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Lazio: Milana, con le primarie più democrazia e partecipazione


04/10/07 - “Le primarie del 16 ottobre 2005, che hanno portato alla designazione di Romano Prodi quale candidato del centrosinistra alle elezioni politiche del 2006 e le primarie che si tengono in questi giorni per il partito democratico, sono uno strumento nuovo di partecipazione e di democrazia”. Così Guido Milana, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio ha aperto i lavori del convegno ANCI-Lazio, ospitato oggi pomeriggio nella sala Mechelli della Pisana, dove è stato presentato il volumetto di Dario Alberto Caprio “Le primarie”.

“Le elezioni primarie sono pertanto un modo per riavvicinare i cittadini alla vita politica –ha detto ancora Milana – e bene ha fatto l’ANCI a promuovere questa iniziativa, perché il testo di Caprio spiega bene i principi e i meccanismi sui quali si basano le elezioni primarie”. Il Presidente dell’ANCI-Lazio Francesco Chiucchiurlotto ha spiegato che il libro può essere utile per i comuni, specialmente quelli più piccoli, perché costituisce uno strumento informativo su che “cosa sono le primarie, perché tenerle, come organizzarle”. E questo è il sottotitolo del lavoro di Caprio, che esce in un momento in cui –ha spiegato Chiucchiurlotto – “c’è bisogno di antidoti all’ondata di antipolitica e alla crisi delle istituzioni”. Per Nuccio Fava, “si tratta anche di dare risposte a dieci anni di bipolarismo imperfetto e di governabilità inconcludente e questa delle primarie può essere una prassi che costituisce un fattore di innovazione”.

Dei diversi tipi di primarie ha parlato il prof. Antonio Agosta della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Roma 3, che ha spiegato, tra l’altro, che le primarie sono in effetti delle pre-elezioni, mentre Antonio Cicchetti, capogruppo AN, si è detto “potenzialmente favorevole alle primarie senza caricarle, però, di particolare significati. E’ uno strumento la cui utilità va verificata: non possiamo confondere - ha sottolineato - il mezzo con il fine”. Per Donato Robilotta, socialista riformista, “le primarie evocano un modello americano che con la cultura europea ha poco a che fare. Sono utili se aiutano i partiti a selezionare i candidati, sono inutili, invece, quando sostituiscono le elezioni. Come in Toscana - ha spiegato - dove prima si sono svolte le primarie presentandole come strumento di partecipazione, ma poi è stata varata una legge elettorale che esclude le preferenze”. 210/Ntr/ac/4 ottobre 2007

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