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Entra nel vivo la discussione della Finanziaria 2011 nell'Aula consiliare


20/12/10 - Nella ripresa dei lavori del Consiglio regionale del Lazio, i consiglieri regionali entrano nel vivo della discussione generale sulla Finanziaria 2011 del Lazio.

Presieduta da Mario Abbruzzese, l'Aula ha ascoltato le due relazioni di maggioranza e minoranza, per le quali la Commissione al Bilancio ha designato: per la maggioranza il presidente della stessa Commissione Franco Fiorito (Pdl) e per la minoranza il vicepresidente Claudio Mancini (Pd).

Franco Fiorito:
"E' con grande piacere che illustro in quest'Aula le giornate che in quanto relatori di maggioranza e di minoranza abbiamo vissuto all'interno della commissione, in particolare legandomi all'ottima esposizione che ha fatto l'assessore Cetica di un bilancio che è molto complesso, quest'anno composto da tre proposte di legge, la 120 (Bilancio), la 121 (Finanziaria) e la 122 (Collegato)".

"Ci troviamo di fronte - ha detto Fiorito - alla novità di un bilancio fatto praticamente con povertà di risorse dovuti a tanti fattori. Abbiamo cercato in questo bilancio di contemperare due cose: la prima è quella di riunire nel lavoro di commissione la rappresentatività istituzionale di questo Consiglio, cioè non fare colpi di maggioranza. La seconda è il risanamento di questa Regione ed i nostri segnali sono forti sul risanamento della sanità, sulle società, sugli enti inutili, sugli sprechi, sono forti sulla scelta di allocare determinate decisioni e soprattutto determinate risorse".

"Questo bilancio diventi il primo mattone di una costruzione solida che possa permettere l'avanzamento economico, sociale, imprenditoriale delle categorie, di tutto quello che rappresenta una Regione grande ed importante come la nostra, che è la prima in Italia".

Fiorito ha chiesto alla minoranza e alla maggioranza di "concentrarci in questi giorni sui temi più importanti, che la prova di maturità di questo Consiglio debba essere riuscire ad approvare questo bilancio prima della pausa natalizia, per una questione ovviamente politica, per una questione tecnica, perché l'ultimo bollettino ufficiale utile per evitare ai cittadini del Lazio di rischiare l'aumento delle tasse riguardo alla sanità, sarà quello del 28 dicembre, ed anche per motivi economici, perché così potremmo avere delle cifre che sono non eccessivamente negative per la nostra Regione e porre quelle premesse di cui parlavo prima".

Claudio Mancini:
"Il delicato equilibrio costituzionale dell'Europa e del nostro Paese si regge intorno all'idea che il primato della politica, che è nella sovranità popolare, deve essere contemperato da un rispetto delle istituzioni, dei pesi e dei contrappesi che consentono alla società civile, alle rappresentanze delle minoranze, di intervenire nel processo di formazione delle scelte e quindi di avere un Governo equilibrato, in cui le scelte politiche che guidano sono le scelte che contemperano diversi portatori di interessi e diversi portatori di soluzioni".

"Il Consiglio è stato messo, - ha continuato Mancini - nelle condizioni di una discussione istruttoria sul bilancio, messo tra la Scilla di un ritardo nella presentazione, perché c'era il patto con il Governo e con le Regioni e la Cariddi di un 31 dicembre entro il quale, se la Regione non approva il bilancio, scatta automaticamente la sanzione sulla partita più delicata, che conosciamo tutti, che è quella della copertura dei disavanzi sanitari che penalizza i cittadini delle imprese del Lazio in maniera tale da rendere irresponsabile ovviamente prolungare i termini oltre il 31 dicembre".

"Arriviamo a questo bilancio con un confronto insufficiente con le forze politiche in Consiglio regionale, con le parti sociali e con i soggetti fondamentali del confronto e dell'azione di governo della Regione che sono gli enti locali".

"Faremo la nostra parte - ha detto Mancini - avendo sottoscritto come minoranza, sette emendamenti al bilancio, su cui chiediamo e ci aspettiamo che la maggioranza accetti un confronto di merito. La prima questione che porremmo congiuntamente e che abbiamo posto congiuntamente riguarda la scelta che si fa sulla sanità rispetto alle politiche per gli investimenti. Sulla sanità noi chiediamo che il Consiglio si pronunci, sull'edilizia sanitaria, in particolare definendo le fonti di finanziamento per la realizzazione dei nuovi ospedali che sono contenuti anche nel Piano di rientro varato da questa Giunta e dal commissario Polverini. Il secondo punto su cui chiederemo che si dibatta è quello relativo agli investimenti. Terzo punto, riguarda gli investimenti specifici legati al programma dei grandi attrattori culturali, su cui chiediamo che si possa discutere, perché noi non siamo affezionati alle scelte che abbiamo fatto quando governavamo. Quarto punto, il rischio idrogeologico. Quinto punto, il reddito minimo. Sesto punto, il diritto allo studio. Settimo, le questioni sociali legate alla sanità. Su questi sette aspetti chiediamo alla maggioranza - ha concluso Mancini - di accettare un confronto di merito sugli emendamenti che abbiamo proposto e di poter misurare su questi la volontà di avere un dialogo costruttivo. Concludo, ribadendo il nostro giudizio. Noi vediamo con preoccupazione una posizione della Giunta che sceglie di concentrare tutte le proprie forze e tutte le proprie risorse su una politica guidata dal Presidente della Giunta, oggi in maniera decisionista. Domani, questo decisionismo potrebbe avere un tratto autoritario che non ci piace.

I lavori del Consiglio continuano con la "discussione generale" da parte dei consiglieri di tutti i gruppi iscritti a parlare.

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