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Consiglio Lazio: "Dichiarare bacino del Sacco area a rischio ambientale"


02/02/11 - La Giunta della Regione Lazio dovrà approvare entro sei mesi la dichiarazione di area a elevato rischio di crisi ambientale per il territorio del bacino del fiume Sacco. A disporlo un ordine del giorno - sottoscritto da Angelo Bonelli (Verdi), Ivano Peduzzi (FdS) e Annamaria Tedeschi (Idv) - votato oggi a maggioranza dal Consiglio regionale del Lazio. La zona destinataria della dichiarazione è quella che coincide con la perimetrazione compiuta nel gennaio 2008 da un decreto del Ministero dell'ambiente. L'ordine del giorno, approvato oggi, parte dalla premessa che l'area è caratterizzata "da gravi alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici e nel suolo, con rischio per la popolazione e l'ambiente".

"Chiedo all'assessore all'ambiente - ha poi concluso Bonelli - che il commissario straordinario informi il Consiglio dei risultati ottenuti". Un confronto da estendere in commissione, ha aggiunto Peduzzi, anche ai sindaci e ai rappresentanti delle comunità locali. Secondo l'esponente della FdS un ulteriore inquinamento sarebbe infatti in corso. A seguito anche dei recenti servizi televisivi su un pastore di Colleferro, i consiglieri della Lista Bonino-Pannella, Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita, hanno depositato un'interrogazione all'assessore Mattei per avere urgentemente queste risposte. Tedeschi, infine, ha denunciato la situazione - a suo dire - di "illegalità" dei controlli nella zona. "Vogliamo una prospettiva nuova per questo territorio" ha detto, chiedendo più risorse per l'Arpa e per la bonifica. Bonifica reclamata pure da Giuseppe Celli (Lista civica Cittadini/e).

Carlo De Romanis (Pdl), ha annunciato voto favorevole e ricordato che la Giunta è già attiva sul problema, ma ha chiesto cosa ha fatto il precedente governo regionale. Angelo Miele (Lista Polverini) non si è detto favorevole alla dichiarazione, ma piuttosto ha proposto una conferenza interprovinciale. Dello stesso parere Antonio Paris (Misto), che ha dichiarato il proprio voto contrario.

Francesco Scalia (Pd), nell'annunciare il voto a favore del Pd, si è mostrato preoccupato perché l'ordine del giorno avrebbe potuto essere utilizzato come "pretesto" per bloccare le attività industriali e, nello stesso tempo, ostacolare le riconversioni. Per questa ragione ha ottenuto di cancellare dal testo, con un emendamento approvato a maggioranza, un divieto alla realizzazione di ulteriori attività industriali soggette ad autorizzazione integrata ambientale. "La Regione sta intervendendo dai tempi della Giunta Marrazzo", ha ricordato. Scalia ha poi chiesto l'estensione dell'area commissariale oltre agli attuali confini, ad esempio a Ceccano. Al termine del dibattito è intervenuto l'assessore Marco Mattei che si è detto aperto alla richiesta di dichiarazione di area a elevato a rischio, ma ha tenuto a precisare che i risultati dei controlli non sono ancora "certificati". "Il commissario sarà sollecitato a produrre una relazione definitiva sullo studio delle cause e sull'area interessata" ha annunciato. Mattei, infine, ha ricordato la necessità del coinvolgimento degli enti territoriali e, pur nella consapevolezza del problema, di evitare facili allarmismi. Opportunità, quest'ultima, condivisa da numerosi consiglieri di entrambi gli schieramenti.

 

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