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Lazio: no secco a ogm in agricoltura e alimentazione


25/09/06 - “Abbiamo approvato un provvedimento le cui linee guida sono il ‘principio di precauzione’ previsto dall’articolo 174 del Trattato della Comunità Europea ed il diritto all’informazione da parte dei cittadini, e degli agricoltori in particolare, al fine di permettere scelte consapevoli nel momento dell’acquisto sia degli alimenti sia dei mezzi di produzione, quali mangimi e sementi”.
Così Mario Perilli (Ds), presidente della commissione Agricoltura, al termine della seduta che ha dato via libera alla proposta di legge regionale inerente “Disposizione urgenti in materia di Organismi geneticamente modificati (OGM)”.
Il provvedimento introduce il divieto generalizzato alla coltivazione e all’allevamento di organismi geneticamente modificati nel territorio regionale non solo per fini agricoli e zootecnici ma a qualsiasi titolo, quindi anche a scopo ornamentale, domestico o industriale. Quest’ultima disposizione intende evitare eventuali contaminazioni biologiche anche attraverso l’impollinazione o altro materiale, per esempio i residui colturali. Unica eccezione al divieto, le sperimentazioni autorizzate ai sensi della normativa vigente attuando particolari misure di sicurezza ma sempre al di fuori di aree di particolare pregio ambientale e agricolo, e comunque in ‘ambiente confinato’.
“Anche i gestori di esercizi commerciali - ha spiegato Perilli - saranno tenuti a fare la loro parte, dal momento che le norme approvate imporranno loro di conservare o esporre i prodotti OGM separatamente da altri e di renderli ben identificabili. E’ anche nostra intenzione di monitorare costantemente la situazione riguardo l’obbligo per i rivenditori di sementi di pubblicizzare i divieti concernenti l’impiego di OGM in agricoltura, e di registrare i dati sugli acquisti e vendite di sementi modificate per facilitarne la tracciabilità. Allo stesso tempo - ha proseguito - per valorizzare i prodotti laziali che non ricorrono alle modifiche genetiche abbiamo ritenuto di istituire il marchio regionale “prodotto libero da OGM-GMO free”, questo al fine di promuovere e valorizzare le filiere di alimenti ottenuti senza l’impiego di OGM. Ritengo questa proposta di legge, che abbiamo elaborato in sinergia con l’assessore Valentini - ha concluso Perilli -, un ulteriore sostegno all’agricoltura di qualità che garantisce ancora di più il rapporto di fiducia instaurato tra consumatori e produttori del Lazio”.
Erano presenti alla riunione l’assessore all’Agricoltura Daniela Valentini (Ds), i consiglieri Ivano Peduzzi (Prc), Pietro Di Paolantonio (An), Luigi Canali (Lista Marrazzo), Enrico Fontana (Verdi), Paola Brianti (DL).
191/Ntr/ac/25settembre2006

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