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Delegazione del Consiglio in visita istituzionale in Israele e Palestina


21/05/11 - Roma


Una delegazione del Consiglio regionale, composta dal Consigliere segretario Isabella Rauti, membro dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del Lazio, e dal consigliere Giancarlo Miele, Presidente della Commissione Sviluppo economico, è in visita istituzionale in questi giorni in Israele e Palestina. Nella giornata di mercoledì 18 a Tel Aviv il primo incontro: la visita al Centro Beit Wizo Italia, sostenuto dall'Associazione Donne Ebree d'Italia (ADEI), che con la sua attività contribuisce al sostegno di iniziative sociali in Israele con asili nido, rifugi per donne maltrattate, centri per anziani e per giovani disadattati al fine di aiutare i cittadini israeliani in difficoltà, siano essi ebrei, cristiani, arabi, beduini, drusi o circassi. L' associazione ADEI-WIZO attualmente sostiene quattro Centri in Israele: Maaloth, Beth Wizo Italia, Rehovot e Yevul. Il centro è attivo da oltre 50 anni e si offre oggi come modello interculturale e interreligioso di integrazione e convivenza tra diverse etnie e religioni, ebrei, arabi musulmani e cristiani. A questa struttura, che fornisce assistenza a circa 380 tra bambini e ragazzi che seguono corsi di sostegno allo studio, dopo scuola ma anche corsi teatrali e di pratica sportiva, la Regione Lazio ha donato un pc per l'aula informatica. A seguire, la delegazione si è recata al "Tel Aviv Sexual Assault Crisis Center", centro di ascolto per donne che hanno subito violenze e molestie sessuali, gestito dal Movimento femminista israeliano. Il centro di ascolto opera da oltre 30 anni ed è stato il primo attivo in Israele con lo scopo di spezzare la congiura del silenzio che circonda i casi di violenza. Ad oggi ha una media di oltre 10mila chiamate l'anno, una linea per le donne e una per gli uomini. Contribuiscono con grande dedizione all'attività del centro oltre 200 volontari e 14 dipendenti salariati. La struttura, presente in diversi punti del territorio, è in grado di offrire sportelli specializzati a cui le donne possono rivolgersi per trovare un sostegno e delle risposte ai problemi di abuso o di violenza domestica con la certezza di essere ascoltate e tutelate. Ultimo incontro della giornata a Gerusalemme, presso il convento di San Salvatore, con il Custode di Terra Santa, Padre Pierbattista Pizzaballa. Nella stessa sede, infine, l'Associazione Volontari per il Servizio internazionale (Avsi) ha illustrato alla delegazione lo stato dell'arte dei progetti di scolarizzazione dei bambini svantaggiati finalizzati al contrasto del fenomeno dell'emergenza educativa; a tal proposito, la delegazione visiterà nei prossimi giorni le realtà operative Avsi presenti a Gerico.

Il 19 maggio, poi, la delegazione ha visitato il campo profughi di Shuafat, l'unico campo dell'area palestinese all'interno dei confini municipali di Gerusalemme. Il campo, progettato su 2 chilometri quadrati per accogliere 10mila persone, ospita attualmente 30.000 rifugiati in condizioni difficili per carenza di servizi adeguati. Nonostante gli sforzi dell'Unrwa e delle Ong come Save the Children, le condizioni di sovraffollamento e di costrizione favoriscono il disagio sociale e in particolare quello giovanile. In particolare, è stata visitata prima la scuola femminile del campo, frequentata da oltre 1.200 ragazze, e successivamente l'ambulatorio. Nell'incontro con i responsabili dell'Unrwa si è ricordato che il Commissario Generale Filippo Grandi ha già avviato un contatto il Presidente della Regione Lazio Polverini per un protocollo di cooperazione internazionale decentrata che veda la Regione impegnata in questo territorio. Più tardi, a Ramallah, è avvenuto l'incontro con la Governatrice, Laila Ghannam, ed il Sindaco della città, Janet Mikhail, con le quali si è tenuto un colloquio sulla condizione delle donne palestinesi e lo stato di avanzamento del processo di pari opportunità in atto nella Palestina. Nell'ambito del processo di costruzione della pace le donne possono svolgere un ruolo determinante con la loro predisposizione al dialogo con la modernità nel rispetto del tratto fortemente indentitario. Nel pomeriggio inoltre la delegazione ha incontrato il Presidente del Comitato Olimpico Palestinese, Mahmoud Rajoub, e una rappresentanza degli atleti palestinesi che si stanno preparando per Londra 2012. Nell'incontro si è sottolineato come la pratica sportiva possa ridurre ogni forma di distanza e rilanciare un dialogo di pace favorendo i necessari passi della democrazia e della politica. Nella serata, la delegazione del Consiglio regionale ha incontrato il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen, con il quale ha avuto un colloquio sul riconoscimento della missione diplomatica dell'ANP a Roma, annunciata pochi giorni fa dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nel corso dell'incontro è stata affrontata la condizione delle donne palestinesi, in particolare nei campi profughi, e quella della rappresentanza femminile da rispettare anche nella formazione del nuovo governo.

Nel terzo giorno della visita, la mattina del 20 maggio, a Beit Zahour, nei pressi di Betlemme, i Consiglieri hanno visitato il Centro Mehwar per la protezione di donne e bambini vittime di violenza nei Territori Palestinesi, affermando che il ruolo della Regione Lazio per garantire un futuro migliore ai giovani che vivono in questi territori potrà essere quello di sostenere ed implementare i progetti di cooperazione decentrata che sono in grado di rispondere concretamente alle esigenze di queste zone. La struttura di Mehwar è sostenuta anche con i contributi del Governo Italiano che dal 2001 ad oggi vi ha destinato circa 4,5 milioni di euro ed è in grado di ospitare fino a 35 donne e di offrire consulenze su problematiche sociali, psicologiche, legali per famiglie. A seguire, la Delegazione ha in programma una serie di incontri istituzionali e la visita al campo profughi di Balata, situato a est della città di Nablus.

La delegazione della Regione Lazio in visita in Israele e Palestina ha incontrato poi presso la tenda, allestita per chiedere la liberazione di Gilad Shalit, la mamma e i familiari del soldato israeliano di 25 anni rapito da cinque anni dagli uomini di Hamas e da allora tenuto prigioniero. Alla madre del ragazzo, i consiglieri regionali hanno espresso solidarietà e auspicato un esito positivo delle trattative per il rilascio; solidarietà condivisa anche dall'assemblea del Consiglio Regionale del Lazio che nei mesi scorsi aveva discusso e approvato una mozione per la liberazione del giovane soldato israeliano. L'incontro è stato voluto per contribuire all'opera di sensibilizzazione per la tutela dei diritti umani e dei principi di libertà, in quanto la liberazione di Shalit può rappresentare un segnale importante nel processo di pace, come si afferma in una nota diramata a margine dell'evento.

 


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