menù principale per la navigazione

  1. menù argomenti correlati
  2. contenuto della pagina
  3. servizi

Ora per ora:

ferma lo scorrimentomostra tutte le notizie
Siete qui: Homepage / Elenco news / Dettaglio

Sanità, dibattito su ritiro deleghe a Battaglia



Aula consiliare11/06/08 - Il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, mercoledì 11 giugno, ha riferito in consiglio regionale in merito al ritiro delle deleghe all'assessore Augusto Battaglia e alla questione del deficit sanitario.
Dopo aver ringraziato Battaglia per il lavoro svolto, per la competenza e l'umanità dimostrata nel corso del suo mandato ("In questi tre anni è stata arginata una valanga che rischiava di travolgere non solo l'assessorato o le Asl, ma tutta la Regione"), Marrazzo ha ribadito la sua assoluta contrarietà ad un commissariamento sul fronte sanitario: "Non sussiste nessuna delle due condizioni indispensabili per un commissariamento: infatti non stiamo mettendo a rischio l'unità economica del Paese, né stiamo venendo meno nel garantire ai cittadini i Livelli Essenziali di Assistenza".
Il presidente ha annunciato che nei prossimi giorni informerà il Consiglio sul lavoro di rimodulazione del piano di rientro dal deficit sanitario. "Si tratta di rivedere alcuni aspetti, mantenendo fermi gli obiettivi di riduzione della spesa e di riorganizzazione del sistema - ha dichiarato -. Non chiediamo risorse aggiuntive, semmai il rispetto degli impegni assunti dal governo per l'erogazione di risorse pattuite e mai trasferite".

A seguire, numerosi interventi di esponenti di maggioranza e di opposizione.

Donato Robilotta (Sr) ha sottolineato come "il governo 'amico' al centrosinistra in realtà si è rivelato meno disponibile al dialogo dell'attuale governo di centrodestra. Ora - ha concluso - se il presidente Marrazzo vuole tenere aperto questo dialogo, tenga per sé la delega alla sanità, assumendosi in prima persona la responsabilità degli atti che andranno presi".

Mario Di Carlo (Pd) ha replicato all'esponente dell'opposizione, ricordando l'impegno del governo Prodi nell'aumentare il fondo sanitario a favore di tutte le regioni e le assunzioni di responsabilità da parte della sola maggioranza regionale nell'accrescere la pressione fiscale. Di Carlo ha sottolineato il 'cambio di passo' nella gestione della sanità impresso dalla giunta Marrazzo ad esempio nello stop agli accreditamenti, forieri - a suo dire - di un incremento delle prestazioni durante l'amministrazione di centrodestra.

Franco Fiorito (An) ha rimarcato che "dal discorso di Marrazzo si è capito che il presidente si è mosso sulla base di un rapporto con il nuovo governo". Tre le richieste avanzate a Marrazzo: portare il piano di rientro in consiglio regionale prima di fare altri passi, mantenere la delega senza attribuirla ad altri e l'azzeramento di tutti i direttori delle Asl nominando al loro posto dei tecnici.

Per Alessio D'Amato (Pd) "il rischio commissariamento dovrebbe stare a cuore sia alla maggioranza che all'opposizione: si tratta di una questione di orgoglio, si tratta di essere in grado di mantenere una prerogativa di governo regionale".

Pietro Di Paolantonio (An) è intervenuto così: "Non capisco le motivazioni che hanno portato a dimissionare Battaglia. Se è per avere un confronto diretto e personale con il governo sul piano di rientro, allora non ha senso sostituirlo con altro assessore. La colpa di Battaglia, per noi, è stata una sola: non aver portato mai in Consiglio il piano di rientro, non averlo condiviso con tutte le forze politiche. E ora serve un'inversione di rotta, è arrivato il momento della certezza dei numeri".

Il capogruppo del Pd, Giuseppe Parroncini, ha invece preso la parola per rimarcare "la straordinarietà dell'emergenza in Sanità che dura oramai da tre anni". Per Parroncini, l'assunzione delle deleghe da parte di Marrazzo rappresenta "una forte assunzione di responsabilità da parte del presidente, che come tale va ponderata, senza strumentalizzazioni, per aiutare il Lazio a venire fuori da questa situazione critica. Anche perché la sanità della nostra regione - ha concluso - è specchio della sanità nazionale, con i suoi policlinici, i suoi centri di ricerca, i servizi di emergenza attivi nella Capitale".

Altra voce critica per l'opposizione, quella di Fabio Desideri (Movimento libertà e solidarietà): "Se Battaglia va ringraziato per il lavoro svolto, perché è stato rimosso? L'incongruenza è palese!". Il consigliere ha poi denunciato la scarsa condivisione del piano di rientro con il Consiglio, esprimendo dubbi sulla discontinuità che si sarebbe innestata mediante il ritiro delle deleghe a Battaglia.

La seduta è ripresa giovedì 12 giugno, alle ore 14.30.

Il primo a intervenire è stato il consigliere Claudio Moscardelli (Pd) che ha dichiarato: “Il ragionament dell’opposizione, secondo cui la rimozione dell’assessore Battaglia le darebbe ragione a proposito del fallimento del centrosinistra rispetto alla gestione sanitaria, è profondamente sbagliato. L’intervento del Presidente – ha dichiarato - è stato puntuale ed ha rivendicato con forza il lavoro di risanamento e di miglioramento complessivo dei servizi sanitari svolto dall’assessore, negando che ci siano le condizioni per procedere al commissariamento. Invito il Presidente – ha concluso - a procedere immediatamente a verificare se esista davvero la disponibilità del Governo ad una rimodulazione temporale del piano”.

“Il nostro giudizio resta quello di due anni fa – ha affermato  Tommaso Luzzi (An) -  quando chiedemmo le dimissioni dell’assessore per la sua incapacità. Vogliamo che siano azzerati i vertici delle Asl sul nostro territorio, perché in assenza di controllo sul lavoro dei Direttori generali la spesa sanitaria continua ad aumentare e a farne le spese sono i cittadini. Chiedo al Presidente – ha chiosato - di venire con me a girare le aziende ospedaliere per rendersi conto che la sanità nel Lazio non funziona.”

Enrico Fontana (capogruppo dei Verdi) ha sostenuto che “l’impegno per rimodulare il piano di rientro sanitario è importante e possiamo assumerlo insieme. Io ed il consigliere Mariani abbiamo deciso di sottoscrivere la proposta di legge del presidente Canali affinché si intervenga in maniera incisiva per razionalizzare il sistema delle aziende sanitarie riducendone i costi di gestione. Il no del Presidente Marrazzo al commissariamento dovrebbe vederci tutti uniti ed il Consiglio dovrebbe essere coeso nel chiedere al Governo di rispettare gli impegni presi e trasferire le risorse previste.”

 “Dobbiamo dire in modo molto chiaro che l’opposizione, nel momento in cui il Presidente chiede di concertare alcune decisioni, può essere d’accordo; è anche nostro interesse sederci allo stesso tavolo perché è stato sbagliato il piano di rientro e non è stata modificata la struttura del sistema sanitario” ha detto Alfredo Pallone, capogruppo di Fi. “Se le scelte sono condivise non possiamo non parlare del problema del piano sanitario che vorremmo conoscere e che oggi dobbiamo rimodulare – ha aggiunto -  quando avremo gli indicatori potremo tagliare le strutture che non sono efficienti e rilanciare un discorso di prevenzione nel territorio. Se il Presidente vuole fare un discorso per il bene comune noi non ci sottrarremo purché garantisca l’opposizione, mantenendo a sé la delega sulla sanità”.

L’impegno di Augusto Battaglia è stato pubblicamente apprezzato da Giuseppe Mariani dei Verdi che ha riconosciuto il “lavoro silenzioso, pieno di coraggio e svolto in solitudine” dell’ex assessore alla Sanità. Al tempo stesso tuttavia il consigliere Mariani ha dato atto che il presidente Marrazzo   “necessariamente doveva assumere questa responsabilità”. Nel suo intervento Mariani ha invocato la riduzione dei dirigenti della Sanità: “Troppi direttori e troppe figure apicali che non corrispondono alle nostre aspettative: la riduzione dei costi passa attraverso la riduzione di tutte queste figure da cui non abbiamo alcun ritorno” ha detto.

Di “grave momento istituzionale della Regione” ha parlato invece il consigliere Bruno Prestagiovanni (An) che ha dichiarato: “Siamo stanchi di vedere una maggioranza che svolge contemporaneamente il ruolo di maggioranza e di opposizione. Non c’è bisogno che lei, Presidente, tenda la mano all’opposizione: faremmo meglio a parlare della crisi politica di questa maggioranza con un dibattito franco, altrimenti è meglio mettere fine a questo stillicidio istituzionale che ci sta portando alla rovina”. Prestagiovanni ha poi citato scelte politiche prive della necessaria copertura finanziaria e, riconoscendo all’ex assessore Battaglia le qualità “di persona pulita e perbene”, ha chiesto: “Presidente, è sicuro che la responsabilità sia tutta in capo a  Battaglia e che non ci sia anche una responsabilità dell’assessore al Bilancio che ha il compito di vigilare sull’andamento della spesa in ambito sanitario?”

“Quella della sanità è certamente una situazione complessa, serve uno sforzo di responsabilità collettiva, che spesso vedo nascosta dietro calcoli politici – ha dichiarato Giovanni Carapella (Pd) -  Nel momento in cui assume su di sé la delega alla sanità, Marrazzo non può farlo solo dal 10 al 30 di giugno. Io non vedo in giro fenomeni in grado di fare miracoli su questa materia. E allora invito Marrazzo a portare avanti con saggezza questo compito, smentendo le chiacchiere di corridoio sul rimpasto e tenendo distinti politica, partiti e istituzioni”

Luigi Celori (An) ha dichiarato: “L’assessore Montino dice che Battaglia è stato lasciato solo, lo stesso Battaglia ha dichiarato: ‘erano due anni che mi facevano la guerra’. E del resto conosciamo bene i contrasti con i presidenti e i membri della commissione Sanità, gli attestati di stima ‘postumi’ di questi giorni, sono insomma inutili e falsi. E’ bene che ciascuno si assuma le proprie responsabilità, a cominciare dai direttori generali, che abbiamo visto spesso fare più i propri interessi che quelli della sanità. Penso ad esempio alle consulenze.  Il presidente Marrazzo fa bene ad assumere su di sé questo importante ruolo, non guardando in faccia a nessuno, ma confrontandosi in maniera costante con il consiglio regionale”.

Il presidente della Commissione Sanità, Luigi Canali (Lista Pietro Marrazzo per il Pd),  ha esordito dichiarato che è sua intenzione cercare una  soluzione comune per risolvere il problema. “Pieno appoggio alla decisione del presidente Marrazzo di assumersi in prima persona l'onere della politica sanitaria della regione – ha esordito Canali - ; soddisfazione, anche se un po' tardiva, per il fatto che il nuovo piano di rientro dal deficit sarà finalmente esaminato e condiviso in tutte le sue fasi dal consiglio nelle sue articolazioni; piena disponibilità infine della commissione Sanità a esaminare, con la massima urgenza, tutte le misure necessarie per sbloccare la situazione. Questo mio impegno e questo mio appoggio intendono chiudere le polemiche recenti e remote, anche se va detto in modo definitivo che finalmente oggi i conti sono chiari, e dimostrano come il dissesto della sanità sia stato provocato anche dall'incauta, troppo affrettata unificazione delle tariffe. Cosa che ha contribuito a spostare il sistema dalla domanda all'offerta dei servizi sanitari, moltiplicando i costi a dismisura". “Dobbiamo fare un passo indietro tutti – ha concluso Canali -dobbiamo puntare a  un modello che ha al centro il cittadino con tutte le sue ansie”.

“Non abbiamo mai manifestato nei confronti di Battaglia condivisione, ma sappiamo che c’era condivisione tra Battaglia e la Giunta – ha detto  il capogruppo di AN, Antonio Cicchetti - secondo il quale “molti indici ci dicono che intorno alla Sanità crescono i germi del malaffare.  Il che ci induce a dire che è stato fatto poco – ha proseguito Cicchetti -  Le gare delle Asl forse devono essere fatte nelle caserme dei carabinieri, della guardia di finanza? Che cosa è stato fatto? Credo che i ladri vadano inabissati”.  E a proposito degli accreditamenti per le forniture: “Quanti ne sono stati revocati da questa maggioranza?”, si è chiesto Cicchetti che è intervenuto anche sulle nomine dei direttori delle Asl. “Chiediamo che non sia pensabile che chi ogni giorno autorizza le spese resti al suo posto”, ha detto il capogruppo di AN.  “Le aperture che ha fatto Canali – ha concluso Cicchetti - vanno intercettate, ma non siamo interessati a entrare nella gestione, bensì venga fatta pulizia, a cominciare dalle nomine dei direttori delle Asl”.

Antonietta Brancati (Repubblicani, Liberali e Riformatori) ha invitato l’opposizione ad una concreta disponibilità a far uscire la sanità regionale dall’attuale difficoltà gestionale. Una situazione che – a detta della consigliera – accomuna il Lazio ad altre regioni. Brancati ha condiviso la gratitudine di Marrazzo verso quanti hanno lavorato nella sanità, anche perché i risultati sono condizionati da fattori strutturali. Dopo aver sottolineato quanto la spesa sia influenzata dall’aumento degli anziani, dalle nuove tecnologie e dal ricorso a costosi sistemi di medicina “difensiva” Brancati ha concluso:  “Ci vuole un cambio di passo, valorizzando le punte di eccellenza nella sanità pubblica”. La sua proposta è quella di tagliare i costi burocratici, riducendo le Asl, di concentrarsi sulla programmazione ed i controlli oltre che rivedere parti del piano di rientro. Brancati ha ribadito il proprio no alle nomine politiche dei primari ed alle consulenze, rifiutando anche l’ipotesi che un tecnocrate vada a guidare l’Assessorato alla Sanità. “Sarebbe la rinuncia della politica svolgere il proprio ruolo” ha detto.

Massimiliano Maselli (Fi) ha apprezzato l’impegno dell’ex assessore Battaglia nello sforzo di migliorare la sanità del Lazio. “C’era ed è stato trovato un debito – ha detto – La scommessa dei governi e delle amministrazioni per il futuro è di non trovare più di questi debiti”. Maselli ha ricordato che sin dall’inizio della legislatura l’opposizione ha mandato segnali di disponibilità politica per migliorare i conti del sistema sanitario regionale. “C’è stata una riduzione della spesa – ha aggiunto – ma è stata inferiore alle aspettative”. Ha quindi espresso l’augurio che il Consiglio regionale, alla fine del mandato, si possa attribuire risultati più confortanti. Maselli ha proposto di disattivare le strutture sanitarie pubbliche che sono improduttive e tagliare quelle private che non hanno i requisiti per essere accreditate. Dopo aver ricordato che il 45% delle Asl del Lazio non ha un servizio ispettivo, ha chiesto che venga ridotto in numero delle Asl.

Al termine del dibattito è intervenuto per la replica il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo: “La rimodulazione del piano di rientro dal deficit sanitario che porteremo al governo  - ha annunciato - nascerà dal confronto con le parti sociali, con gli imprenditori, poi verrà portata in commissione Sanità e in Consiglio regionale. Solo dopo affronteremo il confronto con l’esecutivo nazionale”.

“L’atto che io ho compiuto – ha spiegato  il presidente della Regione - non riguarda il merito del lavoro svolto in questi anni. Non c’è stato nessun condizionamento, né è stata una scelta politica. Di fronte a un Governo che invia una lettera, che contiene un’apertura, ma che dà una scadenza precisa, ho colto che si apriva una fase nuova: il tema che va posto di fronte all’opinione pubblica e al governo stesso è la difesa della sanità del Lazio, l’autodeterminazione della nostra Regione nei confronti delle problematiche che rimangono ancora aperte”.

“In questa fase – ha proseguito  Marrazzo - ho immaginato di riassumere come presidente non della Giunta, ma della Regione, l’unità di tutto il territorio in questo confronto con il Governo. E non permetterò che questa scelta possa entrare in altri percorsi che corrono paralleli. Infine vorrei ribadire che non ci sono le condizioni per un commissariamento. Il Lazio da due anni non apporta debito. E lo stanno facendo i cittadini, con grandi sacrifici. Il commissariamento metterebbe in discussione l’equilibrio della sanità del Lazio. Per questo ho sentito l’esigenza di mettere in massima sicurezza il rapporto tra due istituzioni, noi abbiamo un dovere nei confronti dei cittadini della Regione Lazio”.

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
torna al menù