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Definizione per: Conferenza Stato-Città ed autonomie locali



  • Conferenza Stato-Città ed autonomie locali
  • d.p.c.m 2 luglio 1996
    d. lgs 281/1997
    l. 131/2003
    l. 11/2005
    d.p.r. 180/2006


    Organo collegiale con funzioni consultive e decisionali, presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, dal Ministro dell’interno o dal Ministro per gli affari regionali nelle materie di rispettiva competenza, è composto, inoltre, dai Ministri dell’economia e delle finanze, delle infrastrutture, della salute, dai presidenti dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia (ANCI), dell’Unione delle province d’Italia (UPI), dell’Unione nazionale comuni, comunità  ed enti montani (UNCEM), nonché, da quattordici sindaci e sei presidenti di provincia, designati rispettivamente dall’ANCI e dall’UPI.

    Istituito in via amministrativa, quale sede istituzionale e permanente di confronto e raccordo tra lo Stato e gli enti locali, il legislatore nazionale ha disciplinato la composizione, la convocazione e le funzioni della conferenza, attribuendo alla stessa, oltre a compiti di coordinamento nei rapporti tra lo Stato e le autonomie locali, anche attività di studio, informazione e confronto circa le problematiche connesse agli indirizzi di politica generale che possono incidere sulle funzioni proprie o delegate di province, comuni e comunità montane. In particolare, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, alla conferenza sono state attribuite nuove funzioni in materia di partecipazione degli enti locali al processo normativo comunitario.

    Per l’attuazione a livello territoriale delle misure di coordinamento definite a livello generale tra lo Stato e gli enti locali, la conferenza si avvale delle riformate prefetture-uffici territoriali del Governo .
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