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Guido Milana si dimette da Presidente e Consigliere



11/09/09 - Ha parlato alle ore 12,59 pronunciando un intervento di 31 minuti Guido Milana, per annunciare le proprie dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio Regionale del Lazio e da consigliere. Aveva aperto la seduta alle ore 12,45, la numero 141, presente in Aula il Presidente della Regione Piero Marrazzo, per annunciare che i consiglieri subentranti ai dimissionari Francesco De Angelis e Silvia Costa sono Ettore Urbano e Tonino D'Annibale. Milana, De Angelis e Costa, tutti del PD, sono stati infatti eletti al Parlamento Europeo alle ultime elezioni, assieme ad Alfredo Pallone del PdL, che si era già dimesso da consigliere regionale a luglio.
Milana, terminato il suo intervento, ha tolto la seduta, che è riconvocata per l'elezione del nuovo Presidente dell'Assemblea.
Milana ha ripercorso la sua esperienza in Consiglio Regionale, dove era approdato con le elezioni regionali del 2005. "Ho fatto il Presidente di quest'Aula 'solo' per due anni, ma mi sembra un tempo molto più lungo". Molto tempo ha dedicato ai ringraziamenti ai consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione, al suo staff, ai dirigenti e dipendenti del Consiglio Regionale, ai commessi, agli autisti, "gente che, contrariamente a quanto si dice sul pubblico impiego, ha dimostrato professionalità, capacità e dedizione al lavoro. Grazie a loro, siamo riusciti a produrre dei risultati: la stessa costruzione del nuovo sito del Consiglio, moderno e interattivo, è stata portata a compimento facendo ricorso alle risorse interne. Oggi abbiamo anche una diretta Web che prima non avevamo".
Ma ecco, di seguito, la sintesi dell'intervento di Guido Milana:
"Care colleghe e cari colleghi,
Desidero esprimere poche parole per ringraziarvi di avermi concesso l'onore di presiedere questa importante Assemblea. E' un'ambizione che tutti coloro che hanno scelto di impegnarsi a servizio della collettività nutrono, animati dalla passione politica e dal desiderio di dare il proprio contributo per il bene della comunità a cui appartengono.
Avere la responsabilità di amministrare una delle istituzioni democratiche più importanti del nostro ordinamento, come è il Consiglio regionale, è quanto di più impegnativo, ed al tempo stesso entusiasmante, mi sia capitato di fare nella mia carriera professionale e di amministratore. Una prova che certamente non avrei potuto superare senza il sostegno di tutte le forze politiche qui rappresentate e senza il valido supporto di tutte le strutture amministrative e di diretta collaborazione.
Ora, nel momento in cui mi accingo a lasciare questo alto incarico per dedicarmi con la stessa passione e lo stesso senso di responsabilità alle sfide europee, ritengo doveroso condividere con tutti voi la soddisfazione per gli importanti traguardi che abbiamo raggiunto insieme nel corso del mio mandato.
Due anni in cui lo scenario politico ed istituzionale ha subito profondi mutamenti. Due anni in cui l'attività ordinaria del Consiglio è stata attraversata dalle campagne elettorali per il Governo del Paese, per l'amministrazione provinciale e del comune di Roma e, da ultima, per il Parlamento europeo, che hanno cambiato radicalmente i rapporti tra le forze politiche e tra i diversi livelli di governo. Ventiquatto mesi in cui è passati da uno scenario che lasciava intravedere previsioni di crescita, all'insorgere di una profonda crisi dalle dimensioni planetarie, e dal forte impatto a livello economico e sociale, che ha reso ancor più arduo dare soluzione a vecchi ritardi e nuove criticità.
Eppure, cari colleghi, il bilancio di questi due anni di attività dimostra come quest'Assemblea abbia saputo ben rispondere a questa sfida, intensificando l'attività consiliare ed intervenendo tempestivamente per far fronte alle aspettative dei cittadini, adottando soluzioni trasversali e rivolte a tutte le realtà del territorio regionale.
Basti ricordare gli interventi in materia di sviluppo economico ed attività produttive: dalle agevolazioni in materia di commercio ed attività produttive, alle misure a sostegno dell'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, alla promozione della ricerca e sviluppo, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico, alle norme per il contenimento dei prezzi al consumo, fino alle disposizioni per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione delle attività professionali della pesca e dell'acquacoltura. Oppure, quelle in materia di territorio, ambiente e infrastrutture: dagli incentivi in materia di architettura sostenibile e bioedilizia per la promozione della sostenibilità energetico ambientale e la salvaguardia dell'ambiente, del territorio e la salute dei cittadini, alla nuova disciplina per l'attività di vigilanza sull'attività urbanistico edilizia, alle norme sulle organizzazioni di produttori agricoli, sugli accordi regionali per l'integrazione delle filiere e sulle filiere corte, fino agli interventi a favore dei farmer's market e dell'agricoltura urbana e periurbana del territorio laziale. Senza dimenticare i servizi alle persone ed alla comunità: dalla prima legge sul reddito minimo a livello nazionale, alle norme per la tutela dei minori e la diffusione della cultura della mediazione familiare, alle norme in materia di inserimento al lavoro delle persone con disabilità, alle disposizioni in materia di diritto agli studi universitari, alle iniziative ed interventi in favore della promozione del libro, della lettura e delle piccole e medie imprese editoriali, alla promozione dello sviluppo del cinema e dell'audiovisivo, alle disposizioni per la promozione e la tutela dell'esercizio dei diritti civili e sociali e la piena uguaglianza dei cittadini stranieri immigrati. Mentre, sul fronte delle riforme istituzionali è importante ricordare le misure urgenti in materia sanitaria e le disposizioni per il contenimento della spesa pubblica. Fiore all'occhiello di questa intensa attività riformatrice e legislativa, l'istituzione del Consiglio delle autonomie locali, il nuovo organo consultivo che è nato per favorire i rapporti interistituzionali e bilanciare il sistema di rappresentanza territoriale contro il rischio di un neo centralismo. La sua effettiva attivazione è il risultato di un grande processo di partecipazione che ha coinvolto un corpo elettorale di 7.000 sindaci ed amministratori del Lazio per eleggerne i componenti.
Un'attività , dunque, particolarmente intensa, che ha raggiunto un primato nelle ore di lavoro e nella produttività legislativa, in particolare in quella d'iniziativa consiliare. Risultati raggiunti grazie all'impegno di tutte le forze politiche - in Aula e nelle commissioni - che evidenzia una maggiore vicinanza dei consiglieri ai bisogni specifici dei territori ed un "sistema Consiglio" più maturo ed efficiente.
Un sentimento condiviso, dunque, quello della ricerca dell'efficienza della macchina consigliare e della promozione della partecipazione all'attività legislativa, che abbiamo manifestato nella volontà di autoriforma, con la riduzione delle commissioni e con l'attivazione del sistema integrato di informazione e comunicazione. Una scelta di principio operata con sincerità e determinazione per combattere due mali atavici del sistema pubblico: la crescita ipertrofica delle strutture amministrative e di Governo ed il controllo dell'informazione, quale strumento per alimentare piccole - e grandi - posizioni di potere e di gestione del consenso.
Aver snellito l'articolazione delle commissioni consiliari ha consentito di porre le condizioni favorevoli affinché le decisioni possano essere assunte in un arco di tempo più breve, aumentando l'efficienza dei lavori prepara­tori e velocizzando l'iter legislativo. Ma la vera rivoluzione è aver avviato un processo di trasparenza totale, prima ancora che la legge lo rendesse obbligatorio. Aprendo i cassetti degli uffici e mettendo in rete tutti i documenti in discussione nelle commissioni a disposizione dei cittadini; pubblicando informazioni sugli incarichi di consulenza e sulle indennità, con i relativi compensi attribuiti ai soggetti esterni ed ai Consiglieri; rendendo accessibili i lavori dell'Assemblea con la diretta delle sedute; avviando procedure di acquisto trasparenti con le aste on-line - prima esperienza nel panorama delle assemblee legislative regionali - sviluppando servizi informativi a valore aggiunto, capaci di dare voce a maggioranza ed opposizione attraverso webTg, televideo, newsletter, in un sistema multicanale della partecipazione riconosciuto come esempio di eccellenza per l'innovazione nel salone internazionale della comunicazione pubblica dello scorso anno. L'identità e l'immagine del Consiglio, da sempre appannata e confusa con quella della Giunta, è stata valorizzata e promossa attraverso numerose iniziative di comunicazione sociale ed istituzionale, nell'intento di chiarificarne funzioni ed attività nei confronti dell'opinione pubblica.

Sono sicuro che questo cambio di passo si estenderà sino alla fine della legislatura.
Ciò potrà realizzarsi sulle fondamenta di quanto è già stato fatto. Allo sviluppo della spinta riformatrice per fronteggiare le evoluzioni economiche e sociali del territorio regionale, si affiancherà un particolare impegno per rendere più moderna la macchina consiliare attraverso l'adozione del nuovo regolamento del Consiglio: un quadro organico di nuove regole che è pronto per essere approvato in aula. Infine, in vista della campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione regionale, mi auguro che il Consiglio sappia determinarsi nell'assunzione di una riforma della legge elettorale capace di assicurare la rappresentanza delle istanze espresse dalle diverse realtà del nostro territorio ed al contempo idonea a garantire la necessaria governabilità per affrontare le impegnative sfide del nostro tempo.
Politiche capaci di interpretare e, se possibile, anticipare il cambiamento, efficienza della pubblica amministrazione e partecipazione alla vita delle istituzioni. Ecco le chiavi per combattere la disaffezione dei cittadini alla politica che rischia di trasformare il nostro sistema democratico in una melassa indistinta e soffocante. Se saremo capaci di usarle con consapevolezza e lungimiranza potremo aprire finalmente una stagione di rinnovata fiducia nelle istituzioni e nel futuro della nostra Regione.
Guido Milana"


 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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