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Ricerca: oltre 120 'cervelli ' oggi in Consiglio regionale Lazio


13/03/07 - Di Resta promotore dell’audizione alla Pisana su proposta di legge Ranucci Ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico, sviluppo economico, rapporti tra Regione e Università, Consorzi e Centri di ricerca presenti nel territorio: questi i temi affrontati oggi nella sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio, nel corso dell’audizione sulla proposta di legge “Promozione della ricerca e sviluppo, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico nella regione Lazio” presentata dall’assessore Raffaele Ranucci. L’audizione è stata promossa e organizzata dal Presidente della commissione Sviluppo economico Domenico Di Resta (DS) alla presenza dello stesso Ranucci e dei consiglieri DS Claudio Mancini e Anna Maria Massimi, Aldo Forte (UDC), Franco Dalia (Margherita), Francesco Lollobrigida (AN) e Fabio Armeni (Forza Italia). “C’è stata una grande risposta da parte del mondo accademico, della ricerca e dell’impresa”, ha commentato Domenico Di Resta, il quale, nel chiudere i lavori, ha assicurato che “la commissione terrà conto dei suggerimenti e delle proposte che oggi sono emerse dall’incontro con l’obiettivo di portare nell’Aula del Consiglio Regionale un testo ampiamente condiviso. Circa i tempi di approvazione, credo realisticamente che saranno brevi e che la legge potrà essere operativa prima della pausa estiva”. Stessa valutazione ha espresso Ranucci, che ha parlato di “grande lavoro svolto: le osservazioni sono condivisibili e il confronto proseguirà anche in sede di predisposizione dei piani triennali e annuali, che terranno conto del VII Programma quadro dell’Unione Europea. Su questa legge già si registra un’ampia condivisione da parte della maggioranza e dell’opposizione”. E’ la prima volta che la Regione Lazio si dota di una legge ad hoc per la Ricerca scientifica. Un testo di 16 articoli nel quale vengono affrontati tutti i nodi strutturali della Ricerca: i rapporti tra Regione, le Università e gli Enti di ricerca, nonché tra Regione e altre amministrazioni pubbliche. La legge prefigura una vera e propria rete regionale tra tutti i soggetti istituzionali che fanno Ricerca, prevede interventi finalizzati allo sviluppo del sistema produttivo regionale costituito in massima parte da piccole e medie imprese, sostiene i distretti tecnologici e i poli di eccellenza competitiva. La legge sarà attuata attraverso il Piano triennale che sarà elaborato con il concorso delle Università e degli Enti di Ricerca. Il Lazio è una regione ad alta intensità di strutture di ricerca pubbliche e private. La sfida che la legge si propone di vincere è quella di introdurre la governance e di attivare reti di ricerca capaci di far sì che in pochi anni questo grande patrimonio e questa grande potenzialità del Lazio riesca a ‘fare sistema’, come direbbe il Censis. E’ questa la sollecitazione formulata dai ricercatori, dai docenti universitari, dai rappresentanti degli Enti di ricerca e delle imprese che sono intervenuti massicciamente in via della Pisana. Erano presenti oltre 120 esponenti del mondo della ricerca e dell’impresa del Lazio: le tre Università pubbliche della Capitale ‘Sapienza’, ‘Tor Vergata’ e ‘Roma III’; la San Pio V; la Tuscia di Viterbo; il Campus Biomedico; il CNR; i rappresentati di Confindustria, di CNA, di INAF, di FederLazio, dei Parchi scientifici e tecnologici, di Consor

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