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Seconda conferenza regionale sulla sclerosi laterale amiotrofica


26/05/11 - Roma


Si è svolta il 26 maggio scorso, presso la sede della Giunta regionale, la seconda conferenza regionale sulla grave malattia costituita dalla sclerosi laterale amiotrofica (SLA), organizzata dall'associazione "Viva la Vita" onlus dal titolo "Il modello sociosanitario dell'assistenza nella Regione Lazio".

Nel corso dell'iniziativa, patrocinata dal Consiglio regionale del Lazio, la consigliera regionale e membro dell'Ufficio di Presidenza, Isabella Rauti, ha annunciato di voler presentare in Consiglio regionale una proposta di legge per la creazione di un albo-registro regionale degli assistenti domiciliari specializzati nella sclerosi laterale amiotrofica (Sla).

A tale proposito, il consigliere segretario ha ricordato gli impegni presi dell'Amministrazione regionale in merito al percorso assistenziale delle persone affette da Sla, affermando che i riscontri sul campo, derivanti dalla sperimentazione sul territorio nelle Aa.Ss.Ll. RmA e RmC - che fanno da apripista ad un sistema di assistenza domiciliare socio-sanitaria integrata - spingono ad intensificare lo sforzo auspicando il coinvolgimento di tutte le Asl regionali, per superare la fase di sperimentazione, al fine di garantire parità di offerta di servizi a tutte le persone affette da sla. Necessario anche favorire una Conferenza dei direttori delle Asl che abbia come oggetto specifico ed esclusivo la messa in rete del modello sperimentale già avviato: alle istituzioni, infatti, spetta il compito di una presa in carico globale dei malati, di una riduzione dei costi economici e sociali sostenuti dalla famiglie e la facilitazione del percorso diagnostico e terapeutico, anche alla luce di un sistema integrato sociosanitario indispensabile per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Dietro i circa 350 casi di malati di Sla registrati sul territorio regionale, infatti, ha concluso il consigliere segretario, ci sono persone, vite, bisogni, costi umani ed esistenziali che coinvolgono intere famiglie, che non possono essere lasciate sole.

 

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