che la legge regionale quadro 7/2007 (Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio, ndr) prevede un apposito tavolo interassessorile per il trattamento delle persone recluse – ha detto la presidente Laurelli- Tale tavolo, che coinvolge sei assessorati, è preposto a dare risposte di sistema alle esigenze oggi prospettate, ma ancora non ha preso il via”.

“L’auspicio delle due commissioni – ha detto Laurelli dopo l’audizione – è che il tavolo interassessorile istituito dall’assessore Fichera intervenga con urgenza”.

Presenti, oltre alle presidenti delle due commissioni, l’assessore alla Scuola, diritto allo studio e formazione professionale, Silvia Costa, e i consiglieri Luigi Canali (Lista civica Pietro Marrazzo per il PD), Fabrizio Cirilli (Gruppo Misto), Ivano Peduzzi (PRC) e Bruno Prestagiovanni (AN).

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