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Allarme del garante dei detenuti: carceri laziali affollate



Il carcere di Regina Coeli22/02/08 - Sono quasi 5000 i detenuti nelle carceri del Lazio e quasi un terzo deve essere ancora sottoposto a giudizio di primo grado; un altro 30% è composto da appellanti o ricorrenti ed il restante 38% sta scontando una pena definitiva. Sono alcuni dei dati diffusi dal Garante regionale dei diritti dei detenuti, Angiolo Marroni, nel corso del convegno "Il ruolo del Garante dei detenuti nell'ambito del sistema carcerario e la sua riforma", organizzato alla Pisana dall'ufficio del Garante e dal Presidente del Consiglio regionale Guido Milana.
Marroni ha illustrato l'effetto dell'indulto sulla vivibilità delle carceri: il 31 luglio 2006 (prima dell'entrata in vigore della legge) i detenuti erano 5989, il provvedimento ha permesso la scarcerazione di 2636 persone, ma il passare del tempo ha riportato a 4908 le persone dietro le sbarre (dato aggiornato al 5 febbraio 2008). Molto elevata la percentuale di stranieri (44%).
"Non siamo ancora ai numeri pre-indulto - ha dichiarato Marroni - ma credo che si tornerà presto a quei livelli. Tutto ciò senza tener conto che gli indicatori ci dicono che se si vuole ridurre il numero dei reati non serve aprire le celle o costruire più carceri, occorre aumentare sensibilmente il ricorso alle misure alternative alla detenzione".

Il Presidente Milana ha ricordato come il Garante dei detenuti sia stata istituito solo dal Lazio e dalla Sicilia e sconti perciò difficoltà legate all'assenza di un supporto normativo di riferimento. "E' una figura dai contorni incerti, non prevista e regolamentata dall'Ordinamento penitenziario, guardata a volte con sospetto e preoccupazione da molti magistrati o Pm - ha dichiarato Milana - Basti pensare che i Garanti, nonostante la collaborazione che si è instaurata con gli Istituti di pena, non hanno il diritto di ispezione che la legge riconosce ai Parlamentari e ai Consiglieri regionali ed accedono al carcere usufruendo della stessa norma che regola le collaborazioni dei volontari. E' per questo che ritengo fondamentale sostenere qualsiasi iniziativa consenta di ribadire le loro prerogative".

Nel corso del convegno, presieduto dal Vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Prestagiovanni (An), sono intervenuti anche l'assessore regionale agli Affari Istituzionali Daniele Fichera (Pd), il consigliere regionale Donato Robilotta (Sr), Luisa Laurelli (Pd)Presidente della Commissione consiliare Sicurezza, contrasto all'usura, integrazione sociale e lotta alla criminalità, Donatella Caponetti (Capo Dipartimenti Giustizia Minorile) e Angelo Zaccagnino (Provveditore regionale del Lazio per l'Amministrazione penitenziaria). I lavori sono stati chiusi dalla proiezione del film del maestro Gianfranco Baruchello, prodotto dal Garante Regionale dei Detenuti, "Un altro giorno, un altro giorno, un altro giorno".

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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