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Lazio, in Consiglio legge su organizzazione dei produttori e filiere



10/12/08 - Accordi di filiera per garantire ai produttori agricoli un prezzo più equo, incentivi per permettere alle aziende agricole di associarsi e creare organizzazioni attraverso le quali contrattare con più forza sul mercato, politiche per l’accorciamento delle filiere e per la promozione di gruppi di offerta. Sono questi i punti fondamentali della nuova legge esaminata nel pomeriggio dal Consiglio regionale del Lazio, che è giunto all’approvazione dell’articolo 23 (di complessivi 27) ed è poi stato sospeso per mancanza di numero legale. Nella proposta di legge parzialmente approvata  è stato reinserito, con un emendamento dell’assessore, un articolo sui gruppi di acquisto e sui gruppi di acquisto solidale la cui regolamentazione era stata stralciata in commissione. Presentata  dall’assessore all’agricoltura Daniela Valentini, la legge è la prima di un pacchetto di tre norme all’ordine del giorno del Consiglio regionale che comprende anche una proposta dell’opposizione sui mercati dei contadini e la legge contenente diverse disposizioni urgenti per l’agricoltura.

“Questa è una proposta di legge importante, molto innovativa e complessa che completa la strategia seguita dall’assessorato negli ultimi tre anni e mezzo – ha detto l’assessore Daniela Valentini  – Il nostro obiettivo è avviare un percorso che da una parte dia nuove leggi al settore agricolo e dall’altro fornisca uno strumento di innovazione attraverso i Piani di sviluppo rurale”. Per la prima volta, ha sottolineato ancora l’assessore, la Regione promuoverà e si farà garante di accordi di filiera che serviranno ad assicurare a tutti,  contadini, trasformatori e distributori, la formazione di un prezzo il più possibile stabile, annuale e soprattutto equo nel remunerare tutti i protagonisti della produzione, stabilendo disciplinari di produzione molto precisi. “Dobbiamo ribaltare il meccanismo per cui gli anelli deboli della catena sono da un lato gli agricoltori nel contrattare il prezzo di vendita dei loro prodotti, per cui ottengono cifre molto basse, e dall’altro i consumatori che finiscono per pagare un prezzo altissimo”. Per permettere ai coltivatori di essere attori più forti sul mercato, difendendo i loro interessi in modo più efficace, la legge promuove le organizzazioni dei produttori, offrendo contributi per consentirne la nascita. “E’ sotto gli occhi tutti la parcellizzazione delle nostre aziende agricole – ha detto  Maro Perilli (Pd) presidente della commissione Agricoltura del Consiglio, e relatore della legge – E’ necessario fare massa critica e noi con questa legge favoriamo gli accordi di filiera e aiutiamo la realizzazione di questo obiettivo”. Un risultato che sta a cuore alle aziende che, ha detto ancora l’assessore Valentini, hanno già presentato attraverso il Piano di sviluppo rurale 46 richieste di accordi di filiera.  La legge prevede determinati requisiti per il riconoscimento delle  organizzazioni  che devono essere composte solo da produttori agricoli, avere sede legale nel Lazio, essere composte da un minimo di soci e avere una certa produzione lorda vendibile. Sono previsti inoltre incentivi speciali per le organizzazioni di aziende situate in zone svantaggiate e per quelle che praticano agricoltura biologica.

La legge si occupa anche dell’accorciamento della filiera, offrendo contributi per le aziende che intendono fare vendita diretta,  promuovendo la nascita dei gruppi di acquisto e dei gruppi di acquisto solidale, e finanziando un portale regionale nel quale saranno pubblicate le gamme dei prodotti messi sul mercato dai gruppi di offerta, ovvero i produttori associati, e i relativi prezzi. 

Critici alcuni interventi dell’opposizione: il consigliere Erder Mazzocchi (An) ha giudicato insoddisfacente la replica dell’assessore alle sue richieste di chiarimento su come sarà spesa la cifra messa in bilancio per questa legge (1 milione e mezzo di euro), mettendo poi in guardia dall’eccessivo numero di regolamenti attuativi e integrativi previsti nel testo che saranno approvati dall’assessore e che possono stravolgere la legge stessa.  Il capogruppo di Alleanza nazionale, Antonio Cicchetti ha sottolineato come spesso i produttori italiani siano lasciati in balia di una concorrenza estera feroce dei cui prodotti non si controlla la qualità, mentre gli italiani devono subire moltissimi controlli.

Il consigliere Pietro Di Paolantonio (An), presentatore della proposta sui mercati dei contadini, ha invece spiegato di essere a favore di una legge che porta al centro delle attività produttive le attività legate all’agricoltura “che rimane – ha detto – in assoluto il settore che per primo può combattere in modo efficace alcuni effetti distorti della globalizzazione e del cosiddetto turbo-capitalismo, causa principale di problemi che oggi cominciamo a vedere in tutto il mondo occidentale”.   

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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