menù principale per la navigazione

  1. menù argomenti correlati
  2. contenuto della pagina
  3. servizi

Ora per ora:

ferma lo scorrimentomostra tutte le notizie
Siete qui: Homepage / Comunicati / Dettaglio

Lazio, Cosiglio avvia esame legge su decreto 'Brunetta'


02/02/11 -
Approvati i primi dieci articoli. La seduta riprenderà mercoledì 9 febbraio


Con la relazione dell'assessore regionale alle Risorse umane Fabio Armeni, il dibattito in Aula e l'approvazione dei primi dieci articoli, il Consiglio regionale del Lazio ha iniziato l'esame della proposta di legge che recepisce le norme contenute nel decreto legislativo n. 150 del 2009, la cosiddetta 'Riforma Brunetta'. Il provvedimento interessa tutti i dipendenti pubblici della Giunta, del Consiglio, degli Enti e delle Agenzie regionali, inclusi quelli del comparto della Sanità.
"Tra gli obiettivi primari del Governo regionale - ha dichiarato l'assessore Fabio Armeni - assume una posizione di assoluto rilievo la valorizzazione delle risorse umane e dell'organizzazione regionale, finalizzata a premiare la meritocrazia attraverso un percorso legislativo e regolamentare che rende protagonista non solo la politica del governo regionale ma soprattutto i lavoratori ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali". Nel corso della sua relazione, Armeni ha spiegato che questa legge definisce il quadro generale entro il quale dovranno inserirsi le normative regolamentari delle singole amministrazioni regionali, da emanare entro il 31 dicembre 2011. L'assessore ha poi spiegato quelli che a suo avviso sono i punti forti della riforma: "Garantisce un sistema di valutazione delle prestazioni che riconosca il merito; assicura una migliore organizzazione del lavoro; incrementa la trasparenza amministrativa, legando l'efficacia di ciascun provvedimento alla sua pubblicazione sul sito web delle amministrazioni; assicura il corretto e continuo svolgimento delle attività di controllo interno; attiva un processo di delegificazione e semplificazione amministrativa".
"Considero questo provvedimento - ha concluso Armeni - innovativo nei confronti dei nostri ordinamenti e dei nostri dipendenti e che spinge la nostra Regione ad aprirsi e ad adattarsi ai cambiamenti in atto nella nostra società".
Il presidente della commissione Risorse umane, Stefano Galetto (Pdl), ha parlato di "una netta inversione di tendenza culturale con l'obiettivo di rendere più efficiente tutta la macchina amministrativa. Si tratta di un provvedimento che ha come elemento centrale l'introduzione del concetto di meritocrazia nella distribuzione degli incentivi al personale regionale, che non potranno più essere assegnati a pioggia, in maniera indiscriminata. E' questa una determinata volontà di questo governo della regione lazio per valorizzare le risorse umane. Inoltre - ha proseguito Galetto - questa legge è efficace per l'intera popolazione del lazio proprio per la vastità dell'ambito di applicazione, che investe tutte le amministrazioni, a partire dalle asl e potrà influenzare in maniera positiva alcuni aspetti della vita quotidiana dei cittadini".
Il vicepresidente della commissione, Giuseppe Parroncini (Pd), ha invitato la maggioranza "a riflettere, a proseguire il dialogo con i sindacati e a non fare brusche accelerazioni su questo provvedimento, anche perché sull'applicazione del decreto 150 c'è ancora un dibattito in corso a livello nazionale. Riteniamo non opportuno fare noi da cavia, visto anche che sono poche le regioni che si sono mosse su questo terreno. Tra l'altro - ha proseguito Parroncini - mi risulta che lo stesso ministro Brunetta ha fatto la legge quadro ma non la applica nei suoi uffici. Ma quello che più mi preoccupa e la contrarietà dei sindacati, i quali ci hanno detto nelle audizioni che questa legge rischia di diventare inutile perché non ci sono risorse, c'è il blocco dei contratti, il blocco del turnover in molte amministrazioni e c'è tutta l'emergenza del precariato che va risolta prima delle altre questioni, soprattutto nella sanità, dove rischia di far saltare molti servizi primari".
"Questa legge - ha concluso Parroncini - è solo una manovra propagandistica figlia della battaglia di Brunetta contro i fannulloni, che esaspera la competizione individuale tra i dipendenti in una sorta di darwinismo amministrativo".
Critiche condivise anche da Luigi Nieri (Sel), il quale ha sottolineato come "questo provvedimento sia figlio di quella filosofia che ha incarnato il ministro Brunetta, secondo cui tutto il comparto del lavoro pubblico è inutile e lo ha coniato con quella famosa espressione: 'i fannulloni'. Avremmo dovuto ascoltare di più la conferenza delle regioni che ha raccomandato prudenza, nonché i sindacati che rappresentano l'intero mondo del lavoro e che hanno chiesto di soprassedere".
Hanno criticato il provvedimento anche i consiglieri Fabio Nobile (Fds), Annamaria Tedeschi (Idv) e Marco Di Stefano (Pd).
Andrea Bernaudo (Lista Polverini) è invece intervenuto a difesa della legge, ribadendo che "l'obiettivo non è quello di punire o penalizzare i lavoratori, al contrario, è quello di migliorare tutta la pubblica amministrazione, a partire dalla organizzazione del lavoro, con benefici proprio per i dipendenti. E' una legge che non comporta ulteriori spese - ha spiegato Bernaudo - e che ruota intorno alla razionalizzazione e alla migliore organizzazione del lavoro. Non sarà più possibile dare incentivi in modo indifferenziato ma saranno valutati i criteri del merito e del raggiungimento dei risultati. E questo non può che essere inteso come una garanzia a favore dei dipendenti".
Anche Carlo De Romanis (Pdl) e Maurizio Perazzolo (Lista Polverini) sono intervenuti a sostegno del provvedimento.

[LuS]

Area Informazione
indirizzo: Via della Pisana 1301 00163 - Roma -
tel: 06.6577.1408
fax: 06.6500.1518
e-mail: areainformazione@regione.lazio.it


torna al menù