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Sanità Lazio, Frati: "Con tagli posti letto Sapienza penalizzata"
25/11/08 - Luigi Canali, Presidente della commissione sanità del Lazio, prosegue nelle audizioni sulla razionalizzazione della rete ospedaliera. Oggi, a essere sentiti alla Pisana il Rettore dell'Università di Roma 'la Sapienza' Luigi Frati e il Preside di Medicina II, Elio Ziparo.
Canali ha ripercorso le tappe delle consultazioni della commissione, sostenendo che "in questa commissione stiamo sentendo tutti, proprio per raccogliere suggerimenti e proposte sulla rete ospedaliera, allo scopo di pervenire a un documento il più possibile condiviso".
"Il taglio dei posti letto previsto dalla ristrutturazione della rete ospedaliera penalizza la Sapienza. A fronte del rapporto di tre letti per ogni studente immatricolato, la Sapienza è sottodimensionata: abbiamo 472 matricole e dovremmo avere 1416 letti, mentre nel piano della Regione i letti vengono ridotti da 1300 a 1204. La differenza tra 1416 e 1204 fa 212 letti in meno". Questi i calcoli secchi fatti da Frati, che, citando il DPCM del 24 maggio 2001, pone in relazione la situazione del Policlinico Umberto I con il Policlinico 'Gemelli', dove i posti letto sono complessivamente 1906. Viene operato un taglio di 30 letti e pertanto diventano 1876. Le matricole sono 233, i posti letto dovrebbero essere 699. C'è invece un esubero di 1.177 letti. "Noi non vogliamo privilegi -ha aggiunto Frati - ma se i sacrifici si devono fare li devono fare tutti. Invece lo squilibrio è anche territoriale: nella Asl E, dove gravitano il 'Gemelli', Villa San Pietro, S. Andrea, S. Filippo Neri e S. Spirito, su 500 mila residenti dovrebbero esserci 2000 posti letto, e non 3850 com'è oggi. Nella Asl A, dove ci sono il Policlinico Umberto I e l'Eastman, su una popolazione di 400 mila abitanti i posti letto dovrebbero essere 1600 e invece ce ne sono 400 di meno". Frati ha anche ricordato che la Sapienza ha attuato negli anni il decentramento delle Facoltà, di Medicina in particolare, con conseguente trasferimento di docenti, a Nord di Roma presso il Sant'Andrea e a Sud della Capitale, a Latina. "Non si può ridurre ulteriormente ciò che è già sottodimensionato", ha concluso, ricordando che il basso numero di posti letto avrebbe ripercussioni sugli studenti e sul riconoscimento del titolo di studio a livello europeo.
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