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Lazio prima regione a regolamentare la mediazione familiare



Una seduta del Consiglio regionale10/12/08 - Il Consiglio Regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Bruno Prestagiovanni, ha approvato a maggioranza la proposta di legge "Norme per la tutela dei minori e la diffusione della cultura della mediazione familiare".
In otto articoli la legge mira a promuovere il ricorso alla mediazione familiare quale strumento che permetta alle coppie interessate da processi di separazione o divorzio di trovare le basi per un accordo reciproco e duraturo che tenga conto dell'interesse morale e materiale dei figli, in uno spirito di responsabilità genitoriale condivisa.

"Questo testo è stato ampiamente condiviso - ha spiegato il presidente del Consiglio Guido Milana, primo firmatario - sia all'interno della commissione competente sia con le istanze provenienti dall'esterno, attraverso un lungo percorso di confronto. La Regione interviene per prima in una materia in cui si registra un vuoto legislativo a livello nazionale, centrando l'attenzione, in particolare, sull'aspetto della tutela dei figli, spesso vittime inconsapevoli della frattura del legame coniugale."
"Si tratta di un altro impegno importante a favore dei minori - ha aggiunto l'assessore alle Politiche sociali Anna Salome Coppotelli - la legge, infatti, si propone di accompagnare i genitori in un percorso civile di separazione e, soprattutto, di difendere i diritti dei minori." "Questa legge - ha detto, poi, l'assessore all'Istruzione Silvia Costa (Pd) - regolamenta una figura già operativa nel territorio regionale, ampliandone le possibilità di utilizzo attraverso la previsione di un'applicazione anche in ambito scolastico."

La legge prevede l'istituzione, presso l'assessorato alle Politiche sociali, dell'elenco regionale dei mediatori familiari. "In questo modo - ha sottolineato Milana - si realizza una prima razionalizzazione dei soggetti abilitati a svolgere l'attività di mediazione, permettendo agli 'utilizzatori' di avere una garanzia di qualificazione professionale su una materia vasta e delicata che, avendo a che fare con i minori, non può essere trattata da chiunque". Possono iscriversi all'elenco, infatti, i laureati in discipline psicologiche, sociali o giuridiche in possesso di idoneo titolo di specializzazione ovvero coloro che, all'entrata in vigore della legge, possano vantare almeno due anni di esercizio dell'attività di mediatore.
E' prevista, inoltre, l'istituzione - presso le Asl - della figura del coordinatore per la mediazione familiare con il compito, tra l'altro, di coadiuvare la Regione nella progettazione di efficaci politiche di sostegno alla vita di coppia, di avviare un dialogo con magistrati e operatori psicosociali che si occupino di procedimenti di separazione in cui siano coinvolti figli minori e di coordinare i mediatori presenti nei distretti socio-sanitari. Un miglior coordinamento dell'intera rete dei servizi sociali, senza ulteriori costi per il pubblico.
I piani di zona dei distretti socio-sanitari, infine, possono prevedere l'istituzione di un centro per la mediazione familiare distrettuale che proceda ad attivare servizi di consulenza, ascolto e sensibilizzazione per genitori e minori e a realizzare progetti formativi nelle scuole.

Nell'annunciare il proprio voto favorevole il capogruppo Massimo Pineschi (Lista civica Marrazzo-Pd) ha sottolineato che "si tratta di una legge importante perché - in presenza di situazioni difficili come sono quelle delle separazioni - è fondamentale la presenza di un soggetto estraneo agli interessi di parte che cerchi di riportare alla ragionevolezza."
Il capogruppo Udc Aldo Forte, invece, ha dichiarato il proprio voto contrario, affermando che "le priorità della Regione, in questo momento di crisi economica, sono altre. Se la Regione si vuole adoperare per sostenere la famiglia può utilizzare strumenti diversi."
Il consigliere Claudio Moscardelli (Pd) ha ribadito che "questa legge è importante perché offre un rifermento ai genitori, nella gestione di una situazione complessa, per mantenere relazioni non conflittuali. Per questo voteremo a favore."
Anche il capogruppo An Antonio Cicchetti ha annunciato il proprio voto favorevole "perché si tratta di un discreto prodotto legislativo che risponde ad una serie di vuoti che esistono nell'ordinamento. Dobbiamo, però, verificare periodicamente se le professionalità indicate siano le più idonee e se l'articolato risponda almeno in parte alla casistica che si presenta alle amministrazioni comunali."
"Si tratta di una legge che per certi versi pone delle perplessità - ha concluso il consigliere Massimiliano Maselli (Fi-Pdl) - in considerazione del vuoto normativo a livello nazionale. Spero, però, che questa legge, che è importante, sia di stimolo anche per il parlamento a legiferare in tempi brevi in materia."

 

A cura dell'Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio
Info: 800 01 22 83
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